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Thailandia, il Paese più “truccato” dell’Asia

Secondo i dati pubblicati dalla Thai Cosmetic Manufacturers Association (Tcma), la cosmesi thailandese garantisce un giro d’affari di 210 miliardi di baht – di cui il 60% proveniente dal mercato domestico e la parte restante dalle esportazioni – e negli ultimi 5 anni è cresciuta costantemente, nonostante le tensioni politiche, del 18% annuo.

Thailandia, il Paese più “truccato” dell’Asia

Il primo gennaio del 2015 prenderà corpo il mercato unico dei Paesi aderenti all’Asean, l’associazione delle nazioni del Sudest asiatico, e sono molti gli Stati che si stanno preparando, cercando di individuare i prodotti e le imprese da proporre a una platea di consumatori tanto allargata. Uno di questi è la Thailandia, la cui industria cosmetica è una realtà di grande rilievo,che potrà rivelare tutto il suo potenziale quando, alla fine del 2015, l’integrazione dei mercati andrà a regime. 

Secondo i dati pubblicati dalla Thai Cosmetic Manufacturers Association (Tcma), la cosmesi thailandese garantisce un giro d’affari di 210 miliardi di baht – di cui il 60% proveniente dal mercato domestico e la parte restante dalle esportazioni – e negli ultimi 5 anni è cresciuta costantemente, nonostante gli effetti negativi delle tensioni politiche, del 18% annuo. 

“Grazie alla realizzazione della Comunità economica dei Paesi dell’Asean,” ha detto uno dei portavoce della Tcma “ci aspettiamo che il valore delle esportazioni dei nostri cosmetici raggiunga i 200 miliardi entro il 2020, andando incontro alla domanda di un mercato unico di 603 milioni di persone”. I prodotti cosmetici thailandesi hanno il vantaggio di essere già molto noti e apprezzati nell’area, grazie alla buona qualità degli ingredienti e all’uso di tecnologie avanzate nei processi di lavorazione. 

Molte aziende cosmetiche thailandesi hanno lavorato a lungo per multinazionali del settore, come l’anglo-olandese Unilever, la statunitense Procter & Gamble o la giapponese Kao, uniformando la propria produzione agli elevati standard di qualità richiesti dai grandi marchi. L’ingresso nella grande arena del mercato unico del Sudest asiatico è vicino, e l’industria della bellezza sta affilando le sue armi, non solo potenziando l’apparato produttivo, ma anche studiando strategie di marketing adatte a proporre i propri cosmetici ad aree culturalmente ed etnicamente distanti  da quella thailandese.


Allegati: Bangkok Post

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