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Trevi: Ebitda in crescita, punta sul rilancio post Covid

Il gruppo di ingegneria del sottosuolo paga la pandemia con ricavi e utile in calo, ma nel primo semestre l’Ebitda segna +43%. L’Ad Caselli: “Nei prossimi mesi il mercato delle grandi opere beneficerà di azioni di rilancio”.

Trevi: Ebitda in crescita, punta sul rilancio post Covid

Tengono, nonostante il Covid, i conti del gruppo Trevi, azienda italiana specializzata in ingegneria del sottosuolo con importanti commesse in tutto il mondo. Trevi poco prima della pandemia aveva cambiato governance, beneficiando di un rafforzamento patrimoniale dovuto all’ingresso nel capitale di Cdp e di Intesa Sanpaolo: la società è anche cresciuta molto in Borsa nel primo semestre di quest’anno, pur pagando inevitabilmente il rallentamento del business dovuto all’emergenza sanitaria. Nonostante questo rallentamento, nei primi 6 mesi del 2020 Trevi ha visto l’Ebitda salire del 43% a 34,3 milioni di euro, con i ricavi però scesi del 21% sotto i 300 milioni e l’utile netto calato di 25 milioni a 251,5 milioni di euro.

Nel primo semestre è riuscito a crescere anche il portafoglio dei lavori acquisiti, dai 374 milioni del 31 dicembre 2019 a superare la soglia dei 400 milioni al 30 giugno scorso. Anche se gli ordini acquisiti nel primo semestre dell’esercizio 2020 sono pari a circa 237,9 milioni di euro, in diminuzione di circa 70,8 milioni rispetto al medesimo periodo dell’esercizio precedente. L’Ebit al 30 giugno 2020 è stato pari a 7,2 milioni di euro, in miglioramento rispetto al dato relativo allo stesso periodo dell’esercizio precedente pari a -13 milioni di euro. Gli effetti complessivi della ristrutturazione del debito sono risultati pari a 279,5 milioni di euro.

“Nel corso del primo semestre 2020 – spiega una nota – Trevi ha completato il percorso di rafforzamento patrimoniale e di ristrutturazione dell’indebitamento finanziario iniziato nel 2017, affrontando altresì le sfide gestionali poste dalla pandemia Covid-19. La riduzione dei ricavi è dovuta essenzialmente ai minori volumi degli ordini acquisiti nel primo semestre 2020 a livello internazionale, i quali conseguono a loro volta principalmente dall’effetto negativo causato sull’economia mondiale dalla pandemia Covid-19. La pandemia ha infatti avuto effetti molto rilevanti fino a maggio 2020, causando sospensioni o rallentamenti dei lavori in molti cantieri e, in generale, per la maggior parte delle attività produttive. Ciò nonostante nel 1° semestre 2020 prosegue il trend in crescita nel mercato europeo: in particolare in Italia, Montecarlo, Francia, Germania e Norvegia”.

I risultati positivi e migliori delle attese premiano il titolo in Borsa con un rialzo di +7,6% a 0,0155 euro.

“Nonostante il diffondersi tanto inaspettato quanto devastante della pandemia – ha commentato Giuseppe Caselli, Amministratore Delegato del Gruppo Trevi – si è riusciti sia a completare il rafforzamento patrimoniale della società grazie alla vendita dell’Oil&Gas ed all’aumento di capitale e sia a migliorare l’Ebitda ricorrente ed il risultato operativo rispetto all’anno precedente. Sono risultati positivi, tutt’altro che scontati, che confermano che anche il lavoro iniziato a 360 gradi sul rinnovamento dei processi, l’affinamento dei prodotti, un diverso approccio sui mercati ed una attenzione particolare sul processo di ottimizzazione costi unitamente al miglioramento delle efficienze produttive sta dando i primi riscontri incoraggianti. Nei prossimi mesi il mercato delle costruzioni e infrastrutture potrà beneficiare, non solo in Italia ma anche nelle aree internazionali dove siamo già presenti, di imponenti azioni di rilancio post Covid e noi stiamo lavorando per arrivare al meglio a questi appuntamenti”.

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