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Veneto Banca: nuovo terremoto, Anselmi s’è dimesso

Tre i motivi dell’addio del presidente: il dissidio con il fondo Atlante sulla tempistica della fusuone con la Popolare di Vicenza che potrebbe avere risvolti occupazionali drammatici; la differenza di vedute sulla stessa fusione con la Popolare di Vicenza e soprattutto con il presidente di quest’ultima Gianni Mion; divergenze anche con l’ad di Veneto Banca, Francesco Iorio

Veneto Banca: nuovo terremoto, Anselmi s’è dimesso

A soli tre mesi dalla sua nomina, Beniamino Anselmi ha rassegnato le dimissioni. Il presidente di Veneto Banca a cui era stato dato il compito di contribuire a risanare i conti dell’istituto di Montebelluna attualmente controllato, insieme alla Popolare di Vicenza, dal fondo Atlante, ha deciso di fare un passo indietro a causa di una differenza di vedute relativa alla modalità e alle tempistiche di fusione tra i due istituti veneti e di disaccordi caratteriali con i vertici degli stessi. Ma non solo.

In una lettera al cda Anselmi ha comunicato la volontà di lasciare la presidenza, restando comunque nel consiglio di amministrazione di Veneto Banca. Il motivo è presto detto: il manager non è d’accordo con l’attuazione di una fusione “troppo veloce” con la Popolare di Vicenza. Un’operazione ritenuta “forzata” e sostenuta dal fondo Atlante su impulso dell’autorità di vigilanza che potrebbe avere ripercussioni pesantissime dal punto di vista occupazionale delle banche venete, la cui situazione tuttavia non ammette dilazioni.

La novità è stata commentata dai sindacati, secondo cui “la notizia delle dimissioni del presidente di Veneto Banca, Beniamino Anselmi, getta una luce sinistra sul futuro dei lavoratori delle due Popolari venete per le quali si minaccia una fusione forzata che costerebbe un grande numero di posti di lavoro”, ha affermato Giulio Romani, segretario First Cisl.  

A spingere Anselmi verso l’abbandono ci sarebbero anche le diverse posizioni prese nel corso di questi mesi dal numero uno di Veneto Banca e dal corrispondente di BpVi Gianni Mion, anch’egli nominato da Atlante e favorevole ad un’unione rapida tra le due realtà bancarie venete. A peggiorare la situazione sono intervenuti anche i dissidi interni con l’amministratore delegato dell’istituto di Montebelluna, Francesco Iorio.

Dopo le dichiarazioni di apertura pronunciate al termine del vertice tenutosi lo scorso 28 ottobre, i problemi sembravano essere rientrati e invece oggi siamo al punto di rottura, tant’è vero che la lettera di dimissioni del presidente non è stata un fulmine a ciel sereno. E settimana prossima veneto Banca va in assemblea per votare sull’azione di responsabilità sugli ex vertici dell’era Trinca-Consoli-Antiga.

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