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Un giovedì da incorniciare: tutto ok per asta Bot, tassi, spread, banche e Borsa

L’asta dei Bot fa il pieno e dimezza i rendimenti, lo spread cala, le banche recuperano e spingono la Borsa (+2%) al rialzo – Unicredit (+13,5%) guida la ripresa del settore bancario – Effetto Monti o Draghi? Tutt’e due perchè entrambi guidano la battaglia in Europa per dotare il fondo salva-Stati dei mezzi necessari a stroncare la specuzione anti-euro

Un giovedì da incorniciare: tutto ok per asta Bot, tassi, spread, banche e Borsa

CROLLANO I RENDIMENTI DEI BOT

SPREAD IN DISCESA A 479 PUNTI

Dopo una giornata in netto rialzo Piazza Affari rallenta ma porta a casa un guadagno del 2,09%. Girano invece in negativo le altre Borse europee con l’eccezione di Francoforte: il Dax sale di un magro 0,44%, il Cac cede lo 0,15% e il Ftse 100 lo 0,15%. Ccontrastata anche Wall Street appesantita dai dati deludenti su vendite, scorte aziendali e sussidi di disoccupazione. Alla chiusura dell’Europa il Dow Jones perde lo 0,27% mentre il Nasdaq oscilla attorno alla parità con un +0,03%.

L’asta dei Bot e dei titoli di Stato spagnoli che è andata a buon fine e ha visto i rendimenti scendere vistosamente (con i titoli italiani a 12 mesi al 2,735% dal 5,952%) ha confermato il ritorno di fiducia degli investitori verso i Paesi periferici iniziato già ieri con il nuovo miglioramento delle scadenze a brevi e lo spread con il bund sui Btp a dieci anni. Dopo l’asta il differenziale è sceso a 474,5 punti base con rendimento al 6,6% e ora viaggia a quota 479 punti. L’euro, spinto dal buon esito delle aste, ha ripreso quota sul dollaro a 1,2814.

Le Borse guardano anche al possibile potenziamento del fondo salva stati: dopo la missione di Monti a Berlino che ha strappato ad Angela Merkel la promessa a impegnarsi per rafforzare il fondo permanente salva Stati, oggi anche il presidente della Commissione Ue Jose’ Manuel Barroso segue la strada del premier: ”Da tempo chiediamo che il fondo sia potenziato, anticipato e reso piu’ flessibile”, ha detto Barroso. Infine anche Mario Draghi, nella conferenza stampa di oggi ha esortato a un urgente rafforzamento.

BCE, TASSI FERMI ALL’1%

L’INCERTEZZA RIMANE ALTA, RIPRESA GRADUALE NEL 2012

Draghi ha parlato dopo la decisione dell’Eurotower sui tassi di interesse che sono rimasti invariati all’1%. Draghi si è detto pronto ad agire a febbraio se necessario. Per il presidente della Bce “l’incertezza rimane alta e ci sono rischi orientati al ribasso ma l’attivitá economica riprenderá progressivamente nella zona euro nel 2012 grazie agli sviluppi della domanda globale, i tassi di interesse bassi e le misure prese a sostegno del settore finanziario”. Nelle previsioni dell’Eurotower l’inflazione resterà sopra il 2% per diversi mesi, prima di calare sotto il 2%. Ma per risolvere la crisi del debito sovrano da cui permangono i rischi è necessario “varare con urgenza il nuovo fiscal compact” che per Draghi “deve essere chiaro e non ambiguo sulle regole”. E potrebbe essere firmato entro gennaio. D’altra parte per Draghi, che cita l’Italia come modello da seguire, i mercati dovrebbero apprezzare i forti progressi compiuti da alcuni stati dell’area euro nel risanare i bilanci pubblici. A preoccupare e molto l’Eurotower è però l’Ungheria, dove la nuova legislazione, che “non è in sintonia con lo spirito dei trattati”, “limita i poteri della locale banca centrale”.

DELUDONO I DATI USA

Se la decisione sui tassi era già incorporata dalle attese del mercato, hanno invece deluso i dati Usa del pomeriggio che hanno messo un freno alla corsa delle Borse. Dagli Stati Uniti è infatti arrivata una tripletta di dati poco incoraggianti, all’indomani delle rassicurazioni del Beige Book sull’economia Usa: le richieste di sussidi di disoccupazione la scorsa settimana sono aumentate più delle attese, le vendite al dettaglio a dicembre hanno segnato un rialzo dello 0,1%, inferiore alle aspettative di un +0,3%; a novembre le scorte aziendali negli Stati Uniti sono aumentate dello 0,3% dopo il +0,8% di ottobre ma gli economisti si attendevano un aumento dello 0,4%.

FMI, PROMUOVE MONTI.

GRECIA, ANCORA NODI IRRISOLTI

Il Fmi promuove l’azione di Monti: “Si tratta di passi importanti per ripristinare la fiducia, far scattare la crescita e rimettere il debito sulla giusta traiettoria”, ha affermato il portavoce Jerry Rice. E la missione del Fondo in Italia potrebbe avere luogo a fine gennaio o poco dopo. Sul fronte della ristrutturazione del debito greco e della trattativa con le banche, invece, l’Istituto della finanza internazionale, che rappresenta gli istituti di credito, ha sottolineato che «varie questioni chiave sono ancora irrisolte».

Il FONDO SOVRANO KAZAKO SMENTISCE INTERESSE PER UNICREDIT

BANCHE SUGLI SCUDI, VERTICE IN UNICREDIT PER FONSAI

Piazza Affari è trainata dalle banche, con Unicredit che vola del 13,53% in ripresa per il terzo giorno dopo il bagno di sangue scattato con l’annuncio del prezzo dell’aumento di capitale partito lunedì. Il fondo sovrano kazako Samruk-Kazyna ha smentito le indiscrezioni che lo davano per azionista del 5% circa dell’istituto. Intanto Citigroup ha alzato il proprio giudizio a buy. Sugli scudi anche Mps (+8,81%), sospesa per eccesso di rialzo, nel giorno in cui viene nominato il nuovo direttore generale Fabrizio Viola e i sindacati scendono in piazza per protestare contro i vertici dopo 15 anni. Il Banco, che escluso nuovamente l’opzione dell’aumento di capitale, sale dell’4,07%. Ubi sale del 6,28%, Mediobanca dell’8,06%, Intesa del 4,03% e Bpm del 6,56%.

Prosegue il rialzo di Fondiaria Sai (+7,2%),non più sul Ftse Mib, in attesa degli sviluppi sul matrimonio con Unipol, ormai in pole position e prossima a formalizzare l’offerta. L’Isvap ha fissato al 23 gennaio il nuovo termine per presentare il progetto di ristrutturazione della galassia Ligresti. Poco prima della chiusura di Borsa è iniziato un vertice in Unicredit con la presenza anche di Braggiotti, Jonella Ligresti, Nagel e Pagliaro.

ATLANTIA AMPLIA I RIBASSI SUI PEDAGGI

Su un Ftse Mib quasi tutto con il segno più, le vendite si riversano su Atlantia che amplia i ribassi a -3,18% penalizzata dal possibile giro di vite sui pedaggi autostradali anche delle concessioni già in essere. In mattinata JpMorgan ha tagliato il giudizio a neutral. Deboli in territorio negativo anche Ansaldo Sts -0,69% e Autogrill -0,6%.

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