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Yahoo: stop a scorporo Alibaba

La partecipazione è pari al 15% e vale 32 miliardi di dollari – Si tratta di un brusco cambio di rotta nella strategia della società.

Yahoo: stop a scorporo Alibaba

Yahoo rinuncia allo scorporo della quota che ancora detiene in Alibaba e lavora su un’alternativa: creare una nuova società in cui trasferire tutte le attività eccetto la partecipazione gigante cinese dell’e-commerce, che è pari al 15% e vale 32 miliardi di dollari. 

La società guidata da Marissa Mayer, che aveva annunciato lo spin off lo scorso gennaio, ha scelto di rinunciare allo spin off “dopo attento esame e valutazione dell’interesse di lungo termine degli azionisti”, si legge in una nota diffusa oggi. Sulla decisione ha pesato soprattutto l’incertezza relativa costi, poiché le autorità americane non hanno mai chiarito se l’eventuale scorporo sarebbe stato esentasse.

Secondo Maynard Webb, presidente del colosso di servizi internet, lo spin off “sarebbe stato tax free per Yahoo e gli azionisti: tuttavia, visti gli sviluppi da quando il piano originario è stato annunciato, abbiamo deciso per la sospensione”.

Il consiglio d’amministrazione, che ha deciso all’unanimità di sospendere lo scorporo, “valuterà ora transazioni alternative per separare la quota, in particolare concentrandosi su un reverse spinoff”, nell’ambito del quale asset e passività diverse dalla quota in Alibaba verrebbero trasferite in una società di nuova formazione.

Si tratta di un brusco cambio di rotta nella strategia di Yahoo. Negli ultimi mesi, infatti, Mayer si era più volte espressa pubblicamente contro la vendita di asset core della società e a favore dello spinoff della quota di Alibaba, ma il Cda ha ceduto alle pressioni di alcuni investitori, tra cui il fondo attivista Starboard Value, che aveva sottolineato come lo spinoff presentasse troppi rischi, chiedendo invece di esplorare la cessione di attività fondamentali, come quelle internet. 

La settimana scorsa il Wall Street Journal aveva scritto che Yahoo potrebbe presto vendere le proprie attività principali, compresi i servizi storici come e-mail e news.

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