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Wall Street, l’Ipo di Pandora

Dopo il social network Linkedin un’altra internet company sbarca sui listini americani – E il prezzo delle azioni schizza subito oltre ogni previsione: da 10 a 16 dollari – La società offre un servizio di webradio riproducibile anche dagli smartphone e conta 90 milioni di utenti registrati negli Usa.

Wall Street, l’Ipo di Pandora

E’ il grande giorno di Pandora, che scoperchia il vaso e debutta a Wall Street. La compagnia pioniera della radio via internet ha lanciato oggi l’Ipo. E il prezzo delle azioni, già rivisto a rialzo ieri sera, è salito ulteriormente: 16 dollari l’una. Soltanto alla fine della settimana scorsa si parlava di una cifra fra i 10 e i 12 dollari. La società venderà 14,7 milioni di azioni, per un totale di 235 milioni di dollari. Il valore complessivo della compagnia si aggira intorno ai 2,5 miliardi. Dopo Linkedin e Groupon (che la settimana scorsa ha depositato i documenti per l’approdo in borsa), ecco dunque un nuovo big della rete che cerca di monetizzare sui listini americani.

Pandora offre un servizio semplice e innovativo, anche se in prospettiva c’è da aspettarsi una concorrenza più che agguerrita. Quella della società californiana non è solo radiofonia sul web: il sistema suggerisce agli utenti i brani più cliccati, selezionati tramite il feedback costane degli internauti, e consente di creare delle playlist di canzoni, artisti e generi musicali. Il tutto riproducibile anche dagli smartphone. Soltanto negli Stati Uniti, sono 90 milioni le persone già registrate al sito. Sono le inserzioni pubblicitarie la maggior fonte di entrate per la società, che però è costretta a spendere molto di più in royalties per i brani musicali. Risultato: nel primo trimestre di quest’anno i ricavi di Pandora sono stati di 51 milioni di dollari, con una perdita netta di 6,8 milioni.

Boston Globe

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