Condividi

Terapia Draghi ok: l’euro frena. La Cina è prima nei commerci al mondo. Milano stamani è negativa

Il timore di interventi della Bce ha indotto la speculazione sulle valute a battere in ritirata: l’euro è sceso a 1,3373 – La Cina lancia un segnale confortante: è la prima nazione al mondo per import/export superando gli Usa – Piazza Affari stamani è negativa e s’interroga sull’appello di Visco al rafforzamento patrimoniale delle banche

Terapia Draghi ok: l’euro frena. La Cina è prima nei commerci al mondo. Milano stamani è negativa

La terapia di Mario Draghi funziona: a Tokyo stamane l’euro scende a quota 1,3373, confermando la chiusura europea della scorsa settimana. La speculazione al rialzo sulla moneta, che a gennaio ha fruttato i migliori guadagni dall’aprile 2011, per ora arretra nel timore di un intervento della Bce. Il parallelo indebolimento dello yen su euro e dollaro è all’origine del brusco calo della Borsa di Tokyo -1,80%. Gran parte dei listini asiatici, a partire da Hong Kong e Shanghai, sono chiusi per l’avvio dei festeggiamenti per l’inizio dell’anno del Serpente.

Finale positivo, venerdì, per la settimana finanziaria di Wall Street: Dow Jones +0,35%, S&P +0,57 e Nasdaq +0,91%- L’indice Standard & Poor’s ha chiuso al rialzo per la sesta settimana consecutiva. Il rapporto prezzi /utili è pari a 14,96 volte,, sotto la media storia di 16,11 volte. Venerdì la Borsa di Parigi ha chiuso la seduta in rialzo dell’1,3%, Madrid +2%, Londra ha guadagnato lo 0,5%, Francoforte +0,8%. Nelle Borse europee i titoli in maggiore rialzo sono quelli delle banche (Stoxx del settore +2,7%) e dell’industria dell’auto (+2,2%). 

A Milano l’indice FtseMib è salito dell’1,4%, limitando i danni (ricordiamo il crollo del 4,5% di lunedì) a un calo settimanale del 3,9%. La performance da inizio anno si riduce a un risicato +2%. Delicata riunione oggi a Bruxelles per i ministri finanziari: al centro delle discussioni ci sarà il dossier Cipro e lo stato dell’arte degli aiuti alla Grecia. Il dato statistico più atteso riguarda la produzione industriale in Francia. Previsto un calo dello 0,2%.

Riflettori accesi sulla “scommessa” del Tesoro, deciso a sfidare le eventuali turbolenze elettorali. Nel corso dell’asta in calendario per il prossimo 13 febbraio il ministero offrirà 1-1,5 miliardi di Ccteu 2017, 2,5-3,5 miliardi di Btp 2015 (3 anni) e 1-1,75 miliardi di Btp 2026 e 2040 (15 e 30 anni). Era dal maggio 2011 che il Tesoro non offriva il titolo a 30 anni.

A Bergamo. Nel suo intervento al convegno degli operatori finanziari, il governatore di Banca d’Italia Ignazio Visco ha ricordato che “il differenziale tra i Btp e i Bund ‘resta al di sopra dei valori coerenti con le condizioni di fondo della nostra economia’ e osserva che solo ‘la piena attuazione di un disegno di riforma organico potrà garantire i necessari guadagni di competitività e favorire il recupero dell’occupazione”. 

In settimana potrebbero veder la luce anche i Monti-bond, l’emissione da 3,9 miliardi al servizio del prestito a Monte Paschi. Prestito, non salvataggio ha sottolineato Visco, come tale computabile nel patrimonio di vigilanza e concesso dallo Stato a un costo particolarmente elevato e crescente nel tempo. Proseguono intanto le indagini a Siena. Convocato dalla Procura come persona informata dei fatti anche il ceo del Banco de Santander, Emilio Botìn, che ha per ora declinato l’invito per impegni di lavoro. 

Visco ha anche ribadito le previsioni in grigio scuro per l’Italia. La crisi economica è profonda e la ripresa ha “margini di incertezza elevati”. La nuova recessione, ha aggiunto, “ha annullato il parziale recupero registrato dopo il 2009. Il Pil è di circa 7 punti percentuali quello ante crisi; la produzione industriale in 5 anni è diminuita di un quarto; si è perso oltre mezzo milione di occupati”. Visco conferma che “la caduta dell’attività potrebbe arrestarsi nel corso del secondo semestre del 2013 con un ritorno a ritmi di crescita modesti e con margini di incertezza elevati”. 

ASIA 

Prima di immergersi nelle festività del Capodanno, la Cina ha lanciato un segnale confortante per l’economia globale: nel mese di gennaio le esportazioni sono cresciute del 25% sullo stesso mese del 2012, superando le previsioni degli economisti che indicavano una crescita del 17%, mentre le importazioni sono salite del 28,8%. Grazie a questi numeri Pechino ha superato gli Usa nei traffici commerciali, diventando la prima nazione al mondo per volumi di import/export. Nel 2012 i commerci Usa hanno raggiunto i 3.820 miliardi di dollari conto i 3.870 miliardi della Cina. 

AMERICA 

Riflettori accesi su Apple +4,7% nella seduta di venerdì. L’attenzione è concentrata sull’eventuale distribuzione di parte della liquidità in cassa, che ammonta a 137 miliardi di dollari. La miccia l’ha accesa l’azione legale di uno degli azionisti più importanti, Greenlight Capital che ha accusato la Mela di portare avanti “politiche da depressione” con la sua proposta di eliminare l’emissione di titoli privilegiati. Invitando tutti gli azionisti a votare in assemblea contro una simile possibilità. Apple ha replicato che la novità contestata, la Proposal 2 non abolisce i titoli privilegiati. “Abbiamo annunciato – precisa la nota – un piano di ritorno agli investitori di 45 miliardi nei prossimi tre anni. Entro la prossima settimana, avremo raggiunto i 10 miliardi di quel piano”. Dai massimi del 21 settembre Apple ha perduto il 33%.

EUROPA

A Bruxelles i leader europei hanno raggiunto l’accordo per applicare l’austerity anche ai bilanci dell’Unione europea per il periodo 2014-2020. E’ stato fissato un tetto massimo di spesa di 960 miliardi di euro, da una proposta originale di 1.047 miliardi. Il risultato è positivo non solo per la sostanza dell’accordo, ma anche per la velocità con cui è stato raggiunto. Ora, però, sarà necessario superare le perplessità del Parlamento europeo, per la prima volta chiamato ad esprimere un parere vincolante. 

INSIDE PIAZZA AFFARI 

A Milano nel finale di settimana sono volate in rialzo tutte le banche: Unicredit +3,4%, Intesa +2,3%, Ubi +5,1%, Mediobanca 4%, Pop .Milano +4%, MontePaschi +1,3%. Giornata negativa per Telecom Italia, che ha chiuso in calo dell’1,2% dopo i dati preliminari del bilancio 2012. Il debito non è sceso come gli analisti si aspettavano e il dividendo sarà praticamente dimezzato a 0,0197 euro per le azioni ordinarie e 0,0307 euro per le risparmio (l’anno scorso era stato 0,043 euro e 0,054).

E’ rimbalzata Eni +0,5%, dopo la caduta del giorno prima (-4,6%). Nonostante il rialzo del petrolio e le rassicurazioni fornite ieri dal management, Saipem è scesa dell’1,5%. In una conference call con gli analisti, l’ad Umberto Vergine ha detto che dopo la verifica effettuata sul portafoglio ordini tutte le commesse di Saipem garantiscono redditività. Il titolo giovedì era salito del 5,2%. Insieme alle banche italiane sono salite quelle spagnole e le francesi: Bbva +4,4%, Credit Agricole +6,9%, SocGen +2,8%. Sono salite anche le assicurazioni: Generali +2,1%, Unipol +2,1%. Nel risparmio gestito Azimut+2,5%, Mediolanum +2,3%. Fiat è salita del 2,8% dopo che l’ad Sergio Marchionne ha detto di aspettarsi il pareggio dei flussi di cassa in Europa fra il 2013 e il 2014. Pirelli +2,1%, Fiat Industrial +1,9%. Fra gli altri titoli industriali, Finmeccanica ha guadagnato l’1,5%, StM+1,8%.

Commenta