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Vaccini, piano da rifare: prof e over 60 slittano

Dopo i ritardi nelle consegne di Pfizer quelli di AstraZeneca mandano in tilt il calendario delle vaccinazioni – Il Governo fa causa alle due società farmaceutiche: “Danni enormi” – Si muove anche la Ue.

Vaccini, piano da rifare: prof e over 60 slittano

Caso vaccini. Mentre sia Pfizer che AstraZeneca hanno ridotto le dosi destinate all’Italia e ad altri Paesi europei, con il premier Giuseppe Conte che ha già annunciato azioni legali, ora si pone il problema di come gestire una campagna vaccinale che sembrava essere partita molto spedita ma che giocoforza subirà un rallentamento. Nella migliore delle ipotesi infatti, a fine marzo avremo vaccinato 7 milioni e mezzo di italiani, tutti i medici e il personale sociosanitario, gli ospiti e gli operatori delle Rsa e gli over 80 e forse i 75enni con fragilità. Ma per sessantenni, insegnanti, forze dell’ordine, detenuti, categorie che sarebbero dovute essere vaccinate immediatamente dopo quelle citate, i tempi si allungano di chissà quanto.

Un obiettivo dunque quasi dimezzato rispetto a quanto previsto dal piano strategico di vaccinazione del ministero della Salute, con il piano che a questo punto dovrebbe slittare di almeno un paio di settimane, ma probabilmente di più. E va ricordato che va assicurato, nei termini corretti, il richiamo per gli 1,3 milioni di persone già vaccinate, pochissime delle quali hanno già ricevuto la seconda dose. Tant’è vero che nemmeno il commissario per l’emergenza Domenico Arcuri è pronto a mettere la mano sul fuoco. Perchè – ieri lo ha detto chiaro ai governatori riuniti insieme ai ministri della Salute, Speranza e degli Affari regionali, Boccia – “delle aziende farmaceutiche che sono così pesantemente venute meno rispetto ai contratti firmati con la commissione europea non c’è da fidarsi”.

E quindi neanche del numero effettivo delle dosi che Pfizer e AstraZeneca assicurano di consegnare all’Italia entro il primo trimestre dell’anno nonostante gli intoppi agli impianti produttivi in Belgio: poco meno di 15 milioni in tutto, considerando anche l’americana Moderna che fino ad ora ha tenuto fede agli impegni, a fronte dei 28 milioni previsti dal piano, scesi a 20 prima di Natale quando AstraZeneca aveva già annunciato una prima riduzione. Ecco le cifre ad oggi ufficiali: a gennaio, tra Pfizer e Moderna dovrebbero arrivare quasi 2 milioni di dosi che a febbraio dovrebbero diventare 6,2 milioni aggiungendo ai 3,36 milioni di dosi di Pfizer e alle 650.000 di Moderna i primi 2,31 milioni di dosi di AstraZeneca che dovrebbe cominciare a consegnare il 15 febbraio se, come si spera, la prossima settimana otterrà il via libera da Ema e Aifa. A marzo sono attesi altri 6,43 milioni di dosi con AstraZeneca ancora a scartamento ridotto.

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