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Tim, sulla rete Gubitosi gioca la carta Vodafone

Il Cda ha approvato i conti 2018 che chiudono in perdita e il nuovo piano industriale. Sulla rete l’Ad spariglia le carte: mentre tratta con Open Fiber sulla fibra ottica, accordo con Vodafone per condividere l’infrastruttura 5G . In campo anche le torri Inwit. Titolo in deciso rialzo a Piazza Affari

Tim, sulla rete Gubitosi gioca la carta Vodafone

Il consiglio d’amministrazione di Tim ha approvato i conti 2018, il nuovo piano industriale presentato dall’Ad Luigi Gubitosi e un accordo di condivisione delle reti attive e passive mobili con Vodafone, il “nemico” di sempre, il concorrente Numero Uno del campione nazionale delle Tlc.  Giova ricordare che Vodafone ha appena annunciato di aver realizzato la prima connessione mondiale smartphone-rete in 5G. E ora Vodafone e Tim danno inizio ad una trattativa in esclusiva per una newco sull’infrastruttura passiva legata al nuovo standard tecnologico.

Si apre così l’era Gubitosi in Telecom Italia, con una mossa che intende giocare a tutto campo la partita della rete, proprio mentre sul fisso è aperto il tavolo con Open Fiber, la società 50% Enel e 50% Cdp  che sta posando la fibra ottica in tutta Italia con il modello Ftth (Fibra dentro le abitazioni). D’altra parte la flessione dei ricavi che contraddistingue tutto il settore Tlc, la concorrenza senza esclusione di colpi e i prezzi in forte discesa spingono verso accordi che rendano meno onerosi gli investimenti per recepire gli avanzamenti tecnologici.Tutto questo mentre su Persidera è arrivata una nuova offerta ed è stata avviata, informa il comunicato diffuso al termine del Cda, una trattativa in esclusiva.

CDA TIM, IL NUOVO PIANO INDUSTRIALE 2019-2021

Tempo di risultati e di ridurre l’indebitamento. Si potrebbe tradurre e sintetizzare così il nuovo piano strategico 2019-21 approvato dal Cda Tim. In inglese “Time to deliver and to delever”, come titola la nota del gruppo. In cosa consiste? Ritorno  sostenibile sul capitale investito, condivisione delle reti per migliorare il ROIC (Return on invested capital), rilancio del business domestico, rafforzamento del Brasile. Sono questi i primi obiettivi del progetto di Gubitosi che ha ottenuto il via libera degli azionisti. Le prime mosse in questa direzione strategica non organica sono, appunto, l’avvio della partnership con Vodafone sulla condivisione delle reti 5 G e il tavolo avviato con Open Fiber sulla rete fissa con una trattativa a tutto campo. Il focus, sottolinea ripetutamente il comunicato Tim, è sulla execution, come chiede il Fondo Elliott da tempo. Il che significa, in concreto, passare dalle parole ai fatti. Ma senza disattendere, così sembrerebbe, le aspettative di Vivendi sulla rete fissa.

L’Ad Gubitosi punta a ridurre i debiti a 22 miliardi dagli attuali 25,3 a fine periodo. Sono previsti 3 miliardi di investimenti annui per la divisione Domestic, Ebitda e ricavi ancora in calo nel 2019 ma in ripresa nel 2020 e nel 2021. Il gruppo prevede infine una ulteriore riduzione della base costi dell’8 per cento a fine periodo.

CDA TIM, LA PARTNERSHIP CON VODAFONE

“Vodafone Italia  e il Gruppo Telecom Italia  intendono avviare una partnership per la condivisione della componente attiva della rete 5G, valutare la condivisone degli apparati attivi della rete 4G e ampliare l’attuale accordo di condivisione passiva. In pratica, l’accordo “consentirebbe uno sviluppo congiunto della infrastruttura 5G, con tempi più veloci, su una più ampia area geografica e ad un costo inferiore” così le due società hanno presentato il Memorandum d’intesa che ora proseguirà con una trattativa in esclusiva sul progetto complessivo. Progetto che chiama in causa anche Inwitt in quanto  “le due società intendono cooperare per adeguare le rispettive reti di trasmissione in fibra per il backhauling mobile e valutare l’aggregazione in un’unica entità delle rispettive infrastrutture passive, per un totale di 22.000 torri in Italia“.

CDA TIM, IN CONTI 2018

Il bilancio del gruppo si chiude con svalutazioni per 2,6 miliardi e una perdita di 1,4 miliardi a fronte di ricavi in calo a 18,9 miliardi e Ebitda di 7,4 miliardi. Rendendo confrontabili i dati 2018 (anno in cui sono Tim ha adottato i nuovi principi contabili Ifirs 9 e Ifirs15) i ricavi ammontano a 19,1 miliardi (-3,6%) e l’Ebitda a 7,7 miliardi. Gli investimenti tengono conto per 2,4 miliardi dell’acquisto delle nuove licenze 5G e per 4,2 miliardi del capex ordinario. Tim pagherà un dividendo di 2,75 solo sulle azioni di risparmio.

Nel quarto trimestre del 2018 Telecom Italia ha realizzato ricavi per 4,9 miliardi, in calo del 5,0% rispetto ai 5,1 miliardi degli ultimi tre mesi del 2017. A livello organico, la diminuzione è del 2,5 per cento. L’Ebitda cresce tuttavia del 6,7% a 1,7 miliardi con un Ebitda margin del 34,4%. A livello organico la variazione dell’Ebitda è sempre positiva e pari al 10,9 per cento. Pesano però le svalutazioni delle attività non correnti per 593 milioni (5 milioni nel quarto trimestre 2017) e portano l’Ebit in calo di 35 milioni rispetto al corrispondente periodo del 2017.

Il piano strategico annunciato da Tim, che l’Ad presenterà in conference call alle 14 di venerdì 22 febbraio, e le novità su Vodafone e Open Fiber hanno avuto un forte impatto in Borsa dove il titolo Telecom Italia è premiato con un rialzo del 3% alle 12 del mattino.

(Articolo aggiornato alle 12 di venerdì 22 febbraio)

 

 

 

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