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Whirlpool shock: altri 400 esuberi

Dopo l’acquisto di Indesit, Whirlpool presenta un piano industriale che prevede 1.340 esuberi, 400 in più di quelli previsti fin qui – Chiuderà anche lo stabilimento di Caserta – Guidi: “Il Governo esprime contrarietà e ribadisce l’impegno a trovare con le parti una soluzione” – I sindacati promettono battaglia – La società si difende con gli investimenti.

Whirlpool shock: altri 400 esuberi

Annuncio a sorpresa da Whirlpool. Nel piano industriale per l’Italia messo a punto dopo l’acquisto di Indesit e presentato oggi ai sindacati durante un incontro al ministero dello Sviluppo economico, la società statunitense di elettrodomestici ha inserito 400 esuberi in più rispetto ai 940 quelli già previsti, portando a 1.340 il totale delle persone destinate a perdere il lavoro. I nuovi licenziamenti – precisa il gruppo – riguardano 250 dipendenti negli stabilimenti e 150 nei centri di ricerca.

I TRE STABILIMENTI COINVOLTI 

La Uilm ha scritto invece in una nota che Whirpool “ha dichiarato 1.350 esuberi in totale, di cui 1.200 nelle fabbriche e 150 nei centri ricerca”. Il piano, secondo Gianluca Ficco della Uilm, prevede anche “la chiusura dello stabilimento di Caserta, in cui lavorano più di ottocento persone (che dal dicembre 2013 sono già in cassa integrazione e solidarietà, ndr); la cessazione di uno dei due stabilimenti di Fabriano (in provincia di Ancona), precisamente quello di Albacina, i cui seicento lavoratori, secondo il progetto aziendale, dovrebbero essere trasferiti nella vicina fabbrica di Melano; e la dismissione del sito di None (Torino) dove attualmente ci sono novanta addetti fra il magazzino e il centro ricerche”. Quest’ultima è l’unica conferma rispetto agli accordi precedenti.

LA POSIZIONE DEL GOVERNO

Il ministro dello Sviluppo economico Federica Guidi e il sottosegretario al ministero del Lavoro Teresa Bellanova hanno espresso in una nota la “forte contrarietà” del governo agli aspetti del piano industriale di Whirlpool “legati agli impatti occupazionali inerenti diversi siti produttivi, alcuni dei quali in aree del Paese già colpite da fenomeni di deindustrializzazione”. Inoltre, l’Esecutivo ha “da subito chiesto all’azienda di confermare l’impegno a non procedere a licenziamenti unilaterali”, confermando “l’impegno a ricercare con le parti ogni possibile soluzione che consenta di rimuovere gli aspetti negativi del piano a cominciare dalle pesanti ripercussioni sul fronte occupazionale”.

LA REAZIONE DEI SINDACATI E DELLA REGIONE MARCHE

La chiusura dello stabilimento di Caserta “è una decisione scellerata – ha commentato Giovanni Sgambati, segretario generale Uilm Campania –, che smentisce quanto annunciato a febbraio. La nostra reazione per far cambiare idea alla multinazionale americana sarà dura”. Il sindacato ha indetto immediatamente lo sciopero dei lavoratori con il blocco delle portinerie. Il presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca, ha detto invece che “il piano Whirlpool va cambiato e debbono essere rispettati gli impegni dell’accordo del 2013. La chiusura dello stabilimento di Albacina non è accettabile”.

LA POSIZIONE DI WHIRPOOL 

Da parte sua, Whirpool ha invitato i rappresentanti dei lavoratori e le associazioni sindacali a un incontro di approfondimento il prossimo 20 aprile. La chiusura dello stabilimento di Caserta e del centro ricerca e sviluppo di None “sono parte del piano, insieme al rafforzamento del polo dell’incasso a Cassinetta (Va) e alla creazione del più grande polo in Europa per la produzione di piani cottura grazie all`integrazione degli stabilimenti di Albacina (An) e Melano (An)”, ha spiegato l’azienda.

Ulteriori esuberi “rispetto a quelli esistenti al momento dell’acquisizione sono stati tenuti al livello più basso possibile. In tal senso, si stimano 250 esuberi aggiuntivi negli stabilimenti e 150 nell`ambito della ricerca e sviluppo”. Il principio guida del piano “è minimizzare l’impatto sulle persone e sulle comunità coinvolte”. Di conseguenza, nel contesto dell’implementazione del piano, Whirlpool “è disponibile a considerare soluzioni che evitino procedure di mobilità unilaterali fino alla fine del 2018 in linea con lo spirito del Piano Italia”.

Il piano prevede anche 500 milioni di euro d’investimenti nei processi, nei prodotti e nella ricerca e sviluppo in Italia per i prossimi quattro anni, che “eccedono largamente gli 83 milioni di euro messi a disposizione da Indesit nel 2013 e rafforzano ulteriormente il ruolo centrale che l’Italia ricopre per Whirlpool nella regione Emea”, scrive ancora Whirlpool.

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