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Trump, il ko sulla sanità tiene in tensione le Borse

Dollaro, mercati asiatici e futures in forte calo dopo lo smacco sull’Obamacare del presidente americano – Giornata difficile anche per Piazza Affari e spread in fibrillazione – La Ferrari festeggia la vittoria di Vettel e punta ai 70 euro – Domani scade l’offerta delle banche venete ai vecchi soci

Quali saranno le conseguenze della sconfitta di Donald Trump sulla riforma sanitaria? Il presidente sembra aver scelto una strategia d’attacco: nessun rimpianto, si passa al capitolo più atteso, la riforma del fisco. Ma qualcosa sembra essersi spezzato. Dal giorno delle elezioni i mercato hanno dato per scontato che le riforme promesse da Trump fossero imminenti. Invece i tempi della realtà sono molto più lenti di quelli della fantasia. Da novembre a febbraio il mondo ha scontato la piena attuazione del programma di Trump senza troppo curarsi del fatto che la realizzazione concreta richiederà ancora un anno. “Un anno è lungo da passare – commenta Alessandro Fugnoli – e fa in tempo a logorare nell’attesa gli ottimisti e a incoraggiare i pessimisti”.

FUTURES E DOLLARO IN FORTE CALO, DEBOLE L’ASIA

La conferma del nuovo clima è già arrivata. I future sulla Borsa americana segnalano stamane tempesta: gli indici sono in forte discesa (-0,65%) su scambi più che doppi rispetto alla media. Facile prevedere che sarà un lunedì difficile per Wall Street, che riparte con un guadagno del 5 per cento rispetto ad inizio anno. Già nei giorni scorsi si è però assistito ad un calo di fiducia nella Trumponomics: banche e ciclici hanno perduto il 10 per cento dai massimi.

La cautela ha dominato stamane anche la riapertura dei listini asiatici: dollaro in sensibile calo nei confronti dello yen (+0,8% a 110,44) e dell’euro, trattato a 1,0842. Deboli le Borse, a partire da Tokyo (indice Topix -1,4%). Sale l’oro (+1%) e scendono i rendimenti dei bond Usa, secondo il copione consueto dei momenti d tensione. In ribasso anche Hong Kong (-0,5%), dopo le elezioni che hanno visto prevalere Carrie Lam, la candidatura più gradita a Pechino.

La procura di Seul ha chiesto l’arresto dell’ex presidente Park Geung-hie. Intanto Samsung tenta di cancellare il drammatico flop del Galaxy 7: mercoledì sarà presentato l’ultimo smartphone, il Galaxy 8, che incorporerà un sistema di controllo vocale, detto Bixby, e disporrà di un assistente virtuale per molti servizi.

ANGELA MERKEL VINCE A SORPRESA NELLA SAAR

Apertura difficile in vista anche per l’Europa dopo una settimana piatta: la Borsa di Milano, la migliore nel Vecchio Continente, ha registrato un aumento dello 0,5% nelle ultime cinque sedute.

Con la visita di oggi di Theresa May in Scozia prende il via la settimana più delicata per il Regno Unito e per l’Eurozona. La premier intende scongiurare il voto con cui domani il Parlamento di Edimburgo potrebbe avviare la richiesta di un referendum sull’indipendenza dalla Gran Bretagna sulla permanenza nella Ue. Mercoledì 29 Londra annuncerà infatti l’attivazione dell’articolo 50 del trattato di Lisbona, ovvero l’avvio del negoziato per il divorzio del Regno Unito dalla Ue. Si aprirà così una partita lunga e difficile che durerà almeno due anni. Il calcio d’inizio, da parte europea, avverrà solo tra qualche settimana con le prime schermaglie sulla ripartizione dei costi e degli eventuali accordi.

Intanto Angela Merkel ha ottenuto un’inattesa vittoria nelle elezioni del Saarland: la Cdu-Csu sale dal 35 al 40,7% mentre il socialdemocratico Marin Schulz si ferma al 29,7 (contro il 30,5 % precedente).

RIPARTE IL MURO CON IL MESSICO, STAMANE L’IFO TEDESCO

Non ci sono solo sanità e fisco nell’agenda di Trump. Sta per ripartire il progetto della costruzione del muro di 3.200 chilometri che, secondo il suo programma, dovrà dividere gli Stati Uniti dal Messico. Mercoledì scadrà il termine per la presentazione delle domande per le ditte interessate a partecipare. Finora si sono iscritte 700 aziende che saranno esaminate, oltre che per il rispetto dei requisiti di sicurezza e di solidità, anche sul “piano estetico”. Almeno sul versante Usa: il Messico ha vietato alle sue imprese di partecipare al bando di gara.

Sul fronte macro, stamane verrà rilasciato il dato Ifo, il segnale più sensibile della fiducia di imprese e dei consumatori tedeschi. Focus venerdì sui dati dell’inflazione nell’Eurozona. In Usa in settimana verranno rilasciati i dati definitivi sul Pil del quarto trimestre. La lettura dovrebbe confermare una crescita attorno al 2%, assai al di sotto degli obiettivi della Casa Bianca (il 3,9%).

Proseguirà nei prossimi giorni la sfilata dei governatori della Fed. Domani scenderà in campo Janet Yellen. Parleranno in settimana anche Charles Evans (Chicago), William Dudley di New York e Neel Kashkari di Minneaplis, l’unico ad aver votato contro il recente aumento.

BANCHE VENETE, DOMANI SCADE L’OFFERTA AI VECCHI SOCI

I problemi delle banche italiane sono destinati a dominare ancora l’attenzione della cronaca finanziaria. Martedì sera scadrà infatti l’offerta di transazione per gli azionisti di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca. I vertici non disperano di raggiungere l’obiettivo dell’80% di adesione all’offerta che prevede un pagamento cash a fronte della rinuncia ad azioni legali contro le banche. Solo dopo la chiusura dell’operazione, i consigli delle due banche controllate dal fondo Atlante potranno calcolare con esattezza quanto denaro occorre per l’aumento di capitale, materia su cui è sono in corso un negoziato con la Bce.

Per le due ex popolari, che sono destinate a fondersi, si parla di un aumento precauzionale fino a 5 miliardi complessivi, di cui 1,2 ricavabili dalla conversione dei bond subordinati in mano agli istituzionali. Ma la strada è in salita: da una parte alcuni soci di Atlante (vedi Intesa e Banco Bpm) chiedono che il fondo si concentri sugli Npj, dall’altra ci sono le parole del capo della Vigilanza Ue, Daniele Nouy, che, senza citare i due istituti, ha detto che “il consolidamento potrebbe anche prendere la forma della chiusura di banche se diventano insostenibili”.

SPREAD IN TENSIONE, AL VIA LE ASTE DEL TESORO

I mercati obbligazionari attendono lumi sul prossimo andamento dei tassi europei dopo le tensioni della scorsa settimana. Lo spread Italia-Spagna si è spinto al massimo da 5 anni fino a 77 punti mentre quello contro la Germania ha toccato 205 punti base prima di ritirarsi in area 200.

In questa cornice si terranno in settimana le aste di fine mese. Il Tesoro ha cancellato l’offerta di Btpei. Si terrà invece regolarmente l’asta di Ctz, con un’offerta compresa tra 2 e 2,5miliardi. Mercoledì 29 andranno all’asta 6,5 miliardi di Bot semestrali. Stasera saranno annunciati i termini delle offerte di titoli a medio-lungo termine.

FERRARI IN POLE POSITION . QUOTA 70 EURO IN VISTA

A galvanizzare Piazza Affari ci penserà la Ferrari, vittoriosa nel primo appuntamento del mondiale di Formula 1. Il trionfo di Melbourne può far da detonatore ad un nuovo boom della Rossa reduce da una settimana ruggente sul listino innescato dal giudizio di Citigroup, salito a buy dal precedente sell. Il titolo ha sfiorato i 67 euro per poi chiudere a 66,10 euro. Su base annua l’azione Ferrari guadagna il 76%, al nuovo massimo storico, ma più di un analista, ancor prima della vittoria al Grand Prix, si è spinto a prevedere un target di 74 euro.

OGGI I CONTI DI CAIRO: VOLA RCS. DUELLO RUSTICANO IN CARIGE

L’agenda di Piazza Affari prevede oggi anche il bilancio di Cairo Communications. L’appuntamento arriva dopo i forti rialzi di Rcs: +10,8% a 1,193 euro. Diego Della Valle ha reso noto di avere comprato sul mercato lo 0,3% circa della società editoriale, a 0,9572 euro per azione, per un totale di circa 1,5 milioni di euro. L’imprenditore marchigiano, azionista di controllo di Tod’s è così salito a circa il 7,6% del capitale e si conferma terzo azionista del gruppo del Corriere della Sera, alle spalle del presidente e Ceo Urbano Cairo (59,8%) e di Mediobanca (9,9%). Dall’inizio dell’anno Rcs è salita in Borsa del 43%.

Sono previsti i cda di Zucchi e di Leone Film. Sfida rusticana in vista domani all’assemblea di Carige, convocata per deliberare l’eventuale azione legale contro la passata gestione e il fondo Apollo. Il giudice ha respinto venerdì la richiesta di inibire il voto al socio di maggioranza Vittorio Malacalza.

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