Condividi

Tutti con Israele, tranne l’Iran e Libano: messaggi di sostegno da Biden a Mattarella. Oggi il Consiglio di sicurezza Onu

Generale solidarietà verso Israele, dall’America all’Europa. Persino la Russia condanna l’azione di Hamas, appoggiata soltanto da iraniani e libanesi

Tutti con Israele, tranne l’Iran e Libano: messaggi di sostegno da Biden a Mattarella. Oggi il Consiglio di sicurezza Onu

Non si tratta dell’ennesima guerra di Gaza. Il violento attacco lanciato a sorpresa da Hamas contro Israele, nel cinquantesimo anniversario della guerra dello Yom Kippur, non ha paragone con alcuna precedente offensiva partita dalla Striscia, come sottolineano da più parti. E da tutto il mondo arrivano messaggi di solidarietà e commenti a sostegno di Israele, impegni ad andare in aiuto dello Stato Ebraico. Da tutti, persino dalla Russia. Ma non dall’Iran e Libano che invece sostengono Hamas.

L’attacco ha già provocato centinaia di morti e la presa di ostaggi senza precedenti

Sabato mattina intorno alle ore 7, Hamas ha avviato contro Israele l’operazione “Diluvio al-Aqsa”, con il lancio di 5.000 razzi e incursioni di guerriglieri a Sderot, nel sud di Israele. Ma l’attacco, come scrive Lucio Caracciolo su Limes, si differenzia dagli altri attacchi almeno per due motivi. Prima di tutto per le migliaia di missili piovuti in poche ore e senza precedenti sullo Stato ebraico. Ma soprattutto per l’infiltrazione in profondità di miliziani di Hamas che hanno sparso il terrore nelle località vicine alla Striscia e non solo, fino a prendere il provvisorio controllo di qualche villaggio o cittadina israeliana. L’attacco è partito sia per terra che via mare e dall’aria (con mezzi rudimentali), con grande enfasi propagandistica da parte di Hamas.

Colto di sorpresa, lo Stato ebraico si trova a fare i conti con centinaia di morti e una presa d’ostaggi senza precedenti. Per ore le sirene di allarme hanno risuonato nel centro e nel sud del Paese, Tel Aviv e Gerusalemme incluse, dove la gente è corsa nei rifugi. Il lancio di razzi non è stato che l’esordio del conflitto: da decine di punti lungo il confine, miliziani armati di Hamas (tra i 200 e i 300) sono penetrati in territorio ebraico e nei kibbutz a ridosso della Striscia da cielo, terra e mare, prendendo in ostaggio civili e militari e uccidendone altri, mentre la gente correva a barricarsi nei rifugi. Video diffusi sui social da siti vicini ad Hamas riportano scene terribili della cattura di ostaggi: secondo i media sarebbero almeno 50, ma il numero non è stato confermato né dal portavoce militare né dalle autorità politiche. Israele ha reagito duramente e il premier Netanyhau non ha esitato a dire: “Siamo in guerra. Vinceremo”.

L’Italia a sostegno del popolo ebraico. Oggi riunioni al vertice del governo Meloni

Solidarietà al governo e al popolo di Israele e ferma condanna degli attacchi “militari e terroristici”. Il governo presieduto da Giorgia Meloni, così come tutte le democrazie occidentali, si schiera con Israele.
Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, “profondamente costernato” offre al “presidente e a tutti i cittadini israeliani le espressioni della solidarietà dell’Italia”. Per poi “ribadire la più ferma e convinta condanna di questo proditorio attacco, che attenta alla sicurezza di Israele e allontana la prospettiva di una pace duratura, da tutti auspicata”.
A Palazzo Chigi nel pomeriggio Meloni riunisce i ministri degli Esteri Antonio Tajani, dell’Interno Matteo Piantedosi, della Difesa Guido Crosetto, il sottosegretario Alfredo Mantovano, i vertici dell’intelligence e il consigliere diplomatico Francesco Maria Talò, per un “approfondimento” che prevede anche il rafforzamento della vigilanza da eventuali rappresaglie sui luoghi in cui si riunisce la comunità ebraica anche in Italia. Mentre Tajani parla di “barbara violenza”, ma rassicura sulle condizioni in cui vivono i 250 italiani in questo momento ospiti temporanei di Israele. “Il governo segue con preoccupazione l’evolversi della situazione, in stretto collegamento con le istituzioni Ue”, comunica la premier.

Biden: “Pronti a offrire tutti i mezzi adeguati”

Nonostante le relazioni tra Joe Biden e Benjamin Netanyahu da mesi fossero tese, dopo il lancio dei razzi da Gaza il presidente Usa non ha avuto tentennamenti e ha condannato l’attacco a Israele definendolo un “assalto spaventoso dei terroristi di Hamas”. Gli Stati uniti sono “pronti a offrire tutti i mezzi adeguati di sostegno”, ha detto Biden che ha continuato rivolgendosi agli altri gruppi ostili a Israele chiedendo di non approfittare della situazione, avvertimento che sembra rivolto principalmente all’Iran. “Il sostegno della mia amministrazione alla sicurezza di Israele è solido e incrollabile”.
Alle parole del presidente hanno fatto eco quelle del segretario alla Difesa Lloyd Austin III che, dopo aver parlato con il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant “per esprimere le sue condoglianze per le vittime di questo spaventoso, ripugnante attacco terroristico di Hamas contro Israele», ha ribadito l’appoggio degli Usa che tornano a fare quadrato attorno a Israele.

Oggi convocato il consiglio di sicurezza dell’Onu

Anche il segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres ha condannato l’attacco di Hamas e ribadito che l’unica soluzione sono i negoziati per una soluzione a due Stati. Ha poi convocato il Consiglio di Sicurezza dell’Onu per una riunione d’emergenza.

Tutti i paesi occidentali condannano l’attacco di Hamas

La condanna all’attacco è arrivata anche dall’Europa. Il presidente francese Emmanuel Macron l’ha espressa su X, aggiungendo la “piena solidarietà alle vittime, alle loro famiglie e ai loro cari”. La Francia “condanna con la massima fermezza gli attacchi terroristici in corso contro Israele e la sua popolazione” è quanto scrive in una nota il Quai d’Orsay. Parigi “ribadisce il suo assoluto rifiuto del terrorismo e il suo impegno per la sicurezza di Israele”.
Sempre su X, il ministro degli esteri spagnolo Jose Manuel Albares ha parlato di “violenza indiscriminata” e ha condannato “con forza gli attacchi terroristici”. Parole simili dal ministero degli esteri tedesco.
La condanna “inequivocabile” è arrivata su X anche dall’Unione europea, tramite il post della presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, che ha a sua volta ribadito “il diritto di Israele di difendersi”.
Anche “il Regno Unito condanna inequivocabilmente gli orribili attacchi di Hamas contro i civili israeliani e “sosterrà sempre il diritto di Israele a difendersi”, ha scritto sui social media il ministro degli Esteri britannico James Cleverly.

La Russia incolpa gli Stati Uniti

Dalla Russia la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha chiesto “alle parti palestinese e israeliana di cessare immediatamente il fuoco, rinunciare alla violenza e di dare prova della moderazione necessaria per avviare, con l’aiuto della comunità internazionale, un processo negoziale con l’obiettivo della tanto auspicata pace globale e duratura per il Medio Oriente”. Se questa pace globale duratura finora non è stata raggiunta, per il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitry Medvedev la colpa – non c’è dubbio – è da attribuire agli Stati uniti. Come soluzione ha auspicato una guerra civile negli Usa, come unica cosa che potrebbe fermare “la passione maniacale dell’America nello scatenare conflitti ovunque sul pianeta”.
“Lo scoppio dei combattimenti tra Hamas e Israele era prevedibile – ha affermato Medvedev secondo quanto riportato dai media – Il conflitto tra Israele e Palestina va avanti da decenni. E gli Stati uniti sono un attore chiave in questo contesto. Invece di lavorare attivamente per una soluzione israelo-palestinese, questi idioti si sono intromessi con noi e stanno aiutando i neonazisti con tutte le loro forze”.
Dall’Ucraina arriva la solidarietà del presidente Zelensky: ” In nessuna parte del mondo si può dare al terrorismo una sola possibilità”. Arabia Saudita, Egitto e Turchia sollecitano “tutte le parti” ad “agire con moderazione”.
La Cina è profondamente preoccupata per l’attuale escalation di tensione e violenza tra Palestina e Israele. Lo ha detto un portavoce del ministero degli Esteri cinese. La Cina chiama “le parti pertinenti a mantenere moderazione e calma, a fermare immediatamente gli scontri, a proteggere i civili e a impedire alla situazione di avviarsi verso un deterioramento”. La nota rimarca le difficoltà e “la stagnazione a lungo termine dei processi di pace” ormai insostenibili. Il modo fondamentale per placare le ostilità “risiede nell’attuazione dei ‘due Paesi’ e nella creazione di uno stato palestinese indipendente”. “La comunità internazionale – prosegue la nota – dovrebbe migliorare il senso di urgenza, aumentare gli investimenti sulla questione palestinese, promuovere il recupero immediato dei colloqui di pace tra Palestina e Israele, e cercare un modo pacifico di lungo termine”. La Cina, infine, “continuerà in tal senso a fare sforzi senza sosta con la comunità internazionale”.

Iran e Libano a sostegno di Hamas

Si distingue l’Iran che elogia il raid missilistico dei palestinesi a cui si associa il Libano. L’Iran ha dato il proprio sostegno a Hamas in modo che potesse lanciare l’attacco a sorpresa e senza precedenti contro Israele, . Lo ha dichiarato il portavoce di Hamas, Ghazi Hamad, alla Bbc. L’Iran inoltre si congratula per l’attacco, che considera “punto di svolta nel conflitto israelo-palestinese”.

Commenta