Condividi

Unicredit-Commerzbank: Orcel ingaggia l’ex-ministro delle Finanze Lindner. E Berlino va alla ricerca di conflitti di interesse

Una mossa che in Germania ha sollevato sospetti di conflitto d’interessi, dato che Lindner, quando era ministro, non si oppose alla vendita delle prime quote pubbliche di Commerz alla banca italiana

Unicredit-Commerzbank: Orcel ingaggia l’ex-ministro delle Finanze Lindner. E Berlino va alla ricerca di conflitti di interesse

Sul tavolo su cui si gioca il risiko Unicredit-Commerzbank si aggiunge un nuovo elemento. Il giornale tedesco Handelsblatt ha riportato che l’ex ministro delle Finanze tedesco, Christian Lindner, è stato ingaggiato da Teneo, la società che assiste l’istituto di Andrea Orcel nella sua scalata alla banca tedesca, come dice Repubblica.

La mossa ha fatto rizzare i capelli al governo tedesco già sulle difensive nei confronti di Orcel. La scelta è caduta su Lindner perchè “la sua esperienza ai livelli più alti del governo e la sua profonda expertise economica rappresentano una qualificazione unica per consultare i nostri clienti”, ha fatto sapere ieri il numero uno della società di consulenza, Paul Keary.

Lindner potrebbe essere un giocatore forte nella partita di risiko

Ma la storia è testimone della forte valenza di Linder sul tavolo del risiko. Quando era ministro delle Finanze, Lindner non si oppose alla vendita a Unicredit delle prime quote pubbliche che sono state messe sul mercato. Ma quella famosa notte di settembre del 2024 in cui Berlino mise all’asta il 4,5% di Commerz e Unicredit avviò la scalata ai tedeschi causò invece la reazione feroce del cancelliere Scholz. Il quale congelò la restante quota in mano allo Stato, ossia il 12,5%. Lindner si adeguò, anche se in piena tradizione liberale, non era stato contrario all’arrivo degli italiani, riporta Repubblica.

Due mesi dopo il cosiddetto allora “governo semaforo” ha dovuto farsi indietro proprio a seguito di uno scontro tra Lindner e Scholz su conti pubblici e freno al debito. Poi, con l’arrivo di Merz alla cancelleria e la Spd riconfermata al governo, è stato a il vicecancelliere socialdemocratico Klingbeil a ereditare la poltrona di ministro delle Finanze fino al quel momento occupata da Lindner e immediatamente il neo ministro ha ribadito la sua contrarietà alla scalata di Unicredit.

Berlino alla ricerca di un conflitto di interesse

I liberali di Lindner, nel frattempo, sono usciti dal Bundestag alle elezioni di gennaio per non aver superato la soglia di sbarramento del 5% e l’ex ministro si è dimesso dagli incarichi di partito, iniziando a lavorare come consulente privato. Ma a Berlino il suo nuovo ruolo di consulente di Unicredit non va giù e sta valutando le norme sul conflitto di interessi. In Germania è obbligatorio per chi ha avuto incarichi pubblici o di governo e intende assumere entro diciotto mesi un lavoro privato chiedere il nulla osta al governo in carica, che si fa consigliare dal cosiddetto “Karenzzeitgremium”, una commissione mista di parlamentari e giudici costituzionali. È stata la stessa società di consulenza a far sapere di aver notificato la richiesta del via libera alla commissione. Lindner potrà essere ingaggiato soltanto dopo. Anche l’esecutivo guidato da Merz avrà però voce in capitolo perché ha il potere di impedire a un ex ministro di assumere un incarico che sia in odore di conflitto di interessi.

Anche l’ong LobbyControl ha criticato apertamente la scelta di Lindner. Secondo l’associazione l’ex ministro sarebbe in un conflitto d’interessi “conclamato”. E il numero uno di LobbyControl, Timo Lange, ha fatto riferimento proprio a “diversi clienti del mondo della finanza” che Teneo rappresenterebbe nei suoi rapporti “con il governo e il Parlamento”, per esempio, Trade Republic e Unicredit. L’esperto di finanza della Linke, Christian Goerke è stato durissimo. Ieri ha esortato il governo a “respingere la richiesta di autorizzazione di Lindner a lavorare per l’advisor di Unicredit Teneo”. Goerke ha ricordato il peccato originale di Lindner – “ha venduto quote di Commerz e l’ha trasformata in una preda” – e si è detto convinto che “si muoverà perché Unicredit possa prendersela”.

Commenta