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Vigevano, Piazza Ducale: gioiello circondato dal degrado

La Vigevanese, la strada che la collega a Milano, è una discarica a cielo aperto, disseminata di buche e costeggiata da fatiscenti capannoni e fabbriche in disuso – E la periferia di Vigevano non è un bel biglietto da visita per la città, un tempo primo polo calzaturiero italiano

Vigevano, Piazza Ducale: gioiello circondato dal degrado

Quella Ducale di Vigevano è tra le piazze rinascimentali forse la più bella d’Italia. Ecco che fa perciò più rabbia e sdegno il degrado stradale e ambientale in cui ci si deve immergere per arrivarci da Milano che dista appena poco più di una ventina di chilometri. La Vigevanese, a mano a mano che ti allontani dalla città, lungo il Naviglio Grande, è una discarica a cielo aperto con ogni genere di rifiuti che insozzano i prati che la costeggiano. E già ti viene voglia di fare dietro-front.

Ma il peggio deve ancora arrivare: da Abbiategrasso in poi cominciano sempre più fitti capannoni dismessi, fabbriche fatiscenti e ormai abbandonate, cartelloni pubblicitari sbiaditi e disordinati, vestigia di tante iniziative industriali e commerciali finite male. Il fondo stradale è rattoppato alla peggio, ma le buche, anche per il gelo di quest’inverno, sono sempre più insidiose e numerose a tal punto che non si possono evitare e le auto sobbalzano come carrozze.

Sembra di essere in un paese africano e non a una manciata di km dalla città che aspira a essere uno dei centri di eccellenza di Europa. Intanto ai bordi i rifiuti crescono, non solo cartacce e plastiche di ogni tipo, ma anche materassi, water, pneumatici, una pattumiera a portata di mano che ci accompagna fino alla vecchia e obsoleta tangenziale di Vigevano, che in attesa del nuovo ponte sul Ticino progettato nel 1998 ma non ancora completato, offre anch’essa scenari urbanistici resi sempre più squallidi dal passare del tempo e dal mordere della crisi del polo calzaturiero, un tempo fonte di lavoro e di ricchezza, oggi di cassa integrazione quando non si è arrivati alla chiusura.

Eppure siamo a un chilometro in linea d’aria da quel gioiello unico al mondo che è la Piazza Ducale voluta da Lodovico il Moro con la torre del Castello opera del Bramante. All’estero metterebbero indicazioni per arrivarci in ogni dove per facilitare i visitatori nell’accesso. A Vigevano no, si limitano a segnalare “centro”.

E se a un rondò sbagli strada o la trovi chiusa, finisci in vialoni o vialetti che non sanno di niente, anonimi con tante indicazioni che confondono, di negozi, centri commerciali, farmacie, carabinieri, polizia, Asl. Che fare allora? Si torna in tangenziale e si spera di non sbagliare una seconda volta. Finalmente procedendo oltre all’uscita di Corso Milano, ecco un’indicazione dettagliata e specifica di Palazzo Ducale e della celebre piazza.

Tiri un respiro di sollievo prima ancora di svoltare a destra. Ma la speranza è presto stroncata da una gigantesca “X” che ti sbarra la strada e ti ricaccia sulla tangenziale. Delusi, per non dire incazzati, a furia di vedere brutture non si ha nemmeno più voglia di visitare la piazza. Pazienza, si torna a Milano tanto più che lo scendere della sera aiuta con il buio a coprire le nefandezze viste all’andata.

È quanto è successo a due miei amici francesi che, avendomi chiesto cosa c’era da vedere nei dintorni di Milano, li avevo consigliati, quasi fosse un must per un turista che passa da Milano, di visitare la bellissima piazza Ducale di Vigevano.

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