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Le frenate del Fondo Monetario e della Germania sulla crescita non turbano le Borse: +0,9% a Milano

Il pronunciamento di domani del Tar sulla richiesta di sospensiva della riforma delle banche popolari spaventa gli istituti interessati che in Borsa sono tutti in ribasso – Positive invece le Borse europee malgrado la frenata sulla crescita della Germania prima e del Fondo Monetario Internazionale dopo sulla crescita globale: Piazza Affari guadagna lo 0,9%.

Le frenate del Fondo Monetario e della Germania sulla crescita non turbano le Borse: +0,9% a Milano

Le Borse ignorano la frenata dell’economia mondiale così come emerge dal Rapporto del Fondo Monetario (dal 3,3 al 3,% per quest’anno). Non impressiona più di tanto nemmeno la frenata dell’economia tedesca, in discesa già ad agosto, prima del diesel gare.

I listini europei continuano così il rally, cancellando le esitazioni della mattina. L’indice Ftse Mib +0,92% è tornato a superare quota 22 mila. In ascesa attorno allo 0,9% anche Parigi e Francoforte, fa meglio Madrid + 1, 5%. Londra +0,4%.

Contrastata la Borsa americana, che  consolida le posizioni dopo un rally che ha visto l’indice S&P500 guadagnare il 5,5% nelle ultime cinque sedute. Oggi il benchmark di Wall Street è in ribasso dello 0,1%. Grazie alla spinta dei petroliferi, il Dow Jones guadagna lo 0,3%. Il ripiegamento delle società biotech penalizza invece il Nasdaq, in calo dello 0,5%.

Il dollaro forte continua a pesare sui conti delle imprese Usa: in agosto il deficit commerciale si è allargato del 15% rispetto a luglio, arrivando a -48,3 miliardi di dollari. L’incognita pesa sulle trimestrali che prenderanno il via tra 48 ore con i conti di Alcoa. 

Rally del petrolio Wti al Nymex, dove i contratti si avviano a chiudere a livelli che non si vedevano da almeno cinque settimane, attorno ai 48 dollari al barile. Bene i titoli energetici. Tra le migliori blue chip della giornata c’è Chevron +3%. Tra gli altri petroliferi, Exxon Mobil +1,3%, ConocoPhillips +3,5%,Halliburton +3%.

 A Milano, dopo il balzo di ieri Eni annulla le perdite della mattinata, che avevano schiacciato la quotazione fino a 14,72 euro, e termina la seduta in progresso dell’1,7% a 15,20 euro, allungando il +4,3% di ieri. In caduta invece Saipem – 3,1%. Pesano le prese di beneficio dopo il rally (+10%) di lunedì. Telecom Italia ha chiuso sui massimi della seduta con un progresso dell’1,3% a 1,0850 euro e recupera le perdite di stamattina che avevano portato la quotazione su un minimo di 1,055 euro. Dopo gli acquisti di Vivendi cala l’appeal speculativo sul titolo. 

Tutti i titoli del Lusso provano a rimbalzare approfittando del clima più disteso delle piazze emergenti. Tod’s è la miglior blue chip del FtseMib con un guadagno del 3% a 78,25 euro. 

Moncler  +0,8%, Ferragamo +0,4%, Luxottica +0,5%, Cucinelli +2,4%. Su anche UnipolSai +3,6% dopo le conferme sul dividendo 2015 da parte dell’ad Carlo Cimbi. Bene tra i bancari Intesa e Monte Paschi entrambi +1,12%. In evidenza la scuderia Fininvest: Mediaset +2,97%, Mondadori sale del 5,27%.  

Tra le utilities A2A +2,7% in attesa dell’imminente risposta di Linea Group sull’integrazione. Tra i titoli piu’ deboli le banche popolari e non per caso: per domani è atteso il pronunciamento del Tar del Lazio sulla sospensiva della recente riforma Renzi che dopo vent’anni di inutili tentattivi ha abolito il votpo capitario e aperto la strada a una maggior contendibilità delle maggiori Popolari che sono letteralmente volate in Borsa. Ora gli investitori temono il ritorno al passato per mano del Tar.

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