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Ultimatum dei talebani: “Via dall’Afghanistan o reagiremo”

Il portavoce dei talebani non usa mezzi termini: “Se l’intenzione è continuare l’occupazione, reagiremo” – Pressioni dall’Europa per posticipare il ritiro oltre il 31 agosto – Oggi il G7

Ultimatum dei talebani: “Via dall’Afghanistan o reagiremo”

“Se gli Stati Uniti o la Gran Bretagna cercheranno di guadagnare tempo per continuare le evacuazioni dall’Afghanistan ci saranno delle conseguenze“. Questo quanto affermato a in un’intervista a Skynews da Suhail Shaheen, portavoce e membro del team di negoziazione dei talebani, secondo cui posticipare il ritiro significherebbe estendere “l’occupazione e non ce n’è bisogno”. Se “l’intenzione è continuare ad occupare” l’Afghanistan “si romperà la fiducia e ci sarà una reazione“, ha infine detto senza mezzi termini il portavoce. 

Il termine per il ritiro delle truppe fissato dal presidente Usa, Joe Biden, e dagli alleati europei scade il 31 agosto. Dall’Europa però, e soprattutto da Francia, Germania e Regno Unito, ci sono pressioni affinché il limite venga esteso allo scopo di consentire un ritiro ordinato delle truppe e l’evacuazione dei civili che hanno collaborato con l’Occidente e dei loro familiari. Persone che potrebbero subire pesanti ritorsioni dopo il ritorno al potere dei talebani e l’uscita di scena dei Paesi della Nato.

La vicepresidente americana Kamala Harris, durante la conferenza stampa con il primo ministro di Singapore Lee Hsien Loong, ha affermato che “in questo momento siamo concentrati singolarmente sull’evacuazione di cittadini americani, afghani che hanno lavorato con noi e afghani che sono vulnerabili, compresi donne e bambini”, ha detto Harris, rispondendo alla domanda di un giornalista sugli sforzi degli Stati Uniti in Afghanistan.

È in programma per oggi, 24 agosto, il G7 virtuale a guida britannica. E sarà proprio in questo contesto che, secondo quanto riferito dai media britannici, il primo ministro inglese, Boris Johnson cercherà di convincere Biden a posticipare il ritiro. La stessa richiesta dovrebbe arrivare dalla Francia, dove il ministro degli Esteri Jean-Yves Le Drian ha parlato della necessità di un “ulteriore rinvio” della scadenza. In Germania, il capo della diplomazia, Heiko Maas, ha invece dichiarato che sono in corso colloqui “con gli Usa, la Turchia e altri partner con l’obiettivo di permettere allo scalo di continuare a operare le operazioni civili per portare le persone fuori” dal Paese. 

Alla vigilia del summit Washington ha però confermato l’intenzione di completare le operazioni di evacuazione entro la fine del mese di agosto. 

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