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Telecom, Patuano ci ripensa: su rete trattiamo con Metroweb ma fuori Vodafone

In una lunga intervista a Repubblica, l’amministratore delegato Marco Patuano, riapre il canale di trattativa – che sembrava chiuso – per l’infrastruttura in fibra superveloce. Vodafone, nel frattempo, ha firmato una lettera d’intenti con F2i per andare avanti. Il nodo del controllo

Telecom, Patuano ci ripensa: su rete trattiamo con Metroweb ma fuori Vodafone

Trattatiamo con Metroweb, ma Vodafone rimanga fuori. E’ questa la novità della lunga intervista ad Affari&Finanza di Repubblica con la quale Marco Patuano, amministratore delegato di Telecom Italia riapre la partita, che sembrava invece archiviata, sulla banda ultralarga.  Dopo le decisioni del Cda Telecom di chiudere il canale e procedere per conto proprio, oggi Patuano  – nel frattempo Vodafone ha firmato una lettera d’intenti con F2i per realizzare attraverso Metroweb Sviluppo la nuova infrastruttura in fibra per l’Internet superveloce – fa sapere che quel canale non si è mai chiuso del tutto. Ma evidentemente la mossa di Vodafone ha avuto il suo effetto.

“Il tavolo di conversazione con i due soci Fsi e F2i è aperto – afferma l’Ad – abbiamo chiarito l’intenzione di realizzare un piano industriale ambizioso che dovrà comunque ottenere il preventivo assenso da parte di tutte le Authority”. E riguardo al nodo del controllo al 51% sin da subito? “Non vi è dubbio che l’operatore che partecipa a Metroweb deve avere nelle sue mani il controllo operativo del progetto. Le modalità con cui si può arrivare a questo obiettivo sono diverse e sono attualemnte oggetto di discussione”. Su questo punto va ricordato che Franco Bassanini, presidente di Cdp e socio forte di Metrowe attraverso le partecipazioni in Fsi e F2i, ha proposto un’operazione in due tempi, nella quale gli operatori fossero tutti soci alla pari nella fase di realizzazione della rete per poi invece fare salire Telecom al 51% con lo spegnimento della rete in rame.

Su un punto Patuano non cede: “Comprendo la mossa di Vodafone – afferma – ma mi sento di escludere l’ipotesi della coabitazione”. La proposta già presentata dal gruppo inglese è molto chiara su questo punto: pronti a investire nella società che realizza la nuova rete in fibra ma solo a condizione che tutti i soci siano alla pari. Il braccio di ferro, dunque, continua.

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