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Wall Street e l’Asia brindano all’accordo greco atteso per lunedì

Atteso per lunedì il definitivo via libera dell’Europa alla Grecia, quando scatterà la nuova operazione di liquidità della Bce alle banche che piace anche ai colossi dell’auto – Stamani Piazza Affari inizia positiva – Oggi Merkel a Roma – Wall Street e Asia volano – A Piazza Affari luci puntate su Fonsai e Mps – Tra marzo e aprile il delisting di Benetton

Wall Street e l’Asia brindano all’accordo greco atteso per lunedì

WALL STREET E L’ASIA BRINDANO ALL’ACCORDO GRECO

ANCHE VOLKSWAGEN E PSA CHIEDONO I FONDI BCE ALL’1%

Alla vigilia dell’arrivo di frau Angela Merkel a Roma, il Btp decennale ha offerto una prova di insospettata solidità: al termine di una giornata agitata, al solito, da tensioni sul fronte dell’eurozona, lo spread tra il decennale italiano e quello tedesco migliora a 381 punti con un rendimento che torna a 5,68%.

La crisi greca, intanto, sembra avviata ad uno sbocco positivo. Ieri è stata definita un’intesa da sottoporre alla firma dei governi europei lunedì prossimo. L’accordo prevede vincoli stretti, senza precedenti: sarà costituito un fondo speciale che dovrà disporre del denaro sufficiente per ripagare il debito greco in scadenza nei 9-12 mesi successivi. Se il fondo scenderà sotto il livello necessario, si attingerà agli altri aiuti concessi alla Grecia per far funzionare la macchina statale. E’ prevista anche una commissione permanente di esperti che vigilerà (con diritto di veto) sulle scelte di spesa del governo.

Sarà decisivo, dunque, il meeting di Bruxelles di lunedì prossimo, 20 febbraio. Ma quel giorno l’attenzione dei mercati sarà forse più concentrata su un altro evento di capitale importanza per l’Europa: la seconda tappa dell’operazione Ltro, cioè l’asta dei prestiti della Bce al sistema bancario. E non solo. Almeno due gruppi automobilistici europei, Psa e Volkswagen, che dispongono di licenza bancaria, hanno deciso che presenteranno a Francoforte la richiesta di poter partecipare alla distribuzione di prestiti all’1% in cambio di collaterali (i crediti accesi per la vendita delle auto), abbassando così il costo del denaro. Nell’autunno del 2011 Siemens, anch’essa dotata di licenza bancaria, aveva chiuso i conti presso le banche francesi per parcheggiare la propria liquidità presso la Bce.

La prospettiva di una svolta del dramma di Atene ha messo le ali ai listini Usa ed all’Asia.

A Wall Street l’indice Dow Jones +1% è ad un passo d quota 13 mila (12904), ovvero dalla vetta del 19 maggio 2008. Il Nasdaq sale dell’1,5%, l’ S&P500 guadagna l’ 1,1%. Dietro il rally c’è una serie di dati macro positivi: la settimana scorsa le richieste di nuovi sussidi di disoccupazione sono scese a 348mila, contro una previsione media degli economisti di 365mila. Anche i dati sull’attività edilizia danno un’indicazione di crescita: a gennaio sono stati avviati 699mila nuovi cantieri, contro un’attesa di 675mila. Ma soprattutto c’è la ripresa di General Motors + 6% , che ha chiuso con un profitto record di 7,6 miliardi di dollari due anni dopo essersi salvata in extremis, grazie ai fondi pubblici, dalla bancarotta. Miracolo nel miracolo, gode di buona salute anche il fondo pensione del colosso Usa.

Stessa reazione in Asia, dove il rally di fine settimana è stato guidato dai titoli delle imprese esportatrici. L’indice Nikkei 225 si avvia a chiudere a Tokyo con un rialzo del 1,63%. L’Hang Seng di Hong Kong guadagna un punto.

Le Borse europee hanno chiuso in calo ma sopra ai minimi toccati in giornata. Milano è arretrata dello 0,87%, peggio di Francoforte – 0,09% e di Parigi + 0,09%%. E’ stata assorbita senza troppi danni la decisione di Moody’s di abbassare il rating di 114 banche (24 italiane). Al contrario la retrocessione delle banche spagnole decretata da Fitch ha provocato una brusca discesa a Madrid -2,31%. Tira aria di tempesta per i grandi di Spagna: Bbva -4,6%, Banco Santander -3,2%, Caixa -7,5%.

A Milano Unicredit scende dell’l’1%, Mediobanca è in ribasso del 4%, forse per effetto delle tensioni legate alla battaglia per la sistemazione dell’impero Ligresti. Fondiaria-Sai ha proceduto anche ieri a zig-zag: arretrava del 4%, poi sale dello 0,4%. Unipol perde il 3%. Il patto di consultazione siglato da Palladio e Sator è aperto all’arrivo di nuovi soci. Prende corpo la pista di contatti con gruppi finanziari ed assicurativi, anche internazionali. Di rilievo l’apertura di Hervé de Castries , pdg di Axa, interpellato in occasione della presentazione dei conti del gruppo. “L’Italia ci interessa“, ha confermato il numero uno della compagnia. Ma al nome di Palladio de Castrie se l’è cavata con un mot d’ésprit. “Se conosco Palladio? Certo, un grande architetto”. Generali scende del 2,9%.

Invece MontePaschi che sale del 2,7%, dopo avere messo a segno il giorno prima un balzo del 10%: s’avvicina lo sbarco a Siena di Salvatore Mancuso con le truppe di Equinox. La Fondazione, intanto, chiede alle banche creditrici di far slittare il pagamento dei crediti congelati a fine maggio. Le banche, per ora, sono disponbili ad una proroga solo da 15 al 30 marzo quei soldi servono per far quadrare i conti delle trimestrali. 

La nota negativa della giornata è il ribasso di Enel, che perde il 5,6% sulle voci di una domanda elettrica in Italia debole. O, forse, da arbitraggi seguiti al maxi collocamento obbligazionario dei giorni scorsi. JP Morgan stamattina ha tagliato il giudizio a neutral da overweight. La controllata Enel Green Power scende dell’1,7%. A2A -2%. Intanto da ieri Edison, la più antica società elettrica italiana è passata sotto il controllo totale del gruppo francese Edf. A Parigi, l’amministratore delegato Henri Proglio ha dichiarato che “con questa operazione Edf diventa uno dei maggiori attori dell’energia in Italia”, aggiungendo che “”l’Italia è il punto di convergenza di numerose infrastrutture del gas e avrà un ruolo di primo piano nell’approvvigionamento dell’Europa”. Tra pochi giorni la Consob emetterà il suo verdetto sulla congruità del prezzo d’Opa contro cui si sta battendo Tassara.

La nota positiva è Prysmian, in rialzo dell’1,7%, dopo la notizia che la società ha ottenuto una maxi commessa da 800 milioni di euro per realizzare un collegamento sottomarino fra l’Inghilterra e la Scozia. Impregilo è in calo dell’1,6%, nonostante la notizia che il gruppo Salini abbia aumentato la sua partecipazione al 20% dal 15%. L’offerta pubblica di acquisto di Edizione holding, finalizzata al delisting, dovrebbe avvenire tra marzo ed aprle. Il pagamento del corrispettivo per le azioni dovrebbe avvenire prima del 14 aprile, data fissata per l’assemblea della società. Lo si deduce dalla bozza per il prospetto dell’Opa depositato ieri in Consob. La società ha anche affidato la perizia sul prezzo alla banca Hsbc.

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