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Unicredit in utile grazie all’Est Europa. Ghizzoni: “Primi segnali di ripresa in Italia”

Federico Ghizzoni, amministratore delegato di Unicredit, ha ricordato che l’utile del terzo trimestre (204 milioni, -39,1%) è stato sostenuto dall’eccellente contributo della Polonia e in generale dell’Europa centrale e dell’Est – Per gli accantonamenti, si registra una flessione a 4,4 miliardi – Primi segnali di ripresa anche in Italia

Unicredit in utile grazie all’Est Europa. Ghizzoni: “Primi segnali di ripresa in Italia”

GHIZZONI: PRIMI SEGNALI DI RIPRESA IN ITALIA
MA SOLO L’EST EUROPA HA SALVATO L’UTILE

”In un quadro economico generale che ha continuato a essere molto difficile, ritengo importante che UniCredit abbia conseguito un risultato netto positivo anche in un terzo trimestre particolarmente impegnativo, non solo per gli effetti della stagionalità”. Attacca così il commento di Federico Ghizzoni, ad Unicredit, nella prima conference call tenuta in piazza Gae Aulenti, nella nuova avveniristica sede della banca. “Cominciamo a intravedere qualche primo incoraggiante segnale di ripresa in Italia” ha continuato, con grande prudenza, il banchoere.

Le cifre confermano tanta cautela. L’utile nei primi nove mesi è stato di un miliardo (-28,5% ). Nel trimestre i profitti sono stati di 204 milioni (-39,1%). Nei nove mesi i ricavi si sono ridotti a 18,2 miliardi (-7,1% sul 2012), i costi operativi sono scesi a 11 miliardi (-2,2%) mentre il rapporto costi/ricavi è risalito al 60,6% (+3%). Il margine operativo lordo ha così frenato a 7,2 miliardi (-13,8%). Al 30 settembre il Core tier 1 si è attestato all’11,71%, con un miglioramento di 30 punti rispetto a giugno 2013. Nel trimestre i ricavi sono scesi a 5,7 miliardi (-8,5%), i costi operativi a 3,6 miliardi (-3,0%) mentre il rapporto costi/ricavi si è attestato a 63,1% (+3,6%). Il margine operativo lordo si è ridotto a 2,1 miliardi (-16,7%). Crescono di 5,25 miliardi di euro i finanziamenti erogati da Unicredit in Italia. Nei primi 9 mesi dell’anno, infine, i nuovi prestiti a famiglie e aziende sono cresciuti del 15,5% rispetto a un anno fa. In particolare, i nuovi prestiti a medio lungo termine alle imprese sono aumentati del 17,8%, i mutui alle famiglie del 20,6% e i prestiti personali del 9,5%.

In sostanza

a) l’utile del trimestre è stato sostenuto dall’eccellente contributo dell’Europa Centrale e dell’Est e della Polonia (578 milioni) mentre quello del Corporate e Investment Banking è stato di 361 milioni. Nello stesso periodo la divisione di banca commerciale di Unicredit in Italia ha riportato una perdita netta di 165 milioni, a causa di accantonamenti su crediti per 1,1 miliardi, che hanno compensato il buon margine operativo lordo di 945 milioni registrato nel trimestre.

b) Per quanto riguarda gli accantonamenti su crediti, si registra una flessione a 4,4 miliardi (-8,7%). Nel trimestre, la riduzione degli accantonamenti (-10,6%) è ammontata a 1,6 miliardi. La diminuzione degli asset ponderati per il rischio, ha sottolineato Ghizzoni, “conferma la capacità del Gruppo di soddisfare i requisiti dei regolatori e le richieste del mercato” e “i flussi netti dei crediti deteriorati si vanno stabilizzando in tutte le principali aree del Gruppo, cosi’ come il coverage ratio’. La conferma viene dal fatto che Unicredit, dopo aver rimborsato anticipatamente circa 2 miliardi a giugno, all’inizio di novembre Unicredit ha rimborsato nuovamente un miliardo circa di prestiti della Bce (Ltro). L’ammontare di prestiti ancora dovuto ammonta comunque ancora a circa 23 miliardi di euro.

c) La congiuntura consentirà la distribuzione di un dividendo? Ghizzoni, ovviamente, non si pronuncia. ”Come sempre ci pronunciamo alla fine. Stiamo accantonando lo stesso dividendo dello scorso anno e poi vedremo cosa si può fare. Faremo le verifiche a fine anno”. E’ noto che la Banca d’Italia preme per rafforzare il patrimonio, a partire dalle banche sistemiche, in vista dei test condotti dalla Bce. Dalla rivalutazione della quota in Bankitalia, ha rivelato Ghizzoni, ”si potrebbe desumere una forchetta di 15-20 punti base” in Core Tier 1.

d) Poche nuove anche sulle partite finanziarie che vedono impegnata la banca. ‘A proposito di Alitalia Ghizzoni ha detto: “Se Air France rimane bene, altrimenti la compagnia e il governo saranno liberi di guardare altre soluzioni”. Alitalia ”non è un’azienda di poco valore ed è un partner interessante per tanti operatori nel settore”. A proposito di Mediobanca , Ghizzoni ha precisato che “ non c’e’ nessuna discussione sulla modifica del patto che è stato appena rinnovato”. “Sto con i fatti – ha concluso – non c’e’ altro’ e ‘non discuto ipotesi, prima vediamo se ci sono proposte, al momento non c’e’ nulla sul tavolo”: Anche sul possibile interesse di investitori esteri a entrare nel patto? “ A me non risulta”. .

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