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Turchia-Russia, alta tensione: Putin furioso e Ankara convoca la Nato

In serata attentato a Tunisi: 11 morti – Scambio di accuse tra Mosca e Ankara dopo che un caccia russo è stato abbattuto al confine con la Siria – Secondo la Turchia i piloti sovietici avevano violato lo spazio areo turco, ma Putin accusa: “Una pugnalata alla schiena da chi fiancheggia i terroristi. Ci saranno ripercussioni”

Turchia-Russia, alta tensione: Putin furioso e Ankara convoca la Nato

“Una pugnalata alla schiena”. Così il presidente russo Vladimir Putin ha definito la mossa dell’esercito turco di abbattere, tramite gli F-16, un caccia Sukhoi 24 dell’aviazione russa al confine con la Siria. Ankara ha da parte sue accusato il velivolo di essere entrato nel suo spazio aereo e di aver ignorato i ripetuti avvertimenti con cui gli è stato chiesto di allontanarsi, ma Mosca nega e Putin parla di “un crimine”, di “pugnalata alla schiena sferrata da complici dei terroristi” e avverte il collega Erdogan che l’incidente avrà “serie ripercussioni” sui rapporti tra Mosca e Ankara.

Secondo le ricostruzioni i due piloti russi sarebbero anche stati uccisi: erano riusciti a lanciarsi con il paracadute, ma secondo alcune fonti sarebbero stati catturati e uccisi successivamente. Uno dei due è dato ufficialmente per morto, secondo quanto riferito da un gruppo di ribelli anti-Assad, che ne ha anche mostrato il corpo esanime in un video. La Turchia intanto ha convocato l’incaricato d’affari russo e ha ottenuto la convocazione d’urgenza entro questa sera (è in corso) del Consiglio Nato del Nord Atlantico, massimo organo decisionale composto dagli ambasciatori dei 28 Paesi alleati.

“È nostro diritto internazionalmente riconosciuto adottare tutte le misure necessarie contro chiunque violi il nostro spazio aereo o le nostre frontiere”, ha affermato il premier turco Ahmet Davutoglu. Mosca ha risposto convocando a sua volta l’addetto militare dell’ambasciata turca, con la Duma che ha accusato Ankara di “aiutare i terroristi dell’Is”. È stata anche cancellata la visita a Istanbul del ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov.

Nel frattempo un nuovo episodio, probabilmente di matrice terroristica, è accaduto a Tunisi: nella capitale della Tunisia sono morte almeno 11 persone e diverse altre sono rimaste ferite nell’esplosione che ha colpito un autobus della guardia presidenziale, in pieno centro cittadino. L’attentato al momento non ha alcuna rivendicazione.

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