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Agenzia delle Entrate-Riscossione: dipendenti in agitazione, blocco straordinari contro la manovra 2023

I sindacati di settore proclamato lo stato di agitazione contro l’emendamento del governo alla manovra 2023 che trasferisce in blocco dipendenti e servizi ICT a Sogei

Agenzia delle Entrate-Riscossione: dipendenti in agitazione, blocco straordinari contro la manovra 2023

I dipendenti dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione (Ader) sono sul piede di guerra. I sindacati di settore – Fabi, FIRST Cisl, Fisai Cgil, Uilca e Unioni – hanno “proclamato lo stato di agitazione con immediata sospensione degli straordinari di tutti i dipendenti di Agenzia delle entrate–Riscossione“. È la prima iniziativa – spiega un comunicato diffuso dai sindacati – di una vertenza le cui tappe e dettagli saranno definiti in seguito.

Agenzia delle Entrate-Riscossione: perché i dipendenti protestano

I sindacati ed i dipendenti dell’Ader protestano contro un emendamento del governo alla manovra 2023 approvato mercoledì in Commissione Bilancio. “L’emendamento alla Legge di bilancio – affermano i sindacati – dà il via libera al trasferimento di servizi ed attività di Agenzia delle entrate–Riscossione a SOGEI SpA. La norma, qualora venisse approvata definitivamente, consentirà di trasferire entro il 31 dicembre 2023 le attività relative all’esercizio dei sistemi ICT tramite cessione del ramo di azienda con modalità applicative che verranno stabilite con un successivo decreto ministeriale”. 

L’emendamento prevede che “il personale assegnato alle specifiche unità, che comporranno il ramo di azienda al momento della cessione, sia trasferito senza soluzione di continuità, con applicazione della contrattazione collettiva di primo e secondo livello applicata presso SOGEI SpA e con salvezza delle eventuali differenze retributive specificatamente riscontrate con riferimento ai soli trattamenti minimi previsti dai CCNL applicati”. 

Dipendenti Ader e Sindacati: le conclusioni del comitato

I sindacati denunciano la “gravissima iniziativa che non ha precedenti e che consideriamo un attacco a tutta la categoria”, contestandone il metodo e il merito. “Siamo di fronte – conclude il comunicato sindacale – all’ennesima battaglia che si rende necessaria in difesa dei diritti della categoria”. 

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