L’Ufficio Statistico polacco ha confermato la stima preliminare di una crescita del Pil nel secondo trimestre del 3,4%, dopo il +3,2% registrato nei primi tre mesi dell’anno. I dati destagionalizzati indicano una lieve accelerazione della crescita economica, attestandosi allo 0,8% su base trimestrale rispetto allo 0,7% del trimestre precedente.
Servizi trainano l’economia, industria quasi stagnante
L’industria polacca è quasi stagnante, simile ad altri paesi della regione, ma l’economia interna si sta espandendo grazie all’aumento dei servizi, compreso il commercio. Di fronte alla debole domanda esterna e alle turbolenze introdotte dai dazi statunitensi, il rimbalzo sia per l’industria manifatturiera polacca che per quella europea potrebbe essere trascurabile. I prezzi alla produzione sono scesi dell’1,2% su base annua a luglio, estendendo il periodo di deflazione a due anni.
Dal lato dell’offerta, infatti, il Pil polacco è stato trainato principalmente dal settore dei servizi. Il valore aggiunto è aumentato del 3%, con +5,9% nel commercio, +4,4% in trasporti e stoccaggio e +6,1% nelle attività professionali, accademiche e tecniche. L’espansione dei servizi è stata accompagnata da un calo del valore aggiunto nelle costruzioni (-0,2%) e da una crescita ancora lenta dell’industria (+1,6%).
Consumi delle famiglie sostengono la crescita, edilizia in affanno
La spesa del Pil è stata dominata dai consumi delle famiglie, aumentati del 4,4% (dal +2,5%). Gli investimenti fissi hanno deluso, registrando un calo dell’1% dopo essere aumentati del 6,3% nel trimestre precedente. La crescita degli investimenti è stata trainata principalmente dal settore pubblico a seguito dell’aumento degli investimenti nel settore della difesa.
La produzione edilizia è aumentata di appena lo 0,6% su base annua a luglio. Le tendenze stagnanti sono continuate, con un’ulteriore contrazione della costruzione di abitazioni a causa delle continue correzioni dei prezzi nel mercato immobiliare, il nuovo calo dell’ingegneria civile a causa del lento assorbimento dei fondi della Ue e l’allentamento della crescita dell’attività nelle opere specializzate.
Export frenato, bilancia commerciale negativa
Il deterioramento della bilancia commerciale con l’estero si è tradotto in un contributo negativo delle esportazioni nette, riducendo di 0,4 punti percentuali la crescita annua del Pil. Le esportazioni di beni e servizi sono aumentate dell’1,5% su base annua e le importazioni del 2,6%. Tuttavia l’economia polacca rimane su un trend di crescita e nella seconda metà dell’anno Ing prevede un Pil a quasi il +4% su base annua, consentendo una crescita del 3,5% per l’intero anno.
Tassi in Polonia: taglio in vista entro fine anno?
Negli ultimi mesi, i responsabili politici hanno indicato l’elevata crescita dei salari come uno degli argomenti chiave per un approccio cauto ai tagli dei tassi e per mantenere una politica monetaria relativamente restrittiva.
Tuttavia, con l’inflazione Cpi scesa nella fascia di deviazioni accettabili a giugno (3,1%), insieme al rallentamento della crescita dei salari e a un calo ancora più marcato dell’occupazione, Ing ritiene che la Banca Nazionale polacca (Nbp) non solo possa tagliare i tassi di 25 punti base alla prossima riunione politica, ma procedere con un ulteriore allentamento della politica monetaria nel quarto trimestre, arrivando entro la fine dell’anno al 4,25%.