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Torna la tensione in Borsa: gli alti rendimenti dei Btp in asta indeboliscono banche e Piazza Affari

di Elena Bonanni – Per il mercato l’asta dei Btp conta più del primo sì del Parlamento alla manovra – Banche di nuovo in rosso – Giudizi contrastati su Enel – Poltrona Frau e Luxottica in controtendenza – Continua l’exploit di Campari – Parmalat sotto tiro (-5,2%)

In finale di seduta le Borse europee confermano i ribassi, dopo una giornata fortemente volatile, soprattutto per Milano: il Ftse Mib chiude in calo dell’1,07%, a 18.640,35 punti, il Dax dello 0,73%, il Ftse 100 a Londra dell’1,01% e il Cac dell’1,11%. Dopo un avvio in rosso, nella mattinata Piazza Affari ha girato in positivo in controtendenza rispetto alle altre Borse europee. Il recupero però è durato poco: i listini hanno fatto marcia indietro dopo i risultati dell’asta dei Btp a 5 e 15 anni che ha visto una crescita dei rendimenti e non hanno convinto il mercato.

Il Tesoro ha collocato titoli per un controvalore di 2,965 miliardi di euro rispetto ad un obiettivo massimo di tre miliardi di euro e i rendimenti dei Btp a 15 anni sono schizzati ai massimi dall’introduzione dell’euro (5,90% da 5,34% dell’ultima asta). Il Btp con scadenza 5 anni è stato piazzato con un rendimento del 4,93%. Dopo i risultati l’euro è sceso sotto quota 1,42 dollari attestandosi a 1,4178 e lo spread tra Bund e Btp, infine, è ripartito portandosi di nuovo sopra i 300 punti base per poi tornare nel pomeriggio attorno ai 286 punti base.

Che la situazione rimanga tesa è confermato d’altra parte dall’oro che ha toccato un nuovo massimo a Londra a quota 1.594 dollari l’oncia. Moody’s ha dichiarato che gli Stati Uniti rischiano di perdere la tripla A qualora non si riuscisse a trovare un’intesa sul tetto al debito mentre la Grecia ha subito una nuova bocciatura da parte di Fitch che ha rimosso Atene dalla lista di ‘rating watch negativo’ portandone la valutazione a ‘CCC’.

Intanto il Fmi ha ribadito che il coinvolgimento del settore privato in un nuovo piano pro-Grecia è fondamentale, invitando Atene a muoversi con più decisione sul fronte delle riforme fiscali e strutturali. Come se non bastasse dal bollettino mensile della Bce emerge che la ripresa globale stenta a decollare, intanto “i rischi al ribasso connessi alla persistenti tensioni in alcuni segmenti di mercato si potrebbero propagare all’economia reale”.

Cui si aggiungono i timori del Fmi: in un documento presentato al G20 per il G20 del 9-10 luglio il Fondo Monetario afferma che i rischi al ribasso per l’economia mondiale sono aumentati e la crescita economica nelle economie avanzate è lenta. Intanto in apertura Wall Street è spinta da dati macro migliori delle attese (in particolare le richieste di sussidi di disoccupazione e le vendite al dettaglio) e la buona trimestrale di Jp Morgan. Al momento il Dow Jones sale dello 0,08% e il Nasdaq cede lo 0,25%

DOPO I RIALZI, BANCHE DI NUOVO IN ROSSO BPM PRESENTA IL PIANO IN BANKITALIA

Piazza Affari ha registrato una seduta volatile trascinata dagli umori sui titoli bancari su cui si sono abbattute le vendite dopo i risultati dell’asta di Btp di metà mattina. A risollevare gli umori non ha aiutato neanche il sì al Senato della manovra che si avvia così all’approvazione definitiva. Per domani sono poi attesi i risultati degli stress test europei che secondo quanto dichiarato da Mario Draghi all’Abi dovrebbero essere generalmente positivi. Il comparto ha vissuto così una giornata contrastata caratterizzata anche dai buoni progressi di Unicredit e Banco Popolare.

In chiusura di seduta i cali hanno però riguardato tutti i maggiori istituti: il Banco chiude in calo dello 0,28% a 1,408 euro, Unicredit cede lo 0,32% a 1,236 euro, Intesa Sanpaolo, fortemente colpita nella giornata, lascia sul campo il 2,13% a 1,607 euro, Ubi il 2,71% a 3,512 euro e Bmps il 2,12 per cento a 0,508 euro. Sull’istituto senese continua lo shopping di Caltagirone che, secondo le comunicazioni di internal dealing, tra l’8 e l’11 luglio Francesco Gaetano Caltagirone ha acquistato 10 mln di azioni B.Mps a un prezzo compreso tra 0,501 e 0,521 euro, per un controvalore complessivo di 5.074.800 euro. Bpm cede il 2,23% a 1,491.

Il vicepresidente di Piazza Meda, Graziano Tarantini, ha dichiarato in un’intervista al Corriere della Sera che l’aumento di capitale verrà fatto entro novembre e che potrebbe essere di importo inferiore agli 1,2 miliardi di euro previsti dalla delega. Sull’aumento delle deleghe ha poi precisato che non si tratta di un no definitivo e che verrà ripresentato quando sarà possibile.

Oggi pomeriggio i vertici di Bpm si sono recati in Bankitalia proprio per fare il punto sui cambiamenti in atto nell’istituto, sollecitati dai rilievi di via Nazionale, e per presentare le linee guida del piano industriale che sarà approvato dal cda il 19 luglio. Ancora in calo Fondiaria Sai (-1,37% a 2,014 euro). Scade domani il termine per l’esercizio dei diritti dell’aumento di capitale. Nel frattempo i francesi di Groupama hanno abbandonato la partita: il gruppo ha ritirato la richiesta aveva inoltrato all’Isvap, l’autorità di vigilanza sulle assicurazioni, per ottenere l’autorizzazione ad acquisire una quota del capitale del gruppo dei Ligresti tra il 10 e il 20 per cento.

Nonostante la conferma di Fitch Generali perde il 2,42% a 13,29: l’agenzia di rating ha deciso di confermare ad ‘AA-’il rating Ifs e ad ‘A+’ quello di lungo terminare, senza alcuna variazione per l’outlook che resta ‘Stabile’ sulla base di una robusta performance operativa nel 2010 e di aspettative positive su solidi margini dall’attività di sottoscrizione nei suoi mercati principali, oltre ad estrarre valore dalla sua presenza nell’Europa centro-orientale. FIAT, AVANZA L’INTEGRAZIONE CON CHRYSLER Sergio Marchionne ha anticipato che Fiat e Chrysler avranno un’unica leadership, al posto dei 25 manager per ciascuno.

Col prossimo consiglio del 26 luglio il gruppo consoliderà i risultati di Detroit. Fiat cede l’1,33% ma Fiat Industrial, che incassa l’avvio di copertura di Goldman SSachs con un buy, chiude in rialzo dello 0,77% a 8,515. Intanto la Fiom ha proclamato per domani uno sciopero di otto ore negli stabilimenti di entrambi i gruppi contro il mancato pagamento del saldo del premio di risultato e per i diritti dei lavoratori.

PARMALAT, LACTALIS ALL’83,33% GIUDIZI CONTRASTATI SU ENEL

Ieri sera sono stati diffusi i dati definitivi dell’Opa di Lactalis su Parmalat, in cui viene confermato che i francesi ora detengono l’83,33% del capitale. La società resterà quotata. Il titolo oggi registra un tonfo del 5,29% a 2,22 euro. Ha incrementato la propria quota al 4,015% Paul Singer: lo 0,632% di tale quota è detenuto come prestatario, mentre il restante 3,383% e’ di proprieta’. Inoltre, il 2,006% e’ detenuto tramite la controllata Elliott International e il 2,009% attraverso The Liverpool Limited Partnership.

Enel chiude in calo dell’1,35% a 4,096, appesantita dal report di Hsbc che ha peggiorato il giudizio da overweight a neutral e ridotto il prezzo obiettivo da 5,10 a 4,70 euro. Oggi Beremberg Bank ha avviato invece la copertura sul titolo con buy e target price a 4,8 euro ad azione per tre ragioni: il titolo è valutato a sconto sul settore (8,3 il rapporto prezzi-utili contro una media di 10,6), forte generazione di cassa, dividendi tra i migliori del settore (lo yeld è del 7,2% contro il 6,3% del settore). Un aiuto poi arriva anche dal posizionamento di Enel per le rinnovabili in America Latina. Pesanti anche Mediaset e Mediolanum, in ribasso rispettivamente dell’1,69% a 3,022 e del 3,28% a 2,892 euro.

POLTRONA FRAU E LUXOTTICA TRA I MIGLIORI CONTINUA L’AVANZATA DI CAMPARI

Tra i titoli migliori troviamo Poltrona Frau (+2,59%), Campari (+0,39%) e Luxottica (+0,94%), quest’ultima sulla scia della promozione a buy da neutral da Ubs . A2A (-0,30% a 1,002) ha pubblicato oggi il terzo bilancio di sostenibilità: nel 2010 è aumentato del 20% il Valore Aggiunto Globale generato; il 75% è stato distribuito ai principali interlocutori(investitori, finanziatori, personale, PA, comunità locali), cresce del 7% la quota di produzione elettrica verde e supera il 36% del totale, sono state evitate 3 milioni di tonnellate di CO2 equivalenti In calo del 10% il numero degli infortuni rispetto al 2009; cresce a dieci la presenza di A2A negli indici etici internazionali.

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