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Vola lo spread ma rimonta la Borsa e la galassia Agnelli corre

Il differenziale Btp-Bund sale a quota 186 – Exploit di Cnh e rialzi di Fca ed Exor per la scuderia Agnelli – In ribasso i titoli bancari e assicurativi – Piazza Affari sulla parità come la maggior parte dei listini europei a conclusione di una giornata in altalena.

Vola lo spread, ma la Borsa di Milano, dopo una giornata in maglia nera, chiude, unica in Europa, in territorio positivo a +0,07%. Restano in rosso invece Francoforte -0,48%, Parigi -0,42%, Madrid -0,28%, Londra -0,03%. Da Wall Street arriva una spinta al rialzo in serata, con il Dow Jones che, a qualche ora dall’apertura, tocca un nuovo record, oltre la soglia dei 19000 oltrepassata ieri. Cauti gli altri listini, alla vigilia della festa del ringraziamento, con S&P 500 e Nasdaq che segnano cali frazionali. Molti i dati macro dal fronte americano: le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione salgono più delle previsioni e gli ordini di beni durevoli battono le previsioni, mentre continua la crescita dei prezzi del mercato immobiliare Usa. Le case non appaiono così esuberanti invece in Italia, dove, secondo Nomisma, c’è una ripresa delle compravendite, ma i prezzi restano al palo e sarà necessario attendere il 2018 per vedere qualche segnale positivo.

In Europa si respira un certo nervosismo, che si concentra sul nostro paese attorno al 4 dicembre, data del referendum costituzionale. Ne fa le spese l’obbligazionario, con lo spread che riprende la sua corsa. Oggi il confronto fra il Btp Italia a 10 anni e Bund tedesco chiude a 186,20 punti base, in crescita del 5,44%, mentre il rendimento sale al 2,15%. L’euro perde ancora terreno sul dollaro (-0,74%) e, in generale, gli investitori scommettono su un rafforzamento del biglietto verde per le politiche espansive che Trump vuole mettere in campo e che potrebbero spingere la Federal Reserve ad alzare i tassi più rapidamente del previsto in concomitanza con una ripresa dell’inflazione. In queste ore dovrebbero uscire anche le minute dell’ultima riunione del Fomc. 

Dal fronte europeo si segnala un certo pessimismo post Brexit sul Pil della Gran Bretagna: l’Office for budget responsibility stima una crescita dell’1,4% nel 2017, in calo rispetto alla stima del 2,2% fatta a marzo e una crescita dell’1,7% per il 2018 (la stima precedente era +2,1%). 

A livello settoriale, sui listini del continente, pesano i finanziari con banche e assicurativi sotto vendita. Il copione si replica inizialmente anche al Ftse Mib, ma poi cambia registro. Generali restano sotto pressione (-3%) dopo la presentazione del piano e in scia Mediobanca, principale azionista della compagnia, -1,47%. Recupera in zona Cesarini invece Mps, che chiude a +1,55%, alla vigilia dell’assemblea sull’aumento di capitale da 5 miliardi di euro. Anche Banco Popolare e Bpm si spostano in territorio positivo e fanno rispettivamente +1,12% e +1,42%. L’istituto di Verona precisa che le rettifiche sui crediti non modificano al piano. Nuova giornata sugli scudi per Cnh (+6,08%). Bene Fca, +1,55%; Leonardo-Finmeccanica +1,58%; Exor +2,41%; e Recordati +1,54%. Petroliferi in rialzo: Eni in parità; Saipem +1,32%; Tenaris +2,17%. Il Brent scende dello 0,47%.

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