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Usa, la colomba Yellen al Tesoro spingerà aiuti e Pmi

L’arrivo di tre vaccini disponibili e la nuova fisionomia dell’amministrazione Biden spingono i mercati che fiutano la luna di miele. Si va verso una politica monetaria concertata con i Grandi, a beneficio dell’Europa. Nuove tasse? La Georgia farà da ago della bilancia

Usa, la colomba Yellen al Tesoro spingerà aiuti e Pmi

“Se, come diceva Paulo Coelho, nessuna notte è tanto lunga da non permettere al sole di sorgere, possiamo dire che intravediamo all’orizzonte i primi raggi dell’alba”. Così, con un tocco di poesia, Aurelio Delitala di Pictet esprime l’umore dei mercati dopo le ultime notizie sui vaccini, almeno tre vaccini vicini all’impiego e l’evoluzione soft della politica americana, prossima a lasciarsi alle spalle la contesa elettorale che non ha provocato il temuto conflitto politico e/o razziale: “Sarà necessario procedere nella penombra per alcuni mesi ancora– aggiunge lo strategist della casa ginevrina – ma ci è stata regalata la speranza di un prossimo ritorno alla normalità o a qualcosa di assimilabile”. Non caso continua a perdere colpi l’oro, arretrato fino a 1800 dollari l’oncia, ai livelli di luglio. E i futures lasciano prevedere che Wall Street proseguirà il rally avviato stamane dall’Asia e proseguito in Europa.

L’ultima, ma non meno importante, tessera del mosaico è stata la designazione a Segretario del Tesoro di Janet Yellen, già alla guida della Fed negli anni del massimo sforzo della banca centrale per innaffiare l’economia della liquidità necessaria per sostenere il mercato del lavoro, la prima preoccupazione della ”colomba” in arrivo dalla California che, a giudicare da quanto dichiarato al Wall Street Journal il 28 settembre, non ha certo cambiato idea: “Nell’economia- ha detto – regna un profondo malessere: è necessario aumentare la spesa” Di qui la sensazione che il Tesoro, non solo sbloccherà a breve gli aiuti all’economia che Stephen Mnuchin aveva bloccato ma potrebbe accelerare gli interventi a favore delle piccole e medie imprese, con benefici per l’indice Russell.

Rispetto alla stagione di Trump, ci sarà una grande differenza: Janet Yellen suscitò grande scalpore la volta che, per giustificare un mancato intervento al rialzo sui tassi (nell’occasione auspicato da molti esperti), parlò delle conseguenze che avrebbe avuto sulla Cina e, di riflesso, sulle altre economie. Non è un indizio di simpatie per Pechino, ma il segnale della disponibilità della Yellen (e di tutta la nuova amministrazione) a coordinare le mosse di politica monetaria con gli altri Grandi, l’esatto opposto dell’America First. A trarne beneficio dovrebbe essere innanzitutto l’Europa, già nel mirino di Trump. Più complicata la partita in Asia: Pechino ha approfittato dell’isolazionismo Usa per conquistare posizioni di forza con i recenti accordi commerciali con i Paesi asiatici, quelli che hanno affrontato meglio il Covid -19: non solo hanno beneficiato del fatto che i servizi pesano meno sull’economia (mediamente per il 54%, rispetto al 72% dei Paesi sviluppati), ma hanno goduto anche della domanda di beni dei consumatori del mondo sviluppato, che ha sospinto la produzione industriale dei mercati emergenti al di sopra dei livelli pre-pandemici.

Per recuperare posizioni il colosso Usa non potrà che puntare sui suoi straordinari punti di forza, vecchi (la Difesa) e nuovi, a partire dalla sfida ambientale. Si profila una stagione di grandi investimenti nel verde a partire dalla transizione energetica e dalla mobilità, in cui non mancheranno feroci contrati. The Wall Street journal ricorda stamane l’evoluzione di Biden, politico che ha mosso i primi passi sotto la protezione della Dupont, il colosso chimico del Delaware (il suo Stato) famoso per gli alti stipendi ed il welfare per i dipendenti, salvo poi insorgere dopo i primi disastri ambientali. La luna di miele con l’industria sarà messa presto alla prova, così come l’asse con la new economy, che potrebbe finir presto nel mirino dell’Antitrust. In materia fiscale, poi, Biden dovrà onorar più di una promessa elettorali facendo probabilmente ricorso a nuove tasse. Ma di questi si parlerà solo dopo il 5 gennaio, data delle elezioni per due seggi senatoriali in Georgia. Se verrà confermato un repubblicano, Biden dovrà convivere a Washington con l’opposizione. In quel caso il presidente dovrà adattarsi ad un compromesso, materia in cui, da vecchia volpe del Parlamento, sembra più che versato. Anche per questo, i mercati sembrano pronti a vivere, dopo tanti stress, una luna di miele all’insegna dei tassi bassi e del Toro vaccinato.    

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