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Addio a Ligresti: mattone, finanza e condanne

E’ scomparso a 86 anni Salvatore Ligresti, conosciuto anche come Mister 5%, immobiliarista e finanziere, protagonista della Milano da bere degli anni Ottanta e del cosiddetto salotto buono di Mediobanca, poi travolto da debiti e condanne che segnarono la fine del suo impero

Addio a Ligresti: mattone, finanza e condanne

È morto in una clinica milanese a 86 anni Salvatore Ligresti, siciliano di nascita e milanese d’adozione, immobiliarista e finanziere di spicco, grande amico di Enrico Cuccia e di Bettino Craxi, uscito di scena qualche anno fa dopo le condanne giudiziarie che l’hanno travolto insieme alla sua Fondiaria, spogliata dalla sua famiglia di centinaia di milioni di euro e ultima tappa della rovina del suo impero.

Per molto tempo Ligresti era stato uno dei protagonisti della cosiddetta Milano da bere e dello sviluppo immobiliare selvaggio della metropoli lombarda, ma alla fine i debiti e i processi giudiziari l’avevano travolto rimediando una condanna di 6 anni per falso in bilancio e manipolazione del mercato per Fonsai e un’altra di 5 anni per aggiotaggio nella vicenda Premafin.

Oltre che del mercato immobiliare, Ligresti è stato protagonista della finanza milanese, anche grazie all’appoggio che gli garantiva la Mediobanca: era soprannominato “Mister 5%” perché era abituato a ad acquistare partecipazioni nei più importanti gruppi degli anni Settanta e Ottanta, da Mediobanca alla Sai e da Pirelli a Gemina, intessendo relazioni cruciali nel capitalismo di allora fondato sul cosiddetto salotto buono, che alla fine lo scaricò. All’epoca di Tangentopoli, nel ’92, fu arrestato per corruzione negli appalti della Metropolitana di Milano e delle Ferrovie Nord, e passò 112 giorni in carcere senza dire una parola. Ma la sua onorabilità fu compromessa per sempre.

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