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Ue-Bce: super-piano anticrisi in 4 mosse, ma Bruxelles smentisce

Unione bancaria con un fondo comune per salvare le banche, unione fiscale con gli eurobond e maggiori poteri di Bruxelles sui bilanci nazionali, riforme del welfare e nuova armonia in politiche economiche e fiscali: questo il piano allo studio di Draghi, Van Rompuy, Barroso e Juncker che sarà presentato al vertice europeo di fine mese – Bruxelles smentisce.

Ue-Bce: super-piano anticrisi in 4 mosse, ma Bruxelles smentisce

Unione bancaria con un’autorità di vigilanza europea sugli istituti di credito, un fondo centralizzato di salvataggio delle banche in difficoltà e un sistema comune di garanzia dei depositi; unione fiscale con eurobond e maggiori poteri alle istituzioni europee in tema di bilanci nazionali; armonizzazione delle iniziative economiche, fiscali, di politica estera e di sicurezza; riforma dei programmi di welfare. Sarebbero questi i pilastri su cui si fonda il “piano generale” anticrisi attualmente allo studio dei quattro big dell’eurozona: il governatore della Bce Mario Draghi, il presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy, il leader della Commissione europea José Manuel Barroso e il numeo uno dell’Eurogruppo Jean-Claude Juncker.

Il progetto dovrebbe essere presentato al prossimo summit europeo di fine giugno. Entro fine anno i capi di Stato e di Governo dovrebbero approvare ufficialmente la tabella di marcia.

A dare per primo la notizia è stato il giornale tedesco Welt am Sonntag, che ha citato un funzionario europeo di alto livello: “In tutto il mondo, in America e in Asia, ci chiedono dove volete andare – ha detto la fonte -. Dopo due anni di crisi, è tempo di dare una risposta”.

Il piano potrebbe essere applicato inizialmente solo ai 17 Paesi dell’Eurozona e non a tutti i 27 dell’Unione europea, creando così una spaccatura definitiva dopo il no di Gran Bretagna e Repubblica Ceca al fiscal compact.

Da Bruxelles è però arrivata la smentita: “Non ci sono piani segreti su una ristrutturazione o su un salvataggio dell’Unione europea”, ha detto la portavoce della Commissione europea, Pia Ahrenkilde Hansen. Al vertice informale tra leader europei del 23 maggio scorso è stata invece “concordata la necessità di approfondire il lavoro”, ha ricordato la portavoce, sui provvedimenti da intraprendere nell’Ue per contrastare la crisi dei mercati e rilanciare la crescita economica.

Intanto stamattina il Wall Street Journal ha parlato di un possibile cambiamento di rotta da parte della Germania, che fin qui ha rimandato al mittente quasi ogni proposta di riforma a livello europeo. In particolare, secondo il giornale americano, Berlino starebbe ammorbidendo la linea sugli eurobond. Un’apertura potrebbe arrivare anche sul fronte del sostegno congiunto alle banche, ma solo in cambio di ulteriori cessioni di sovranità dagli stati nazionali alla Ue. 

“Più gli altri stati membri sono coinvolti in questi sviluppi e sono preparati a cedere la loro sovranità per avere le istituzioni comunitarie più coinvolte – dice una fonte governativa citata dal quotidiano -, più anche noi saremo preparati a volgere un ruolo attivo in questioni come l’unione bancaria: non si può avere una cosa senza l’altra”. In ogni caso, “non ci sarà alcun big bang al vertice di giugno, ma sarebbe un grande passo avanti se riuscissimo a creare una struttura per la discussione, stabilendo un metodo di lavoro, chiedendo le domande giuste e stabilendo uno scadenzario che sarebbe significativo per l’Europa”.

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