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Voluntary disclosure evita rincaro benzina, ma ora sono a rischio gli acconti Ires e Irap

Cancellata la clausola di salvaguardia che avrebbe fatto scattare da oggi l’aumento delle tasse sulla benzina a copertura dell’abolizione dell’Imu – Le risorse saranno garantite dalla voluntary disclosure: se però la nuova procedura mancherà l’obiettivo di gettito, non solo saliranno le accise (tutte), ma si metterà mano anche agli acconti Ires e Irap.

Voluntary disclosure evita rincaro benzina, ma ora sono a rischio gli acconti Ires e Irap

La voluntary disclosure evita l’ennesimo rincaro della benzina, almeno per il momento. Con il decreto Milleproroghe pubblicato ieri in Gazzetta ufficiale, il Governo conferma l’abolizione della clausola di salvaguardia che avrebbe fatto scattare da oggi l’aumento delle accise sulla benzina per 671 milioni di euro, a copertura dell’abolizione dell’Imu. 

L’Esecutivo ha stabilito che quelle risorse saranno garantite dalla voluntary disclosure, la disciplina che dal primo gennaio consente a chi ha commesso violazioni fiscali e nascosto denaro o beni all’estero o in Italia di far emergere le somme con un’autodenuncia, evitando così di incappare nel reato di autoriciclaggio.

Se però la nuova procedura mancherà l’obiettivo di gettito (circa un miliardo e mezzo di euro), si metterà nuovamente mano a tutte le accise (su alcol, tabacchi e benzina) e aumenteranno gli acconti d’imposta Ires e Irap (oggi nei due appuntamenti di novembre e giugno i soggetti Ires e Irap – non intermediari finanziari – versano rispettivamente il 40 e il 60% del 102,5% dell’Ires e del 101,5% dell’Irap).

In gioco ci sono 600 milioni che devono arrivare dalla chiusura dei contenziosi in materia di danno erariale e 925 milioni necessari al funzionamento del fondo per assicurare la liquidità per i pagamenti dei debiti certi liquidi e esigibili delle Pubbliche amministrazioni. 

Nel dettaglio, la voluntary disclosure stabilisce che l’evasore dovrà pagare tutte le tasse evase ma avrà sconti su sanzioni e interessi, non incorrerà nelle pene previste per i reati fiscali compiuti e soprattutto non verrà perseguito per il nuovo reato di autoriciclaggio, che è stato introdotto nel provvedimento proprio con l’obiettivo di dare una spinta all’emersione. La procedura potrà essere attivata entro il 30 settembre 2015 su violazioni commesse fino al 30 settembre scorso. 

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