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Ucraina: appello tregua a Natale, parte da Capua la mobilitazione dei Comuni per fermare le ostilità

La mozione preparata del movimento scout raccoglie adesioni sul territorio. La città campana chiede di esporre la bandiera della pace in tutti Comuni italiani.

Ucraina: appello tregua a Natale, parte da Capua la mobilitazione dei Comuni per fermare le ostilità

Una tregua natalizia delle ostilità, inizio di un possibile negoziato di pace per l’Ucraina martoriata. Dopo gli appelli di Papa Francesco e dell’Unione Europea, mentre a Parigi è in corso la Conferenza sugli aiuti a Kiev, in prossimità del Natale si mobilitano l’associazionismo e gli enti locali italiani. Il Comune di Capua è il primo a votare un documento per la tregua. Il Consiglio comunale ha fatto propria una mozione promossa dagli Scout dell’Agesci del Movimento Adulti Scout Cattolici Italiani. Il documento è all’ordine del giorno del consiglio comunale di venerdi 16 dicembre. E’ sottoscritto da tutte le forze politiche presenti e sarà inviato all’Anci che dovrà presentarla al governo per chiedere a Russia e Ucraina la tregua.

Movimento Pacifista: A Natale la pace è possibile

A Capua e in provincia di Caserta vivono da tempo sia ucraini che russi ed a loro il movimento pacifista esprime vicinanza. In più i Comuni italiani potrebbero esporre la bandiera della pace affianco alle bandiere istituzionali fino alla cessazione del conflitto. La mozione, intanto, raccoglie adesioni di ex sindaci della città, associazioni, centri culturali ed altri enti territoriali. Tra i primi ad aderire lo storico Centro Culturale Giorgio La Pira di Pomigliano d’Arco impegnato in attività che si riconoscono nel nome dell’ex sindaco di Firenze. Le vittime innocenti, la distruzione dell’ambiente, il rischio di una catastrofe nucleare, in questi mesi hanno mobilitato migliaia di persone senza, purtroppo, che il loro sforzo venisse riconosciuto. Siamo alla viglia di Natale ed almeno in questa occasione le ostilità possono fermarsi. Perché no ? “E’ intollerabile e inconciliabile nel rispetto della vita umana, assistere passivamente e in silenzio alle immani ed atroci sofferenze inferte agli anziani alle donne e ai bambini, nonché ai gravissimi danni all’ambiente naturale, che si stanno verificando in Ucraina a causa dell’invasione della Federazione Russa” si legge nell’appello. L’inverno sta aggravando la tragedia umanitaria. Ciascuno può esprimere condanna per l’invasione e chiedere il ripristino del diritto internazionale, il ritiro delle truppe e la protezione dei civili. Occorre creare canali di dialogo per evitare che la guerra non si trasformi in una ancora più accentuata corsa al riarmo e in un conseguente coinvolgimento dell’Europa e dell’Italia nel conflitto.

La tregua come inizio di un vero negoziato

D’altra parte si legge “il consenso attorno al Governo russo comincia lentamente a sgretolarsi. Diventi nostro impegno sostenere anche i pacifisti ucraini perché le loro posizioni favoriscano il dialogo e la soluzione pacifica del conflitto”. L’Italia dei comuni e delle associazioni pacifiste ed ambientaliste aderendo all’appello entra nello scenario internazionale con una posizione chiara. Il governo italiano sollecitato dall’Anci ha una buona opportunità per schierarsi. Dalla città campana si ricorda quell’articolo 11 della Costituzione ( che La Pira contribuì a scrivere ) in base al quale l’Italia ripudia la guerra. L’appello si conclude proprio con la “richiesta formale alla Russia e all’Ucraina a voler indire per le prossime festività natalizie una tregua d’armi, che possa rappresentare un’occasione di costruttivo dialogo di pace. Si estenda e si dia notizia dell’iniziativa deliberata agli altri comuni d’Italia affinché anch’essi possano deliberare iniziative analoghe.”

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