Condividi

Vola Icaro, la Fondazione Golinelli avvia l’Open innovation

Parte all’Opificio di Bologna il progetto Icaro, per aprire la via italiana all’Open innovation con un corso d’impresa gratuito per studenti universitari su come trovare soluzioni per aziende in difficoltà – Golinelli: “Le grandi imprese del mondo vanno nelle università per sollecitare i giovani a entrare subito nel mondo della produzione” – Danieli: “Vogliamo creare un nuovo paradigma per le Pmi italiane”

Vola Icaro, la Fondazione Golinelli avvia l’Open innovation

I giovani sono miniere di idee; le università sono i luoghi dove queste idee prendono forma; le aziende il contesto dove possono diventare realtà. Da questa premessa muove Icaro, corso d’impresa gratuito per studenti universitari che prende il via oggi negli spazi dell’Opificio, cittadella del sapere di via Nanni Costa a Bologna. La Fondazione Golinelli ha ancora una volta fornito le ali, circa 70mila euro di finanziamento, e una meta ambiziosa, cioè una via italiana per l’Open innovation, a un progetto che si presenta unico nel panorama nazionale. Il 2016 è l’anno zero di una sperimentazione che durerà sette mesi e coinvolgerà 33 studenti provenienti da facoltà umanistiche e scientifiche dell’ateneo bolognese.

“Con Icaro – sostiene Antonio Danieli, direttore della Fondazione Golinelli – vogliamo creare un nuovo paradigma per le piccole e medie imprese italiane, perché si aprano alle idee esterne, quelle dei giovani più motivati. Al tempo stesso vogliamo dare ai ragazzi la possibilità di mettersi alla prova, d’inventare soluzioni, di confrontarsi con problemi reali, di lavorare in squadra. Icaro accorcia i tempi e rivoluziona il percorso classico del passaggio dal sapere all’impresa, che vedeva prima la formazione, poi la ricerca, infine la produzione. Questi passaggi non maturano più uno dopo l’altro, ma insieme. Intendiamo avvicinare i ragazzi alle produzioni tradizionali italiane per contribuire alla loro innovazione”.

Il mondo di Icaro è abitato da molte creature: da 33 menti fresche, ma acerbe, che potranno maturare in varie palestre aziendali; dall’ AidAF (Associazione italiana delle aziende familiari), che ha sposato pienamente l’iniziativa; dall’Università di Bologna, che crede in questa scommessa; dal Gruppo dei Giovani Industriali di Assobiomedica; ma soprattutto da tre aziende coinvolte in una logica di Open innovation. Si tratta di Sebia Italia e Theras Group, entrambe del settore dei dispositivi medici e Banca Patrimoni Sella & C.del Gruppo Banca Sella.

Queste imprese hanno veri problemi da risolvere e idee da mettere sul piatto. Ognuna ha a disposizione due team di studenti per trovare la strada giusta. L’approdo non è scontato: si potranno trovare soluzioni; brevettare invenzioni; creare posti di lavoro; magari alla fine bisognerà buttare tutto nel cestino. Quello che resterà sicuramente, nel patrimonio formativo degli universitari, ma anche in quello delle aziende, è il tratto di strada percorso insieme. La consapevolezza di cosa si è capaci di fare, di cosa si può realizzare immediatamente o un domani. Si sarà aggiunto insomma un gradino alla scala che porta verso il futuro.

“Non è un caso – afferma Marino Golinelli, presidente della Fondazione omonima – se le grandi e innovative imprese del mondo vanno nelle università di maggior ranking per sollecitare gli allievi migliori a entrare subito nel mondo della produzione, dove c’è bisogno freschezza e non di cultura cristallizzata in vecchi schemi e paradigmi socio-economici”.

I ragazzi possiedono un grande capitale di creatività, sostiene Golinelli, e con loro bisogna ragionare e sperimentare per arrivare a produrre cose utili, alla portata di tutti. Icaro avrà come docenti esperti internazionali, accademici, imprenditori di successo, ma anche attori o assi dello sport. Le candidature di studenti arrivate erano 150, i prescelti 33, di età compresa fra i 19 e i 25 anni. Le facoltà di provenienza sono agraria, biotech/biomedicale, ingegneria, economia, scienza della comunicazione, design prodotto, belle arti, psicologia, giurisprudenza, lettere.

Il progetto si articola in tre sessioni full-immersion, intervallate da periodi di lavoro a distanza e in autonomia; momenti di aula, affiancamento da parte di mentor, workshop e incontri con imprenditori. Punto fondamentale è lo sviluppo di un progetto imprenditoriale (project work) stimolato da temi reali posti dalle aziende partner che cercano soluzioni innovative. Organizzati in gruppi di lavoro interdisciplinari, gli studenti lavorano anche in autonomia supportati da mentor specializzati (imprenditori di successo, under 40, attivi nel comparto delle tecnologie ICT) e a contatto con le aziende coinvolte.

Icaro utilizza la metodologie di studio del Design thinking: applicazione di tecnica di design alla risoluzione di problemi in tutti gli ambiti della vita, dalla creazione di prodotti o servizi fino all’esplorazione e definizione di un business.

Commenta