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Westminster e le difficoltà di Trump incombono sui mercati

Le Borse fanno i conti con la paura generata dall’attentato di Londra e con i guai parlamentari di Trump sulla sanità – Apple tiene a galla Wall Street, Nike crolla (-7%) – La Ue boccia la fusione tra le Borse di Londra e Francoforte – Telecom Italia sotto i riflettori: Vivendi silura il presidente Recchi?

Westminster e le difficoltà di Trump incombono sui mercati

Il fattore terrorismo ha fatto di nuovo irruzione nel dibattito politico e pure nell’attualità finanziaria: conta il valore simbolico dell’obiettivo, il Parlamento inglese, così come il momento scelto dagli attentatori, a meno di una settimana dalla Brexit. Ma la novità drammatica non inciderà sul dibattito Usa sull’Obamacare, dove si profila la prima grave sconfitta politica di Donald Trump. La percezione della vigilia è che Trump al momento non abbia i voti per far passare, nemmeno alla Camera, la sua riforma della Sanità. Non sembra pagate l’atteggiamento dittatoriale del presidente che ha ammonito che “chi non vota perde il posto”.

Al di là del valore politico, l’esito del voto è importante perché Trump ha più volte detto che la nuova legislazione sulle tasse e sugli stimoli alla crescita arriveranno dopo aver cancellato la riforma firmata da Obama. In questa cornice i problemi dell’Eurozona passano, una volta tanto, in secondo piano. Ma la scomposta sortita di Jeroem Dijssembloem, che per conto della Germania ha gestito in questi anni i negoziati con Atene, dimostra che i paladini dell’austerità sono in ritirata: non è il caso di rimpiangerli.

UNO SCANDALO PER ABE: TOKYO IN FLESSIONE

Borse asiatiche in cauto rialzo stamane: la discesa del dollaro favorisce il rialzo dei listino dell’area Asia Pacific e della Cina. Debole Tokyo, frenata da uno scandalo politico che coinvolge Shinzo Abe e sua moglie: un’associazione scolastica tradizionalista ha comprato, grazie ai buoni uffici del premier, un terreno ad un forte sconto per costruire una scuola elementare.

APPLE TIENE A GALLA WALL STREET, TONFO PER NIKE

Si rialza a fatica Wall Street dopo il ko di martedì, peggior seduta dell’era Trum: l’indice Dow Jones arretra dello 0,03%. Salgono invece S&P 500 (+0,19%) e Nasdaq (+0,48%).

“Se la riforma sanitaria non passerà l’esame del Congresso o venisse rinviata, nasceranno forti dubbi sulla credibilità dei piani di Trump, a partire dal rialzo delle azioni e dei tassi”. Così ieri Jeff Gundlach di Double Capital, uno dei maggiori operatori del mercato monetario. “Se così fosse – ha concluso – meglio vendere le azioni Usa a vantaggio delle obbligazioni e dei mercati emergenti”.

A sostenere i tre indici è stata Apple (+1,13% a 141,42 dollari), mentre arrivano i primi report che attribuiscono alla Mela un target di 160 dollari. La capitalizzazione sfiora 734 miliardi. La nota più negative arriva da Nike (-7,05%), che non ha raggiunto gi obiettivi di bilancio del trimestre.

PETROLIO, BREVE CADUTA SOTTO I 50 DOLLARI

Petrolio ancora in ribasso: il Brent è sceso brevemente sotto la soglia psicologica dei 50 dollari per la prima volta dal novembre del 2016. In serata è scambiato a 50,3 dollari al barile, in calo dell’1,1%. Eni è finita in calo dello 0,2%, Saipem -1,1%. Risale l’oro a 1.249 dollari l’oncia, +0,5% nella sesta giornata consecutiva di rialzo. 

MILANO RISALE NEL FINALE. NO UE ALLA FUSIONE FRANCOFORTE–LONDRA

La Borsa di Milano ha chiuso in terreno positivo agganciando nel finale il recupero di Wall Street. L’indice Ftse Mib registra un rialzo dello 0,17%, a quota 19.953 punti. Stessa variazione per Madrid. In ribasso gli altri listini: Parigi -0,15%, Francoforte -0,48%. La piazza peggiore è stata Londra (-0,84%), su cui ha pesato l’effetto dell’attentato a Westminster.

La Commissione europea, anticipa Reuters, intende porre a breve il proprio veto alla fusione tra London Stock Exchange e Deutsche Boerse. Il ‘no’ della autorità Antitrust verrà reso noto entro pochi giorni, secondo una delle fonti mercoledì della prossima settimana in data 29 marzo.

EUROGRUPPO, DJISSEMBLOEM CHIEDE SCUSA A METÀ

Il presidente dell’Eurogruppo, l’olandese Jeroem Dijssembloem, ha trovato il modo per accelerare la sua uscita dai vertici Ue, comunque scontata dopo la sconfitta dei socialisti alle elezioni nazionali. In un’intervista alla Frankfurter Allgemeine Zeitung, il presidente dell’Eurogruppo ha detto che i Paesi dell’Europa mediterranea che ricevono dall’Unione flussi di finanziamenti li spendono in “donne e alcool”. Sul suo profilo Facebook Matteo Renzi ha definito le dichiarazioni di Dijsselbloem “da bar sport” aggiungendo che “prima si dimette e meglio è, per lui ma anche per la credibilità delle istituzioni europee”.

Per il premier portoghese, Antonio Costa, le dichiarazioni di Dijsselbloem sono “razziste, xenofobiche e sessiste.L’Europa sarà credibile come progetto comune solo nel giorno in cui il signor Dijsselbloem smetterà di essere a capo dell’eurogruppo” ha concluso. “Se qualcuno è stato offeso dalla mia dichiarazione, me ne dispiace, ma non ho intenzione di dimettermi”, ha replicato il politico olandese.

OGGI L’ULTIMA ASTA TLTRO, RICHIESTE VERSO I 125 MILIARDI

C’è stata anche oggi grande vivacità sul mercato delle obbligazioni. Il Bund decennale rende lo 0,40%, il Btp il 2,25% (martedì 2,30%). Sale lo spread a 206 punti.

Le banche della zona euro avranno oggi l’ultima possibilità di ottenere dalla Banca centrale europea finanziamenti a quattro anni a condizioni convenienti, secondo lo schema previsto dalla Bce.Potenzialmente, secondo le stime dello strategist UniCredit Luca Cazzulani, per le banche italiane sono disponibili circa 125-130 miliardi di fondi.

Sul mercato primario, la Germania ha collocato stamane2,52 miliardi di euro del suo Bund decennale con rendimento in rialzo allo 0,41%, dal precedente 0,25%.

LE BANCHE RIALZANO LA TESTA NEL FINALE

Nel listino italiano scendono le compagnie assicurative: Generali -1,5%, UnipolSai -0,7%, positiva Unipol (+0,5%). 

A Piazza Affari i bancari hanno tenuto bene contribuendo a far recuperare terreno al listino milanese nel pomeriggio. Tutto il settore europeo ha recuperato dai minimi, l’indice Eurostoxx Banks perde lo 0,3%, nel momento peggiore perdeva il 2,5%.

Da segnalare la conclusione positiva di Unicredit (+1,2%) che ha azzerato tre punti circa di perdita chiudendo in leggero rialzo a 14,34 euro. Ha segnato i minimi della seduta a 13,83 euro. Intesa termina la giornata invariata: Banco Bpm -1,1%, Bper Banca +0,3%.

Pop. Vicenza e Veneto Banca hanno deciso di prorogare alle 13,30 del 28 marzo il termine per aderire all’offerta di transazione inizialmente fissato per oggi. Il posticipo della scadenza è stato deciso visto “il crescente numero di accordi sottoscritti negli ultimi giorni e dell’elevato flusso di azionisti che si stanno presentando nelle filiali” delle due banche per sottoscrivere l’accordo transattivo. Alle 13,30 di ieri i soci di Pop Vicenza che avevano aderito all’operazione sono il 64,04% delle azioni in perimetro e quelli di Veneto Banca il 62%. L’obiettivo indicato inizialmente dalle banche era di raggiungere una quota di adesioni dell’80%, ma potrebbero accettare una quota più bassa.

TELECOM SOTTO I RIFLETTORI: VIVENDI SILURA RECCHI?

Sotto i riflettori Telecom Italia (+0,6%). Alla vigilia del cda Credit Suisse ha alzato il target price a 1 euro da 0,9 euro. Confermato il giudizio Neutral. Il mercato attende novità sulla governance. Bloomberg ha scritto che Vivendi è in manovra per cambiare gli equilibri di ripartizione dei poteri al vertice della società. Il primo socio intende rafforzare l’amministratore delegato Flavio Cattaneo e ridimensionare la figura del presidente esecutivo, poltrona occupata ora da Giuseppe Recchi. 

Slittano i tempi del duello giudiziario tra Vivendi e Mediaset (-1,3%): le azioni di richiesta di risarcimento danni per diffamazione presentate da Vivendi e da Mediaset saranno incluse nella causa civile intentata da Mediaset e da Fininvest contro il gruppo francese per il mancato rispetto del contratto su Premium . La nuova udienza, preceduta da un tentativo di mediazione, si terrà il 24 ottobre prossimo.

In perdita Mondadori -0,9% : Icbpi ha abbassato la raccomandazione a neutral da buy con prezzo obiettivo che resta a 1,8 euro. Gli analisti hanno tagliato il rating alla luce del rally del titolo

RISCOSSA DI LEONARDO, SOGEFI IN RALLY

Fiat Chrysler -0,5%. La procura di Parigi ha ufficialmente aperto un’indagine sul gruppo Fca in relazione a presunte manipolazioni delle emissioni dei motori diesel. Cnh Industrial -0,5%, Brembo +0,3%. 

Leonardo +1,6%. Alessandro Profumo, da poco indicato dal Tesoro come amministratore delegato, è stato rinviato a giudizio dal Tribunale di Potenza per usura bancaria, accusa relativa all’operato come presidente di MontePaschi.

Sogefi +3,9%. Mediobanca Securities ha confermato sul titolo la raccomandazione outperform e il prezzo obiettivo a 3,3 euro dopo che il gruppo ha annunciato l’avvio di un progetto per la realizzazione di un nuovo stabilimento in Marocco, il primo insediamento industriale della società in Africa.

Ternienergia avanza del 4,9%. Entro le prossime settimane potrebbe essere annunciata la sigla di contratti di grandi dimensione per la realizzazione di impianti fotovoltaici in Africa e Iran. Complessivamente si tratterebbe di oltre 1 gigawatt di potenza installata.

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