Condividi

Visco: “Pil rallenta, ma recessione solo con stop al gas russo. Banche prudenti sui dividendi”

Secondo il governatore della Banca d’Italia la guerra sta avendo un impatto marcato sull’economia, ma la recessione arriverà solo in caso di stop al gas russo – Franco: “Continueremo ad aiutare le famiglie”

Visco: “Pil rallenta, ma recessione solo con stop al gas russo. Banche prudenti sui dividendi”

Lo spettro recessione è concreto e le banche dovranno tenerne conto nello stabilire i dividendi. Dopo le parole del numero uno della vigilanza della Bce, Andrea Enria, che più volte ha lanciato un monito sulle future cedole in virtù dell’attuale contesto economico, adesso l’avvertimento arriva direttamente dal Governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, che nel corso del suo intervento all’assemblea dell’Abi ha affermato: “Il rischio di una contrazione dell’attività economica è concreto” e “le politiche di distribuzione degli utili e degli accantonamenti devono tenere opportunamente conto dell’elevata incertezza e dei consistenti rischi verso il basso che permeano l’evoluzione del quadro macroeconomico”.

Visco: “Con uno stop al gas russo, crescita solo a partire dal 2024”

Parlando proprio del possibile calo del nostro Pil, Visco ha spiegato che le tensioni geopolitiche legate al conflitto russo-ucraino “stanno avendo un impatto marcato sull’economia italiana” e le previsioni di crescita elaborate lo scorso gennaio, che prevedevano un incremento del Pil oltre il 3% nella media del biennio 2022-2023, sono state riviste al ribasso”.  Le stime di giugno indicano, in assenza di una interruzione delle forniture di gas dalla Russia, una revisione al ribasso della crescita di 2 punti percentuali nel complesso del biennio. 

Cosa succede invece se Mosca chiude i rubinetti? In caso di uno stop al gas russo dal terzo trimestre, le stime parlano di una contrazione del Pil nella media del biennio 2022-2023 e una crescita solo a partire dal 2024, ha aggiunto Visco.

Visco: “Sull’inflazione indicazioni confortanti”

Il bicchiere però è ancora mezzo pieno. Indicazioni “confortanti” arrivano sui prezzi Nell’attuale situazione congiunturale condizionata dall’elevata inflazione dovuta alla guerra russo-ucraina arrivano indicazioni confortanti dalle “aspettative d’inflazione di medio-lungo periodo, che restano sostanzialmente ancorate all’obiettivo, e dalla dinamica delle retribuzioni, che non sembra al momento indicare l’avvio di una pericolosa rincorsa tra prezzi e salari“, ha detto Visco, secondo cui questi segnali indicano come l’obiettivo di riportare l’inflazione in linea “può avvenire mediante una normalizzazione graduale della politica monetaria e senza causare una brusca frenata dell’economia”.

Secondo il numero uno di via Nazionale, l’aumento di 25 punti base dei tassi annunciato per il 21 luglio dalla Bce e l’ulteriore incremento atteso a settembre se l’inflazione resterà elevata, dettano il ritmo del “successivo, graduale ma duraturo processo di rialzo dei tassi” che “dipenderà dai nuovi dati economici e da come essi incideranno sulle prospettive per i prezzi”.

L’impegno della Bce sul fronte della politica monetaria andrà a buon fine solo se sarà supportato dagli sforzi di “mantenere i debiti pubblici su un percorso che ne continui ad assicurare la piena sostenibilità” ha sottolinea Visco, secondo cui alla Bce “si deve affiancare una chiara determinazione delle autorità fiscali a mantenere le finanze pubbliche in un percorso di riequilibrio”. 

Il Pil ha segnato un “lieve aumento” nel I trimestre e la crescita acquisita per il 2022 e’ pari al 2,6%. “Per il II trimestre prevediamo una crescita robusta”, con una crescita acquisita che salirebbe “oltre il 3%” nel 2022. Lo ha detto Daniele Franco, ministero dell’Economia, intervenendo all’assemblea dell’Abi.

Banche: “Fragilità in alcune banche medio-piccole”

La maggior parte delle banche italiane “meno significative” presenta “una situazione equilibrata” ma “permangono in alcuni casi elementi di fragilità” che “per alcune banche, meno proattive e connotate da carenze manageriali, possono mettere a repentaglio la sostenibilità del modello di attività fino a degenerare in situazioni di crisi”, ha detto Ignazio Visco. A questi intermediari, ha aggiunto Visco, è stato chiesto “di valutare con tempestività ogni azione volta al superamento delle criticità include ipotesi di aggregazione con altri intermediari”.

Franco: “Continueremo ad aiutare famiglie e imprese”

Rispondendo indirettamente alle parole del Governatore di Bankitalia, nel suo intervento all’assemblea Abi,  il ministro dell’Economia Daniele Franco ha rassicurato sul fatto che il Governo continuerà a portare avanti la politica di interventi per fare fronte all’impatto che il caro energia sta avendo sulle famiglie e sulle imprese. Franco ha fatto riferimento a interventi “più selettivi” e calibrati che tengano conto delle condizioni economiche delle famiglie.

Il ministro ha inoltre sottolineato che nel I trimestre del 2022 il Pil ha segnato un “lieve aumento” e la crescita acquisita per il 2022 è pari al 2,6%. “Per il II trimestre prevediamo una crescita robusta“, con una crescita acquisita che salirebbe “oltre il 3%” nel 2022. Un miglioramento possibile anche grazie all’industria. Nel secondo trimestre la produzione industriale è aumentata del 2%, ha detto Franco. Da considerare però che, secondo l’ultimo dato pubblicato oggi dall’Istat, a maggio l’indice destagionalizzato della produzione industriale è sceso dell’1,1% rispetto ad aprile. Da inizio anno il dato si attesta a +3,4%.

Patuelli: “Possibile aumento degli Npl”

I crediti deteriorati “potranno riprendere a crescere” a causa degli effetti a lungo termine della crisi pandemica e dell’impatto sul ciclo economico della guerra in Ucraina ma “importante è l’entrata in vigore dell’innovazione europea, fortemente sostenuta da Abi, che riduce di un terzo l’assorbimento patrimoniale degli npl venduti da banca a banca”. Lo ha affermato il presidente dell’Abi, Antonio Patuelli, nel suo discorso all’assemblea dell’Abi. “Anche in presenza della pandemia – ha ricordato Patuelli – le banche hanno complessivamente continuato a rafforzare patrimoni e liquidità e ridurre i crediti deteriorati che non sono esplosi anche per la presenza di moratorie che debbono essere reintrodotte col prolungamento della pandemia e con gli effetti della guerra russo-ucraina”.

Per Patuelli “i processi di consolidamento” delle banche “debbono svilupparsi anche internazionalmente, soprattutto in Europa, per favorire la crescita di soggetti bancari che abbiano dimensioni competitive con i giganti americani e asiatici”. Il presidente dell’Abi ha ricordato come in Italia “le aggregazioni bancarie si siano realizzate in un quadro di costante forte concorrenza. In proporzione alle popolazioni, si sono realizzate più aggregazioni bancarie in Italia che negli altri paesi del resto d’Europa”.

Il presidente dell’Abi ha poi fatto riferimento alla sostenibilità, sottolineando che le banche “sono impegnate per un’economia più sostenibile” e che “debbono valutare sempre meglio i rischi climatici, ma non debbono essere viste come sostituti delle Autorità e delle funzioni pubbliche e non devono essere gravate da ulteriori requisiti di capitale”.

Poco prima dell’intervento di Patuelli la Bce aveva pubblicato i risultati dei primi stress test sul rischio climatico secondo cui le banche europee potrebbero registrare perdite complessive per circa 70 miliardi di euro sui crediti e sul mercato a causa degli shock finanziari ed economici derivanti dai rischi climatici se questi non vengono affrontati in modo ordinato nel breve termine.

Commenta