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Al via la vendemmia 2017: è la più precoce del secolo e vino sarà ottimo

Produzione complessiva in calo secondo le stime Coldiretti ma quest’anno l’Italia conquisterà il primato produttivo rispetto alla Francia. Anche Confagricoltura vede un’annata ottima per il vino con uve sane per le alte temperature. Le stime dal Franciacorta al Primitivo Manduria. Anno record per l’export del vino Made in Italiy

Al via la vendemmia 2017: è la più precoce del secolo e vino sarà ottimo

Al via la vendemmia in Italia che si prevede nel 2017 con una produzione complessivamente in calo tra il 10 e il 15% rispetto ai 51,6 milioni di ettolitri dello scorso anno. E’ quanto stima la Coldiretti in occasione dell’inizio della raccolta delle uve nel sottolineare che la vendemmia del 2017 per effetto del caldo e della siccità si classifica come la più precoce dell’ultimo decennio con un anticipo di circa dieci giorni rispetto allo scorso anno. A determinare il calo della produzione è stato – sottolinea la Coldiretti – il bizzarro andamento climatico con un inverno asciutto e più mite, un precoce germogliamento della vite che ha favorito danni da gelate tardive ma anche siccità persistente e episodi localizzati di grandinate. Molto dipenderà dai mesi di agosto e settembre ma – continua la Coldiretti – le condizioni attuali fanno ben sperare per una annata di buona/ottima qualità, in particolare per i vigneti che hanno subito meno le carenze idriche o dove gli agricoltori sono riusciti ad intervenire con irrigazioni di soccorso. Lo stato fitosanitario – precisa la Coldiretti – si presenta complessivamente buono, il clima asciutto non ha favorito lo sviluppo di fitopatie e la gradazione zuccherina sarà in media più elevata.

Anche Confagricoltura concorda sul “calo medio delle rese che oscilla tra il 15 ed il 20% della produzione, dovuto alle forti escursioni termiche ed alle gelate tardive della scorsa primavera che avevano resi necessari i caratteristici falò nei vigneti, per passare poi al notevole e prolungato aumento delle temperature. Per quanto riguarda la qualità – considerando l’andamento climatico da maggio ad oggi, con temperature sempre superiori ai 30 gradi e soprattutto l’assenza di piogge – si ritiene che questa annata darà un vino buono se non ottimo”. 

 In Italia la vendemmia parte tradizionalmente con le uve pinot e chardonnay in un percorso che – precisa la Coldiretti – proseguirà a settembre ed ottobre con la raccolta delle grandi uve rosse autoctone Sangiovese, Montepulciano, Nebbiolo e che si concluderà addirittura a novembre con le uve di Aglianico e Nerello. Le stime della Coldiretti dunque saranno progressivamente definite perché molto dipenderà dall’andamento climatico delle settimane precedenti la raccolta.

 L’anticipo di raccolta riguarda praticamente tutte le principali etichette ma la situazione produttiva è variegata lungo la Penisola con un calo del 30% in Franciacorta mentre a causa della lunga siccità la produzione del Chianti e di altre denominazioni toscane potrebbe registrare un calo della produzione del 20-30% mentre la qualità del vino “sarà sempre all’altezza, ma un leggero calo di raccolta in una annata ottima si stima anche per il Primitivo di Manduria“, carica di grado zuccherino, rispetto al 2016.

 Dal punto di vista quantitativo l’Italia conquisterà quest’anno il primato produttivo rispetto alla Francia dove – conclude la Coldiretti – le prime stime per il 2017 danno una produzione in forte calo sul 2016, per un totale stimato attualmente tra i 36-37 milioni di ettolitri a causa delle gelate tardive. E non va meglio neanche in Spagna dove a ridurre la produzione oltre ad alcune zone colpite dalle gelate tardive è la siccità che sta mettendo a dura prova i viticoltori.

L’Italia, fa ancora osservare Coldiretti, festeggia il record dell’export di vino Made in Italy, in crescita del 4,7% (dati primo quadrimestre 2017) rispetto allo scorso anno quanto avevano raggiunto su base annuale i 5,6 miliardi di euro, la prima voce dell’export agroalimentare nazionale. Si tratta di una ottima premessa alla vendemmia 2017 che –sottolinea la Coldiretti – interessa 650mila ettari di vigne, dei quali ben 480mila Docg, Doc e Igt e oltre 200mila aziende vitivinicole. In Italia se non ci saranno sconvolgimenti si prevede che la produzione Made in Italy sarà destinata per oltre il 40 per cento – precisa la Coldiretti – ai 332 vini a denominazione di origine controllata (Doc) e ai 73 vini a denominazione di origine controllata e garantita (Docg), il 30 per cento ai 118 vini a indicazione geografica tipica (Igt) riconosciuti in Italia e il restante 30 per cento a vini da tavola.

Con l’inizio della vendemmia in Italia si attiva un motore economico che genera oltre 10,5 miliardi di fatturato solo dalla vendita del vino e che dà opportunità di lavoro nella filiera a 1,3 milioni di persone, anche se quest’anno vanno segnalate difficoltà determinate dall’abrogazione dei voucher con i ritardi burocratici nell’avvio dei nuovi strumenti che rischiano di impedire a pensionati, studenti e percettori di integrazioni al reddito di partecipare al rito della raccolta. Dopo dieci anni si tratta della prima vendemmia senza voucher che – ricorda la Coldiretti – sono nati proprio per agevolare le operazioni di raccolta delle uve nel 2008.

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