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Unioncamere: le imprese non riescono a trovare 47mila lavoratori

Esperti di software e gestione aziendale, analisti programmatori, sviluppatori, disegnatori tecnici, assistenti socio-sanitari: sono questi i profili che le imprese non riescono a trovare, nonostante l’offerta lavorativa sia elevata – Il presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello: “Bisogna avvicinare la scuola all’impresa”.

Unioncamere: le imprese non riescono a trovare 47mila lavoratori

Le imprese non riescono a trovare i lavoratori. Sembra strano, ma è proprio così. In un momento in cui l’offerta (ossia i possibili lavoratori) è elevata e la domanda proveniente dal settore privato rallenta (si pensi che le assunzioni non stagionali programmate quest’anno sono state 367.500, 40mila in meno di quelle previste nel 2012), è difficile reperire personale adeguato.

I profili ricercati sono ben 47mila: tra i laureati, i primi in classifica sono gli esperti software e di gestione aziendale, gli analisti programmatori; tra i diplomati, sono fortemente richiesti gli sviluppatori di software, i disegnatori tecnici e gli assistenti socio-sanitari. Ben 13 assunzioni su cento quest’anno non vedranno mai la firma in un contratto. Le cifre emergono dall’analisi annuale del Sistema informativo Excelsior di Unioncamere e del ministero del Lavoro. Sono state presentate a Verona in occasione di «Job&Orienta 2013», l’appuntamento sull’orientamento, la scuola, la formazione e il lavoro.

Il dato positivo è che il numero degli ‘introvabili’ è diminuito rispetto al 2012 quando erano oltre 65 mila. E, soprattutto, in confronto al 2008, quando toccavano quota 217 mila, pari al 26,2%. Nel 6,2% delle assunzioni (un punto percentuale in meno rispetto al 2012), però le aziende lamentano competenze non adeguate alle mansioni da svolgere, che possono riguardare la formazione, la necessaria esperienza e alcune competenze trasversali (capacità di lavorare in gruppo, capacità di problem solving, flessibilità e adattamento). Un problema che investe sia laureati che diplomati ma che viene segnalato con una discreta frequenza per alcuni indirizzi di diploma considerati quest’anno difficilmente reperibili, tra i quali l’agrario-alimentare, l’informatico e il meccanico.

Tanto che Ferruccio Dardanello, presidente di Unioncamere ha commentato: “L’indagine dimostra quanto sia importante lavorare sui due fronti dell’orientamento e dell’alternanza tra studio e lavoro”. E ha aggiunto: “Oggi ancora di più occorre mettere in mano ai nostri giovani le carte per scegliere, con consapevolezza, la strada che apra loro un futuro di lavoro e di soddisfazione e affiancare alla scuola l’impresa”.

Quest’anno il mercato italiano dovrebbe assumere poco più di 367 mila persone. Tra questi 160 mila diplomati. A cui si aggiungono gli oltre 58 mila laureati. Le assunzioni di ‘difficile reperimento’ dovrebbero essere tredici su cento. Con una differenza a seconda del titolo di studio. Perché se tra i diplomati gli ‘introvabili’ sono in linea con la media generale, tra chi ha finito l’università il tasso sale al 19 per cento.

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