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Ubi Banca: i conti migliorano, il titolo sale

Lo stock di Npl lordi totali si riduce – Utili in linea con le attese – L’Ad Massiah: “Migliora nettamente la qualità del credito”

Ubi Banca: i conti migliorano, il titolo sale

Ubi Banca archivia il terzo trimestre con un utile netto di 32,5 milioni, in calo del 13,5% su base annua. L’istituto precisa tuttavia che il risultato dello scorso anno includeva un contributo allo schema di garanzia dei depositi inferiore di circa 10 milioni e che quindi, complessivamente, la trimestrale è da considerare “in miglioramento anno su anno, coerentemente con le attese del piano industriale”.

L’utile trimestrale riduce a 754,5 milioni la perdita dei nove mesi, dopo il rosso da 787 milioni registrato nella semestrale dopo aver spesato gli oneri del piano (pari a 840 milioni). Nel trimestre i proventi operativi si sono attestati a 745,6 milioni (-1,7%), con margine di interesse a 367,6 milioni (-7,8%) e commissioni nette a 321,4 milioni (+7%). In crescita del 3,7% a 515 milioni gli oneri operativi, per un rapporto cost/income salito al 69,1%.

“Abbiamo un buon ritorno all’utile nel terzo trimestre; in particolare migliora nettamente la qualità del credito – ha commentato Victor Massiah, Ad di Ubi Banca –, sia perché abbiamo un portafoglio complessivo molto meno rischioso e che genera dei passaggi da “bonis” a crediti problematici che sono un terzo di quelli che erano nei momenti di picco della crisi”.

Migliora la solidità patrimoniale, con un coefficiente Common equity tier 1 fully loaded all’11,28% dall’11,02% di giugno, e Ubi ricorda che il previsto riacquisto delle minorities e l’effetto della deducibilità fiscale delle maggiori rettifiche su crediti porteranno progressivamente un beneficio di altri 70 punti base sul Cet1.

Lo stock di crediti deteriorati lordi totali si riduce a 13.231 milioni (-1,5% su dicembre 2015), contribuendo, assieme alle maggiori rettifiche, alla riduzione dello stock totale di crediti deteriorati netti a 8.333 milioni (-14% rispetto a dicembre 2015).

Si riduce anche la formazione di nuovi crediti deteriorati: i flussi da crediti in bonis a deteriorati risultano in contrazione del 51% rispetto al corrispondente periodo dello scorso anno. Rispetto al picco storico dei primi nove mesi del 2013, i flussi da bonis a deteriorati risultano ridotti del 70% circa.

In scia a questi numeri, a circa un’ora dall’apertura il titolo in Borsa di Ubi guadagna oltre il 2%, a 2,362 euro per azione.

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