Condividi

Wall Street crolla, check up Bce all’Italia

Perdite record del Nasdaq e Wall Street brucia tutti i guadagni del 2018 – In crisi anche Piazza Affari e lo spread non si ferma -Allarme Tria: “Non si può andare avanti così” – Oggi il caso Italia all’esame della Bce

Wall Street crolla, check up Bce all’Italia

Wall Street cancella tutti i guadagni del 2018. Il Beige Book della Federal Reserve accusa la politica protezionistica della Casa Bianca quale causa della frenata dell’economia, così replicando al presidente che sposta le sue attenzioni alla carovana dei migranti in arrivo dall’Honduras, una calamità che potrebbe rivelarsi preziosa in vista delle elezioni. Difficile, insomma, che la banca centrale abbassi la guardia sui tassi. Intanto l’ex presidente della Fed, Janet Yellen, lancia l’allarme sulla solidità dei crediti all’economia, mentre rallenta più del previsto la vendita di nuove case. Insomma, ottobre si conferma un mese a rischio per i listini. E se Wall Street rischia un brutto raffreddore, l’Italia già soffre un febbrone da cavallo, senza poter troppo sperare stavolta nelle virtù taumaturgiche del dottor Draghi.

TOKYO -11% A OTTOBRE

Ecco il quadro, ben poco confortante, in avvio di una giornata che s’annuncia difficile.

  • A Tokyo l’indice Nikkei perde il 3% nel finale di seduta. Ad ottobre l’indice giapponese Topix ha perduto l’11%, peggio ha fatto la Corea del Sud -12% . Scendono, ma un po’ meno, i listini della Cina: Shanghai -1,4%, Hong Kong -1,7%. 
  • Oggi si incontrano il premier giapponese Shinzo Abe e Xi Jingping: l’offensiva di Trump favorisce l’avvicinamento tar i due nemici di sempre. 
  • Lo yen, valuta rifugio per l’Asia, si apprezza a 112 su dollaro. Il vicepresidente della Bank of Japan Masazumi Wakatabe ha confermato che la politica monetaria non cambia, anche perché fermare gli acquisti di bond potrebbe spedire il Paese in recessione.

PERDITA RECORD PER IL NASDAQ, 14 SEDUTE IN CALO SU 15

Drammatica la situazione dei mercati Usa: il Dow Jones ha perduto il 2,43%, l’S&P 500 il 3,08%. Il Nasdaq ha lasciato sul terreno addirittura il 4,43%, sotto la pressione dell’indice dei chips  che ha registrato un ribasso del 6,6% dopo le perdite accusate da Texas Instruments.

Sui mercati è tornata a farsi vedere la volatilità, l’indicatore Vix è schizzato a quota 25 punti, un livello che non si vedeva da febbraio.

In ottobre ci sono state fino a questo momento 14 sedute di ribasso, se dovesse arrivare a 15, ci ritroveremmo in una situazione vista l’ultima volta circa dieci anni, fa. Per trovare 15 sedute di ribasso in un mese si deve tornare a metà del drammatico 2008.

BENE I CONTI MICROSOFT, LA RESURREZIONE DI TESLA

La nota di conforto arriva dai conti di Microsoft (+2,7%) nel dopo Borsa. Ma ben più clamorosa la resurrezione di Tesla (+20%) sull’onda di un inatteso utile trimestrale. Ancor più importante, grazie alla consegna di 87.250 Model S nel trimestre, al primo posto mondiale nell’auto elettrica.

SALE L’ORO, SCENDE IL PETROLIO

  • Gli investitori in fuga dalle azioni cercano rifugio nell’oro, sui massimi degli ultimi tre mesi a 1.237 dollari l’oncia.
  • Ricercate anche le obbligazioni: il rendimento del Treasury Note, il bond decennale di riferimento, scende a 3,10%.
  • All’indomani della pubblicazione del dato sulle scorte di petrolio negli Stati Uniti, salite più del previsto, il greggio tipo Brent scende sui minimi degli ultimi due mesi a 76,2 dollari il barile.
  • Bene a Piazza Affari Saipem grazie alla conferma sulla guidance 2018. 

CADE L’EURO, PIAZZA AFFARI ANCORA MAGLIA NERA

La caduta dell’euro sotto il muro di 1,14 sul dollaro e la contemporanea discesa della sterlina a 1,2865 sulla valuta Usa segnalano la sofferenza del Vecchio Continente alla vigilia della riunione della Bce che dovrebbe essere dedicata all’uscita dal programma di acquisti del Qe. I dati Pmi sulla congiuntura, i peggiori da 25 mesi, hanno confermato ieri la sensibile frenata dell’economia, a partire dalla locomotiva tedesca. In questa cornice s’inquadra l’allargamento dello spread (322 punti nel finale di seduta) e l’avvitamento al ribasso dei prezzi delle banche italiane che ha anticipato l’effetto del prossimo verdetto di Standard & Poor’s. Insomma, ci sono tutti gli ingredienti per la tempesta perfetta.  

Ecco il quadro in attesa di una seduta di una seduta che promette nuovi brividi:  

Piazza Affari -1,69% ha chiuso sui minimi dal febbraio 2016 a 18.485 punti.

Meno pesante la discesa delle altre borse del Vecchio Continente: Francoforte -0,73%; Parigi -0,29%, Madrid -0,36%, Zurigo -0,27%.

Solo Londra +01,2% chiude con il segno più ma la sterlina scambia in calo dello 0,5% sul dollaro sui crescenti timori per il fallimento dei negoziati per la Brexit.

LO SPREAD NON SI FERMA. TRIA: COSI’ NON SI VA LONTANO

Ben più drammatica la situazione del mercato del debito. 

Il rendimento del Btp 10 anni è risalito al 3,61%. Lo spread con il Bund decennale ha sfondato la soglia dei 320 punti e si ferma a 322.10 (+2,42%) 

Il peggioramento è iniziato intorno a metà pomeriggio e portato la forbice tra tassi decennali Btp e Bund a 323 punti base in chiusura, dopo una punta a 325 e un’apertura a 311 centesimi.

Non possiamo andare avanti a lungo con questo spread”. Così il ministro dell’Economia Giovanni Tria ha smentito le guasconate di Luigi Di Maio e Matteo Salvini che insistono a sfidare Bruxelles, nonostante gli inviti alla prudenza del premier Giuseppe Conte. “L’attuale livello di spread tra Btp e Bund decennali non è sostenibile – ha detto Tria – perché può danneggiare nel tempo la parte più debole del sistema bancario italiano” ad un mese dagli stress test della Bce sulle banche: “Lì si vedrà la situazione e come intervenire” conclude il responsabile dell’Economia.

OGGI IL CASO ITALIA ALL’ESAME DELLA BCE 

Oggi dalla riunione della Bce potrebbe arrivare un’altra cattiva notizia. Il direttorio, infatti, dovrebbe stabilire le regole per il reinvestimento di cedole e titoli scaduti, ovvero quel che resterà del Qe dopo la chiusura del programma. L’Italia ha scritto il Financial Times, rischia di essere penalizzata perché, negli ultimi cinque anni si sono verificati mutamenti rilevanti, in termini di crescita economica ma anche di popolazione, i due criteri individuati per stabilire gli acquisti. Non è detto che Francoforte adotti una politica così fiscale, ma i rapporti attuali tra Roma e Bruxelles, non inducono all’ottimismo. 

Non prevedo che la situazione sul mercato italiano migliori nel breve termine: si sta cercando di decifrare un’agenda politica delicata. Il governo sta già facendo campagna elettorale e guarda da una parte alle europee, dall’altro alla possibilità di elezioni anticipate” ha commentato Andrew Milligan, responsabile delle strategie di Aberdeen Standard Investments di Edimburgo. Il capo delle strategie sulle obbligazioni di Commerzbank, riporta Bloomberg, ritiene che a questo punto per dare sollievo alle obbligazioni italiane ci vorrebbe un collasso della Maggioranza di governo.

In occasione del collocamento sul Bot a sei mesi di lunedì prossimo 29 ottobre il ministero dell’Economia metterà a disposizione degli investitori 6 miliardi di euro del Buono 30 aprile 2019.

LA BUFERA SUI CHIP ABBATTE STM

Anche a Piazza Affari è andata in onda, in sintonia con il Nasdaq,la brusca discesa dei chip. Il titolo peggiore è stato  Stm -10,16%. Il produttore di chip ha presentato dati positivi per il terzo trimestre ma, confermano le previsioni dell’azienda, nell’ultima parte dell’anno la crescita rallenterà.

BANCHE NELLA TEMPESTA. MPS PERDE UN ALTRO 5%

La cattiva performance di Piazza Affari si spiega con la sofferenza dei titoli del credito: l’indice dei bancari ha perduto il 3,3%, ben oltre il -1,2% dello Stoxx europeo. Chiudono in forte ribasso i titoli più solidi, da Intesa – 3,43% a Unicredit e Mediobanca, entrambi -3,37%. Fanno peggio le banche più volatili come Monte Paschi -5,34%, Banco Bpm – 4,76%e Carige -6,12% . L’istituto genovese corregge dopo il balzo iniziale innescato dalla conferma del piano sul capitale entro fine novembre e l’incarico a Ubs per sondare eventuali alleanze strategiche.

SI SALVA IL LUSSO, PROMOSSA MONCLER

Una nota positiva arriva dal lusso, dopo i conti confortanti di Kering. Avanzano Moncler +2,3% e Brunello Cucinelli +2,4%, segna il passo Salvatore Ferragamo. MainFirst ha alzato la raccomandazione a Neutral da Underperform. Target ritoccato a 19,50 euro da 17,50 euro. Luxottica +0,7%.

DI MAIO MINACCIA IL VETO SU MARELLI

In terreno positivo anche Ferrari +0,2%. Perde colpi invece Fiat Chrysler -2,5% investita dalle polemiche politiche dopo l’annuncio della cessione di Magneti Marelli. Luigi Di Maio ha minacciato l’utilizzo della Golden Power, anche se ha riconosciuto che mancano ancora i decreti attuativi per utilizzare il provvedimento in questo caso. Immediato l’intervento del sottosegretario allo sviluppo economico, Michele Geraci che ha precisato che il governo non intende utilizzare il golden power per bloccare la cessione.

Si fa notare Piaggio +4,2%. Equita ha alzato a Hold da Reduce, limando il target a 1,90 euro da 2,15 euro. Mediobanca ha alzato la raccomandazione a Outperform da Neutral, il target sale a 2,50 euro da 2,19 euro.

Commenta