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Un libro è meglio di un ebook: per queste 10 ragioni

Gli ebook sono gli eredi naturali dei libri stampati ma per ora sono tremendamente imperfetti e ne vengono surclassati

Un libro è meglio di un ebook: per queste 10 ragioni

A proposito di futuro e di privazioni

Gli ebook sono il futuro del libro. Almeno di qualcosa di veramente imprevedibile e nonostante quello che sta succedendo, i libri digitali sono gli eredi della stampa. Eppure l’ebook è tremendamente imperfetto. Ci sono degli aspetti importantissimi della cultura del libro che, per ora, non possono essere ritrovati con facilità nei loro eredi digitali e andranno proprio perduti. Alla generazione che ha conosciuto i libri, senz’altro mancheranno.

Prima di tutto mettiamo le cose nel loro contesto appropriato. Più di 10 anni fa Amazon ha dato il via alla rivoluzione degli ebook con il Kindle e adesso sta vendendo più libri digitali che libri a stampa. Poi Amazon ha annientato tutta la concorrenza e adesso l’83% del mercato dei libri digitali è suo. In conseguenza di questo risultato, ha perduto ogni interesse a innovare sia sul fronte degli ebook, che su quello dei libri. Lo status-quo è l’Eldorado di Amazon. Barnes & Noble, la storica catena di librerie, è sull’orlo del fallimento, anche a causa del suo insuccesso a competere con Amazon sul terreno dell’offerta digitale. Il suo Nook è pressoché defunto e i libri della Apple sono nell’irrilevanza.

L’argomento di un tempo che l’iPad e i tablet avrebbero ucciso il Kindle oggi fa ridere, sia gli uni che gli altri vanno avanti senza darsi fastidio e molti li hanno entrambi. Su una cosa libri di carta e libri digitali sono uguali: a modo loro sono “agnostici” rispetto alla piattaforma e alla modalità di lettura. Oggi c’è il lettore ibrido.

Ma, malgrado tutti i vantaggi che indiscutibilmente hanno, gli eBook non stanno facendo mettere da parte i loro analoghi cartacei, anzi ne sono surclassati. In ogni caso, coloro che continuano a preferire lo schermo alla carta per leggere i libri, è bene che sappiano che perdono qualcosa. La tecnologia non sempre è privativa: abbiamo gioito nel recidere il filo del telefono, ci siamo liberati dall’ortografia con gli SMS e ci piace guardare la Tv sui nostro portatili, tablet e smarthphone. Ma con i libri la faccenda è parecchio diversa, perché la tecnologia ha un lato privativo.

Non sto difendendo l’argomento dell’esperienza tattile (l’odore e la sensazione della carta come parte integrante del leggere) che si può udire da coloro che non passeranno mai al digitale e che alla fine sono anche antipatici.

Penso che i libri siano oggetti da collezione eterni, ma ritengo anche che in futuro diventeranno sempre più un media di nicchia. Con questa convinzione in mente, comunque, ecco 10 difetti degli eBook che potrebbero persuaderci a non dire MAI “addio” alla carta stampata. E perché dovremmo?

Le 10 attività di cui gli ebook ci priveranno

1. Un ebook che non si è terminato di leggere non è un invito permanente a finirlo
Nel 2011, il tech reporter del “New York Times”, Jenna Wortham ha scritto con grande effervescenza di avere finalmente finito di leggere il suo primo ebook. Com’è spiegabile un tale entusiasmo in una persona così addentro alla tecnologia? Wirham ha una buona spiegazione: lasciava a metà qualsiasi ebook che avesse iniziato leggere, perché lo dimenticava. Così aveva preso il solenne proposito di capodanno di mettere termine a questa abitudine.
Gli ebook non esistono nel nostro campo visivo. Non ti spronano con la loro fisicità a finire quello che hai iniziato. Non sono dei permanenti, imbarazzanti reperti abbandonati sul comodino delle tue cattive abitudini di lettura. Così il centinaio di ebook comprati e iniziati che sono lontani dagli occhi sono anche lontani dal cuore. A me, pe esempio, capita spesso di acquistare di nuovo un ebook che avevo già acquistato e anche iniziato a leggere. Meno male che c’è Amazon a ricordarmi che l’ho già comprato!
Una possibile soluzione? Bisognerebbe inventare un algoritmo stalker che continua automaticamente a notificarti che sei da 17 giorni a pagina 17 del tuo libro. Ci si può ispirare alle appagonistiche.

2. Non puoi tenere tutti gli ebook in un unico posto
Ai libri della tua libreria non interessa da quale negozio provengono. Ma nei tablet e negli ereader, gli scaffali sono divisi per vendor — non puoi avere in unico posto tutti i libri che hai acquistato da vendor differenti. Semplicemente perché non esiste, e non ci sarà mai, una app che lo consente. (Con molte piattaforme si è doppiamente penalizzati, perché non si può acquistare niente al di fuori dello store della piattaforma). La Apple, per esempio, non consente agli sviluppatori di accedere alle cartelle interne dove sono memorizzati gli ebook in modo da prelevarli per un’unica libreria su un dispositivo iOS. Anche se tale restrizione scomparisse, ci sarebbe la difficoltà di mettere d’accordo i vari vendor che sono anche dei concorrenti pronti a scatenare una guerra dei prezzi al primo segnale di fumo.
Ma c’è di più: il modo come leggiamo in digitale è il contrario di come realmente leggiamo. Per scegliere un libro da leggere, lo pigliamo dallo scaffale e iniziamo subito a sfogliarlo. Per scegliere il suo equivalente digitale, dovremmo accendere il dipsoitivo, cercare l’app di lettura, aprire l’intera libreria, cercare l’ebook con una parola chiave (del titolo, o autore), toccare la copertina per aprire l’applicazione collegata — Kindle, Nook, Kobo, iBooks. Con questa sequenza — accendi il device, apri l’app, scegli il libro, avvia l’app — si rischia facilmente di dimenticare quanto altro abbiamo disponibile. Banale? Cercate di immaginare La Feltrinelli che vuole imporvi la dimensione e la forma degli scaffali della vostra libreria di casa e costringervi a riempirla solamente con libri che avete acquistato nel suo negozio. Questa idea, non vi irrita già di per sé?

3. Le note a margine del libro vi aiutano a pensare
Negli ebook, l’opzione di evidenziare alcuni passi non è abbastanza. Un lettore attento vuole scrivere sul libro in prossimità del contesto originale. I libri offrono dello spazio bianco ai margini (anche se sempre meno), ma gli ebook non ne hanno per niente. Devono fare un giro vizioso per farci scrivere un commento che poi neanche si vede di primo acchito. E questo commento può essere condiviso solo tra chi ha la stessa app. E così se ne va va ramengo serendipità di scoprire le annotazioni dei lettori nei libri scambiati o acquistati sulle bancarelle dell’usato?
Replicare questa esperienza negli ebook richiederebbe dei nuovi standard, universalmente accettati, tra concorrenti la cui tecnologia è, a differenza del libro, proprietaria.

4. Gli e-book non sono una proprietà
Questo è facile, direi, ultra semplice da spiegare dal momento che riguarda i soldi e la proprietà. Ma fino a quando l’ebook non offre un valore aggiunto, come Hollywood ha fatto con gli extra dei DVD, sono duri da buttar giù i 13 euro per quello che è, a tutti gli effetti, un noleggio. La produzione di un ebook costa praticamente niente e il prezzo di copertina, stabilito dall’editore, è appena al di sotto di quello di una nuova edizione tascabile.
Il prezzo non è il solo problema. Gli ebook non possono essere prestati, condivisi, donati alla locale biblioteca o rivenduti su Secondamano. Perché non sono come i libri, sono come il software. Non si acquista la proprietà illimitata di un bene, si acquista una licenza limitata per usarlo. Questa licenza è strettamente personale, non può essere trasferita, ceduta o venduta. Non potete passare un ebook a un amico dopo averlo letto. Per darglielo, ovreste passargli tutto il vostro account, compresa la carta di credito. Se vi fidate, potete farlo, ma altrimenti è sconsigliabile. Potete sempre craccarlo, ma così violate la legge e diventate, a fin di bene, dei pirati.Ci sarà uno sconto di pena.

5. Gli e-book non possono essere usati per arredare la casa
Prima di sgranare gli occhi di fronte alla banalità di questa osservazione, si prenda in considerazione questa cosa: quando nella tua vita intellettuale non hai abbellito il tuo ambiente con libri che ti presentassero, senza bisogno di una parola, ai tuoi amici? 
Sarà pure una manifestazione di vanità, ma i libri — come li organizziamo, come li disponiamo sugli scaffali, quelli che non teniamo — dicono un sacco a proposito di quello che vogliamo che il mondo pensi di noi. Forse più di qualsiasi altro oggetto domestico, i libri sono il nostro emblema, il nostro rompighiaccio, il nostro biglietto da visita. Chiusi a lucchetto nelle segrete dei lettori digitali, nessuno li può sentire più parlare di voi.

6. Gli e-book non si possono leggere durante la fase di decollo e atterraggio di un aereo
«Signore siamo in fase di decollo, per favore lo spenga». Questo ci dirà educatamente l’assistente di volo. Nessun assistente di volo di nessuna compagnia aerea del mondo vi chiederà mai di chiudere il vostro libro. Leggere è un’attività molto terapeutica in questi momenti. Attenua la tensione e la riversa sul plot della storia che state leggendo. Se ci portiamo dietro un lettore di ebook dobbiamo guardare in faccia questi momenti, forse socchiudendo gli occhi, ma non è la stessa cosa del libro. Magari portatevene uno di poesie, che è leggero, da aprire dopo l’annuncio “Signori, la discesa è iniziata…”.

7. Un ebook non può essere usato per calzare una porta che sbatte
Se desiderate arieggiare la casa in un terso mattino di maggio aprendo porte e finestre, non potete usare un ebook per calzare una porta che sbatte per la corrente d’aria. Un libro può avere lo spessore giusto o anche il volume, se cartonato, per attuare questo scopo. L’ebook lo porta via il vento.

8. Un ebook non può essere un indizio dei gusti del tuo vicino di viaggio
Sbirciando le copertine dei libri aperti dai passeggeri che viaggiano nella stessa carrozza pendolari, si può sentire una sorta di corrispondenza intellettuale con coloro che condividono le stesse letture o gli stessi autori. È un sentimento che dà grande conforto in una fredda mattina d’inverno. Osservando le persone immerse nei loro dispositivi si può solo misurare il livello di monadismo a cui è giunto il nostro tempo.

9. Un ebook non diventerà mai un pezzo d’antiquariato
Un libro può durare anche un millennio senza che se ne perda minimamente la fruizione immediata. Durando così a lungo, diventa un pezzo d’antiquariato e si apprezza con il passare del tempo. Un ebook dura quanto la tecnologia che lo incorpora, anche se viene realizzato con un sistema aperto. Il contenuto e la forma sono totalmente ancillari al mezzo che li supporta. Dopo 10 anni qualsiasi tecnologia è cotta.

10. Un ebook non può essere confezionato con un nastrino rosso per essere regalato a Natale
Tutte le piattaforme consentono di regalare un ebook, impacchettarlo virtualmente e aggiungerci un bigliettino di accompagnamento. Ma qualcuno farebbe un regalo importante in questo modo? Come si fa con ebook a riutilizzare il nastrino rosso e la carta da regalo che avvolge un libro per confezionare il dono di uno differente a un amico.

Per riequilibrare il discorso. Potremmo elencarvi le cose che non potete fare con il libro. Ma sono veramente troppe. Allora, bisognerebbe, come suggerisce qualcuno, fare questo: quando acquistate un libro, l’editore vi regala anche l’ebook. Solo così non vi perderete niente.

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