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LE 5 TOP NEWS DEL GIORNO

Tra le notizie da ricordare di martedì 20 settembre sicuramente c’è la giornata nera della Borsa di Milano, che è la peggiore d’
Europa – Ma anche pensioni, legge elettorale e un coup de théatre nella campagna elettorale americana.

Il crollo di Mps e Popolari affonda Piazza Affari

Il Monte dei Paschi a picco con una perdita del 6,4% – In profondo rosso anche Bpm, Bper, Banco Popolare e Unipol – Milano è la peggior Borsa d’Europa (-1,17%) – Controcorrente Stm, Prysmian, Fineco e Recordati – Effetto Petrobras su Saipem. Leggi l’articolo di Elena Bonanni.

Pensioni: ultime novità su precoci, quattordicesima e no tax area

Possibile un bonus contributivo che consentirebbe ai lavoratori precoci di andare in pensione anticipata – Ecco i soldi in più per le quattordicesime dei pensionati – La no tax area sarà allineata a quella dei lavoratori dipendenti – Il nuovo incontro governo-sindacati previsto per domani potrebbe slittare al 27. Leggi l’articolo di Carlo Musilli.

Fusione Fs-Anas, Delrio: “Si può fare”. E il ministro ipotizza anche la precettazione per lo sciopero Alitalia di giovedì 22

“Ci pare che le risultanze siano positive”, ha affermato Delrio a margine di un evento a Berlino in merito al percorso di fusione tra Fs e Anas – Il ministro sottolinea “la rete non va privatizzata in nessun modo” – Dettagli sulla quotazione il 28 settembre nell’ambito del Piano Industriale. Leggi l’articolo. E quello sullo sciopero Alitalia.

Usa, Bush senior voterà per Hillary Clinton

George H.W. Bush, presidente degli States dal 1989 al 1993 e bandiera del Partito repubblicano, ha deciso di voltare le spalle ai conservatori: avrebbe detto che voterà per la democratica Hillary Clinton. Leggi l’articolo.

Italicum, M5S torna al passato: sì al proporzionale

Torna in auge il sistema proporzionale che caratterizzava l’Italia nella Prima Repubblica, che però rischia di essere un rimedio peggiore del male – Una proposta che mira a sottolineare, dopo le vicissitudini capitoline, l’onestà politica dei 5 Stelle che “rinunciano” ad una legge elettorale che, almeno sulla carta, li favorirebbe. Leggi l’articolo.

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