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Usa, Spagna e Bce colpiscono banche e Borse: Milano la peggiore

L’occupazione americana al di sotto delle attese, l’irrisolta crisi catalana e la stretta della Bce sui nuovi Npl zavorrano i listini azionari: Piazza Affari perde lo 0,7% sulla sciadi Bper, Ubi, Banco Bpm e Italgas – Unipol, Mediobanca e Leonardo in controtendenza

I listini della zona euro chiudono in rosso, con Piazza Affari fanalino di coda, in calo dello 0,77%, 22.392 punti, nuovamente zavorrata dalle banche. Arretra Madrid, -0,29%, sempre in mezzo al guado dello scontro politico con la Catalogna. Il governo spagnolo oggi ha approvato una legge per rendere più semplice per le società il trasferimento delle attività all‘interno del Paese proprio mentre alcune aziende stanno considerando di lasciare la regione catalana a causa del progetto separatista. Ribassi per Parigi, -0,36% e Francoforte -0,09%. Moderatamente positiva Londra, +0,2%.

I mercati del Vecchio Continente non possono trarre benefici da Wall Street, dove, al momento, prevalgono le vendite dopo la lunga serie di record, complice il dato deludente del mercato del lavoro, -33mila occupati a settembre contro una crescita stimata di 80 mila posti. Scende però anche la disoccupazione, mentre crescono i salari. Elementi che dovranno essere soppesati dalla Fed, al momento di decidere se alzare di nuovo i tassi entro l’anno. Secondo Radiocor le probabilità di un rialzo a dicembre sono balzate al 93% dopo il rapporto sull’occupazione, perché all’origine del calo ci sarebbero eventi eccezionali come i recenti uragani Harvey e Irma. 

Sempre di ordine climatico sarebbe il tonfo odierno del petrolio, Brent -2,53% 55,28 dollari al barile e Wti nuovamente sotto i 50 dollari, -3,07%, 49,23, con i trader cauti per la possibilità di un’interruzione delle forniture causata dall’arrivo della tempesta tropicale Nate.

Poco mosso il cambio euro dollaro, intorno a 1,172. L’oro recupera, 1274,885 dollari l’oncia (+0,52%).

Debole l’obbligazionario, con il rendimento del Btp 10 anni al 2,21% e lo spread con il Bund a 175.10 punti base (+0,57%), in attesa che Moody’s si pronunci stasera sul rating sovrano, attualmente ‘Baa2’ con outlook portato a ‘negativo’ da ‘stabile’ lo scorso dicembre. Nelle stesse ore ci saranno le valutazioni di Standard&Poor’s sulla Francia e di Dbrs sulla Spagna. 

In Piazza Affari chiudono bene alcuni titoli assicurativi, anche in seguito al rally di Cattolica Assicurazioni (+17,31%) dopo l’ingresso di Warren Buffet come azionista principale.

Sul Ftse Mib il titolo migliore è Unipol +1,46%.  Fra le blue chip svetta anche Leonardo, +0,64%, che beneficia della raccomandazione buy di UBS. Moderatamente positive Exor +0,18% e Recordati +0,08%. 

Sul fronte bancario si salva Mediobanca, +0,99%, promossa da Equita da hold a buy. 

Gli investitori, allarmati dalla nuova normativa europea sugli npl, che potrebbe costare agli istituti italiani 9 miliardi (secondo i calcoli di Repubblica), vanno all’incasso invece su Bper -3,56%, Ubi -3,37%, Banco Bpm -2,44%. In panne Ferrari, -1,4%. Utility in rosso, soprattutto Italgas -2,1% e A2a -1,81. Giù i petroliferi: Saipem -1,75%, Eni -1,28%, Tenaris -0,67%.

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