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Addio a Giulia Maria Crespi, fondatrice del Fai

Si è spenta a 97 anni la fondatrice del Fondo Ambiente Italiano – Nel 1962 entrò nella proprietà del “Corriere della Sera”

Addio a Giulia Maria Crespi, fondatrice del Fai

È morta all’età di 97 anni Giulia Maria Crespi, la fondatrice del Fondo Ambiente Italiano (Fai). La sua scomparsa arriva due mesi dopo quella del figlio Aldo Paravicini, deceduto a 65 anni in un incidente d’auto causato probabilmente da un malore.

Nata nel 1923 a Merate, in provincia di Lecco, da una delle più importanti famiglie industriali lombarde, Crespi era vedova del conte Marco Paravicini e di Guglielmo Mozzoni. Nel 1962 entrò nella proprietà del “Corriere della Sera”, allontanando dalla direzione di Giovanni Spadolini – che fu sostituito da Piero Ottone – ed entrando in contrasto con Indro Montanelli. Nel 1973 cedette alcune  quote della proprietà a Gianni Agnelli e ad Angelo Moratti, per poi cedere l’anno successivo la sua quota all’editore Andrea Rizzoli.

Nel 1975 fondò con Renato Bazzoni il Fai, che negli anni ha salvato una parte preziosa del paesaggio italiano, oltre a ville, castelli e boschi.

Nel 2003 fu insignita della carica di Cavaliere di gran croce dell’Ordine al merito della Repubblica italiana e ricevette dall’Università di Bologna la laurea honoris causa in storia dell’arte.

Per Andrea Carandini, presidente del Fai, quello di oggi “è un evento che segna un momento cruciale nella storia della Fondazione e vena di infinita tristezza l’animo del Consiglio di amministrazione, del comitato dei garanti, della struttura operativa e delle delegazioni del Fai, che a lei con unanime riconoscenza dedicano il più commosso tributo. La chiarezza del suo insegnamento, il solco tracciato, lo stile e l’entusiasmo infuso in qualsiasi cosa facesse indicano senza incertezze la strada che il Fai è chiamato a seguire per il Bene del Paese, fissata nella missione che lei stessa contribuì a definire”.

Il Fai “soffre per la scomparsa della fondatrice Giulia Maria Crespi – si legge nella nota ufficiale del Fondo – Rassicurata dallo sviluppo della Fondazione in tema di beni gestiti, paesaggio e patrimonio, si era riservata la delega per l’ambiente, preoccupata per la salute della natura e dell’uomo. Il Fai ha tradotto le sue indicazioni in pratiche virtuose nei beni e nell’educazione al costume della sostenibilità e sempre avvertirà ai suoi fianchi questo suo ultimo sprone”.

Pubblicato in: News

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