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ACCADDE OGGI – 601 anni fa Brunelleschi inizia la Cupola di Firenze

Ci sarebbero voluti 16 anni e la genialità visionaria di Filippo Brunelleschi per creare una delle strutture più rivoluzionarie della storia dell’architettura

ACCADDE OGGI – 601 anni fa Brunelleschi inizia la Cupola di Firenze

Il 7 agosto del 1420, esattamente 601 anni fa, iniziava la costruzione della cupola di Santa Maria del Fiore, il Duomo di Firenze, meglio nota come Cupola del Brunelleschi. Terminata nel 1436 (l’aggiunta della lanterna risale al 1470), era all’epoca la più grande cupola al mondo, con un diametro interno di 45 metri e mezzo (55 metri all’esterno). Oggi esistono cupole più grandi (San Pietro, Santa Sofia), ma al capolavoro fiorentino rimane il primato di cupola in muratura più grande del pianeta.    

Al di là delle dimensioni, quello che più conta è la genialità visionaria di Filippo Brunelleschi, che con la cupola del Duomo fiorentino scrive una pagina fondamentale della storia dell’architettura, destinata a influenzare per secoli l’arte del costruire.

In realtà, la cupola del Brunelleschi non è una vera cupola, perché non ha forma emisferica. Si tratta piuttosto di una volta ottagonale, formata da otto vele che si innestano su un tamburo imperfetto con otto angoli.

Una struttura di questo tipo è complicatissima da realizzare, perché – a differenza di una normale cupola emisferica – non è auto-portante. Cioè non si tiene in piedi da sola: un problema non proprio minimo.

Brunelleschi lo risolve con una serie di trovate che fanno storia. Calcola con precisione ogni dettaglio, dall’inclinazione delle pareti alla disposizione dei mattoni a spina di pesce. E, soprattutto, alleggerisce la costruzione svuotandola: le vele sono organizzate su due calotte separate da uno spazio vuoto. In questo modo la cupola è in grado di sorreggersi da sola, senza poggiare sulle tradizionali impalcature di legno.

La leggenda popolare vuole che Michelangelo Buonarroti – in una lettera inviata al padre poco prima di partire per Roma, dove avrebbe progettato la cupola di San Pietro – scrisse due versi in rima baciata riferiti alla cupola di Santa Maria del Fiore: “Vo’ a Roma a far la su’ sorella; più grande sì, ma non più bella”.

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