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WhatsApp, fino a quattro smartphone con lo stesso account. Facciamo così

Il servizio di messaggistica, che già fa concorrenza alle mail anche per lo scambio di allegati, diventa più potente e flessibile. Anche se impone qualche attenzione in più sul fronte della sicurezza.

WhatsApp, fino a quattro smartphone con lo stesso account. Facciamo così

WhatsApp si fa in quattro. Tanti sono gli smartphone, sia Android che iOs (Iphone), sui quali si può installare contemporaneamente lo stesso account, a patto di usarne uno alla volta e di affrontare qualche piccolo è forse momentaneo problema di sicurezza di cui conviene tenere conto. La nuova funzione sarà implementata su tutti i dispositivi e su tutti gli account progressivamente, a partire da queste ore per completare l’operazione entro qualche settimana. Si tratta di una delle caratteristiche più richieste e attese. Rappresenta infatti un importante passo in avanti rispetto al supporto multi-dispositivo che Meta di Mark Zuckerberg ha voluto introdurre per la controllata WhatsApp già nel 2021, consentendo di installare il “gemello” del nostro account WhatsApp anche sul nostro personal computer. Una funzione che ha accresciuto sensibilmente il potenziale del sistema di messaggistica facendone nei fatti un concorrente, e in molti casi un sostituto, della normale posta elettronica, con la possibilità di gestire comodamente e rapidamente dal nostro telefonino non solo messaggi e foto ma anche allegati complessi.

Ora il nuovo salto in avanti con la possibilità di effettuare il login con il nostro account WhatsApp su più telefoni cellulari, come finora consentito da altri servizi di messaggistica come Telegram, purché non si superi in questo caso il limite di quattro.

Come si attiva la nuova funzione

I passaggi da seguire assomigliano molto a quelli della consueta installazione su un singolo telefonino, con qualche semplice variante:

1 – Va innanzitutto scaricata e installata la versione più recente di WhatsApp, o quella normale o quella business, con la possibilità di installare versioni differenti sui dispositivi che dovranno funzionare con lo stesso account. Se nei cellulari aggiuntivi è già installato WhatsApp bisogna procedere a una disinstallazione completa e a una reinstallazione da zero consentendo un avvio pulito come telefono aggregato a un account già esistente. Di conseguenza l’account installato sul telefono che ora diventa aggregato non sarà più accessibile. A meno di non installare un doppio account ricorrendo ad una app specifica che permetta a sua volta di clonare un app per installare due istanze differenti.

2 – Una volta installata e avviata l’applicazione bisogna aprire il menu in alto a destra che compare nella schermata di registrazione.

3 – A questo punto va selezionato Collega un dispositivo.

4 – Bisogna dunque avviare WhatsApp nello smartphone principale accedendo alla sezione Dispositivi collegati nelle impostazioni.

5 – L’ultimo passaggio prevede la scansione del codice QR generato su ciascuno degli smartphone aggiuntivi.

Una volta completati tutti i passaggi necessari su tutti gli smartphone aggiuntivi al primo avvio di WhatsApp questi si sincronizzeranno con il telefono principale procedendo automaticamente al download delle configurazioni e dei dati del nostro smartphone primario: rubrica, messaggi e allegati salvati. E ogni volta che opereremo su uno dei terminali registrati con lo stesso account tutti gli altri, all’avvio successivo, provvederanno ad allineare WhatsApp, come già ora avviene tra il client installato sul nostro smartphone e quello “parallelo” installato sul nostro personal computer.

Gli altolà da non ignorare

Quando le app allargano le loro ali e si espandono su più dispositivi c’è spesso il rovescio della medaglia sul fronte, sempre più critico, della sicurezza. Nulla che ci debba far rinunciare alle nuove potenzialità, ma è bene tenerne conto. Succede anche in questo caso.

La configurazione del nuovo servizio prevede comunque dei limiti operativi che costituiscono anche una prima barriera contro un uso improprio da parte di terzi e relativi pericoli di intrusione. Per accedere alle conversazioni è infatti possibile utilizzare solo uno degli smartphone registrati uno stesso account. E comunque ogni smartphone viene connesso a WhatsApp è in maniera indipendente, mantenendo la crittografia end to end per tutti i contenuti: messaggi, chiamate, media e altri allegati. Fruibili da tutti i dispositivi registrati anche se lo smartphone principale è spento, ma con una disconnessione automatica dei dispositivi aggiuntivi se lo smartphone principale rimane spento per più di due settimane. E’ in ogni caso garantita la sincronizzazione automatica. Il titolare dell’account può dunque passare da un dispositivo all’altro riprendendo lo scambio di messaggi e contenuti esattamente la sessione era stato eventualmente interrotto. Una caratteristica sicuramente molto utile per chiusa un cellulare aziendale, che può dunque gestire la messaggistica di lavoro anche con il proprio telefono personale e viceversa.

Ma tutto ciò, come accennavamo, non basta ad escludere nuovi canali di intrusione aperti dalla moltiplicazione dei nostri dispositivi sullo stesso account. C’è ad esempio chi potrebbe tentare di clonare l’account di qualcun altro grazie alle nuove possibilità per spiare le conversazioni o addirittura manipolarle, mettendo in atto una delle più insidiose pratiche di furto di identità. Per limitare questo rischio è consigliabile abilitare la verifica in due passaggi consentita anche da WhatsApp, impedendo così la clonazione da parte di chi non conosce la password apposita. Conviene in ogni caso controllare con frequenza la lista di tutti i dispositivi collegati al singolo account di WhatsApp, specie se non abbiamo già saturato il numero massimo di quattro dispositivi collegati. Se viene mostrato dispositivo estraneo dobbiamo immediatamente toccare la relativa icona per interrompere la connessione. Per dedicare al nostro account, da quel momento in poi, il massimo dell’attenzione.

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