Condividi

Wall Street frena le Borse e per il Ftse Mib quota 25 mila resta una chimera

I non eccelsi dati congiunturali Usa di oggi frenano prima Wall Street e poi i listini europei, malgrado il calo dei rendimenti dei T-bond sotto l’1,6% – Milano sfiora per l’ennesima volta la soglia psicologica dei 25 mila punti base ma non riesce a centrarla se non per pochi istanti

Wall Street frena le Borse e per il Ftse Mib quota 25 mila resta una chimera

Scendono i rendimenti dei titoli di Stato e le borse europee respirano, pur frenando nel finale a causa del passo lento di Wall Street. La Borsa americana si appiattisce, dopo un avvio positivo, nonostante scenda il rendimento dei T-Bond per il quarto giorno consecutivo e il tasso del decennale viaggi sotto l‘1,6%, mentre la Casa Bianca annuncia che entro stasera il 50% degli americani adulti sarà completamente vaccinato. 

Anche nell’Eurozona ci sono stati oggi forti acquisti sui Bond e i rendimenti hanno toccato il minimo da 13 giorni, grazie ai commenti di alcuni membri della Bce, favorevoli al mantenimento di una politica ultra accomodante. 

Ne beneficiano, più di altri, i titoli di Stato italiani, con lo spread Btp/Bund che chiude in calo a 108 punti base e il tasso del titolo tricolore che arretra a +0,92%. 

Nell’azionario Piazza Affari, dopo aver agguantato per pochi momenti l’agognata meta dei 25 mila punti, chiude in linea con la seduta di ieri a 24.892 punti, +0,01%.

La piazza migliore è Francoforte (+0,17%) che in giornata ha superato per la prima volta nella storia la soglia dei 15.500 punti. A fare da traino è stata la performance di Deutsche Wohnen (+15,71%), gruppo che ha annunciato la fusione con Vonovia (-4,4%) in una operazione che creerà un player del settore immobiliare con una capitalizzazione da 48 miliardi di euro. In chiaroscuro invece sono i dati macroeconomici provenienti dalla principale economia dell’area: Il pil è tedesco è stato infatti rivisto al ribasso rispetto alle stime (-1,8% congiunturale nel primo trimestre e -3,1% su anno), ma ll’indice Ifo, che misura la fiducia delle imprese è salito a maggio a 99,2 punti, oltre le attese.

È in rialzo Amsterdam +0,25%, incolore Madrid, sono negative Parigi -0,28% e Londra –0,34%. 

A Milano restano in primo piano le banche, con il mercato che scommette su nuovi matrimoni. Le principali candidate sono Bper, anche oggi regina del listino con un rialzo del 2,21% e Banco Bpm +1,33%. Quest’ultima migliora il suo appeal come partner anche per la cessione di 1,5 miliardi di Npl nell’ambito del progetto “Rockets”, annunciato al mercato in occasione dei risultati trimestrali. Sugli scudi Unicredit +0,94%, che dovrà decidere come muoversi in questo contesto ricco di insidie e di opportunità. Il titolo ha ritoccato i massimi da un anno nel corso della seduta. Defilata Intesa -0,08%.

Gli acquisti continuano a premiare Amplifon +2,14%. Torna in evidenza il lusso con Moncler +1,25%. Soffre invece il settore assicurativo: Unipol cede il 2,5%; Generali -0,95%. Prevalgono le vendite sui titoli petroliferi: Tenaris -1,97%; Eni -1,24%. Saras si apprezza però dell‘1,57%, in scia alla vendita della raffineria texana Deer Park per circa 596 milioni di dollari da parte di Shell. Un annuncio che ha indotto alcuni broker a rivedere al rialzo le loro valutazioni sugli asset del raffinatore italiano.

Lettera per A2a -1,83% e Telecom -1,49%.

Fuori dal paniere principale Giglio Group si apprezza del 6%, dopo l’accordo in esclusiva con Imagro per la distribuzione in esclusiva di un tampone rapido per il Covid.

Sul mercato dei cambi l’euro-dollaro si muove in favore della moneta unica attorno a 1,223.

Sono prudenti le materie prime. Il Brent si apprezza dello 0,12% a 68,45 dollari al barile. L’oro spot sale dello 0,5% a 1890,45 dollari l’oncia, dopo il calo dell’indice di fiducia dei consumatori statunitensi sceso, a maggio, a 117,2, mentre le aspettative sul tasso di inflazione al consumo negli Stati Uniti a un anno sono aumentate al 6,5%. “Con la fiducia dei consumatori in calo, stiamo assistendo a una reazione istintiva. Alcuni pensano che la Federal Reserve sarà più accomodante per un periodo di tempo più lungo “, sostiene Phillip Streible, capo stratega del mercato presso Blue Line Futures a Chicago.

Commenta