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Tra Usa e Cina nuove tensioni, dollaro sotto tiro, occhio alla Juve

Malgrado le tensioni crescenti tra Usa e Cina i listini asiatici salgono – Nuovi T-bond in vista – Tim all’assalto di Oi in Brasile – A Piazza Affari la Juventus paga il conto Sarri

Tra Usa e Cina nuove tensioni, dollaro sotto tiro, occhio alla Juve

Salgono stamane le Borse asiatiche, nonostante le tensioni crescenti tra Cina e Stati Uniti. Si è aperto un nuovo fronte: Washington ha congelato le proprietà in Usa di undici alti funzionari di Hong Kong, compresa la governatrice Carrie Lam e Luo Huining, l’inviato di Xi Jinping. Pechino ha reagito con l’arresto di Jimmy Lay, editore di un giornale indipendente e leader dell’opposizione democratica. Ma i mercati sperano comunque in un allentamento della tensione per Ferragosto, quando americani e cinesi si incontreranno per fare il punto sul rispetto degli accordi commerciali siglati a fine 2019, ovvero prima dello scoppio della pandemia. Inoltre, conforta la ripresa in Cina dell’inflazione, cresciuta a luglio al ritmo più rapido degli ultimi tre mesi: +2,7% su base annua. I prezzi alla produzione sono scesi per il sesto mese di fila, ma meno delle stime: -2,4%.

NUOVO SCONTRO CINA/USA. SALE L’INFLAZIONE A PECHINO

L’indice di Shanghai sale dello 0,3%. Meglio il Kospi coreano (+ 1,4%). Mumbay +0,7%. In conrotendenza Hong Kong (-0,3%). Chiusa la Borsa del Giappone.

In vista della notte di San Lorenzo, i mercati si chiedono se la stella cadente di oggi sarà il dollaro, sotto la pressione del turbolento clima politico interno di Washington. Donald Trump, preso atto dell’incolmabile distanza tra repubblicani e democratici sulle misure antirecessione, ha deciso di agire da solo, promuovendo di sua iniziativa quattro ordini presidenziali su sussidi ai salari, aiuti sugli affitti e tasse universitarie.

IN ARRIVO 112 MILIARDI DI NUOVA CARTA USA

In settimana il Tesoro emetterà obbligazioni per 112 miliardi di dollari approfittando del livello depresso dei tassi, scivolati al minimo storico dello 0,50%. L’offerta di nuova carta Usa si fa sentire stamane sulla debolezza del dollaro. L’euro stamane tratta a 1,1791, vicino al massimo di venerdì (1,19159).

Mercoledì i dati sull’inflazione Usa permetteranno di capire l’impatto del dollaro debole sull’andamento dei prezzi. Nel frattempo, l’oro tratta stamane a 2.030 dollari l’oncia, non lontano dai massimi (2.072,5 dollari).

L’ARABIA VEDE IL PETROLIO IN AUMENTO

Sale il petrolio: Brent a 44,80 dollari al barile. Aramco, il colosso del petrolio saudita, ha deciso di distribuire un maxi dividendo di 75 miliardi di dollari nonostante il livello del prezzo del greggio: Riyad prevede un aumento nei prossimi mesi.

I futures anticipano una partenza positiva in Europa e a Wall Street.

IN ARRIVO L’INDICE DELLA FIDUCIA SENTIX

Numerosi, nonostante il clima semi-vacanziero, i dati sull’andamento della congiuntura europea. Stamane la cronaca macro in Europa sarà inaugurata dall’indice Sentix sulla fiducia degli investitori. Sempre a proposito della fiducia, domani toccherà ai dati dello Zew relativi alla Germania e alla stima preliminare del Pil della Gran Bretagna nel secondo trimestre 2020.

La statistica più attesa in settimana è quella relativa al Prodotto Interno Lordo dei Paesi di Eurolandia nel secondo trimestre, il più colpito dall’impatto della pandemia.

L’ITALIA ATTIVA IL SURE

L’Italia si prepara ad attingere a uno dei bacini di risorse messi a punto dall’Europa dopo l’esplosione della pandemia. Il nostro Paese ha chiesto infatti formalmente l’attivazione di Sure (Support to mitigate Unemployment Risks in an Emergency), il piano da 100 miliardi per supportare la spesa dei Paesi per gli ammortizzatori sociali, per un importo pari a 28,492 miliardi di euro. Il volume della somma richiesta è giustificato dalle misure che sono state introdotte per tutelare i redditi dei lavoratori durante la crisi.

Sul fronte societario, rallentano gli annunci in arrivo dalla Corporate America. Da seguire oggi conti di Marriott e di Royal Caribbean due tra le società più colpite della crisi del turismo. Mercoledì tocca a Foxconn, il primo fornitore di Apple.

WARREN BUFFETT: PIÙ UTILI, MA SOLO DOPO IL BUYBACK

Nel fine settimana Berkshire Hathaway, la holding di Warren Buffett, ha annunciato una crescita dei profitti dell’86%, a 26,6 miliardi di dollari. Ma il risultato è stato reso possibile dai massicci acquisti di azioni proprie (5,5 miliardi di dollari) che hanno compensato le difficoltà accusate dalle conglomerazioni nel settore energia e nelle attività ferroviarie.  

Tra i bilanci delle società europee spicca Deutsche Telekom.

TIM ALL’ASSALTO DI OI BIN BRASILE

In Piazza Affari oggi va in scena il delisting di Gedi, dopo l’Opa.

Stasera il Tesoro comunicherà l’ammontare dei Btp all’asta di medio termine del giorno 13.

Da seguire Telecom Italia. Venerdì è stato comunicato che Tim, assieme a Claro e Telefonica, dispone fino a domani dell’esclusiva per l’acquisto della brasiliana Oi per 2,7 miliardi di dollari.

JUVENTUS, OGGI PAGA LA TASSA SARRI

Sotto i riflettori Atlantia, che ha deliberato l’avvio di una trattativa in esclusiva fino al 30 settembre 2020 con il gestore globale di investimenti elvetico Partners Group per la cessione di una partecipazione del 49% di Telepass.

Pressione su Tenaris Barclays, che ha tagliato la raccomandazione da Equal Weight a Underweight, fissando un target di 4,7 euro.

Si profila una giornata campale per il titolo Juventus dopo l’eliminazione in Champions League che ha fatto perdere molti introiti al club e che è costata il posto all’allenatore Maurizio Sarri, sostituito poi da Andrea Pirlo.

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