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Telecom Italia scatta in Borsa ma il Ftse Mib è ancora in rosso

Piazza Affari chiude in rosso un mese vissuto sull’altalena – Brilla però Telecom Italia dopo le operazioni di riassetto dell’azionariato di Open Fiber – Bene anche Banca Generali, Tenaris e Leonardo – Vendite su Eni e Stm

Telecom Italia scatta in Borsa ma il Ftse Mib è ancora in rosso

I vaccini raggiungono finalmente la soglia dei 500mila al giorno in Italia e la caduta del pil rallenta nel primo trimestre 2021, lasciando intravedere una ripresa dietro l’angolo, che potrebbe essere anche più forte del previsto. Piazza Affari però viaggia con i piedi di piombo in questi ultimi giorni, al termine di un mese altalenante, e archivia la seconda seduta di seguito in calo. Il Ftse Mib perde lo 0,56% e arretra a 24.141 punti, appesantito dalle perdite di  Stm -4,23%, Eni -2,67% (dopo la trimestrale); Cnh -1,47%; Unipol -1,45% e sorretto dai guadagni di Telecom +3,92%, Tenaris +3,37%, Banca Generali +2,55%, Leonardo +2,26%.

Sono deboli anche le altre piazze europee, in una seduta che perde progressivamente tono anche a seguito dell’apertura negativa di Wall Street: Francoforte -0,4%; Madrid -0,14%; Parigi -0,53%; Amsterdam -0,41%. In controtendenza Londra +0,13%.

La borsa di New York, dopo i record toccati nella seduta precedente, si muove in rosso, con il Nasdaq zavorrato da Twitter, che ruzzola a causa della previsione di costi in aumento e delle preoccupazioni per la crescita del numero degli utenti. Amazon aggiorna invece il suo massimo storico, dopo la trimestrale super pubblicata ieri. Il ritorno all’utile non basta a spingere in positivo Exxon e Chevron, 

Sul mercato valutario si rafforza l’indice del dollaro alla luce dei dati macro del giorno, migliori del previsto. La moneta unica perde circa lo 0,7% contro il biglietto verde e scambia sul filo di 1,2. Nel mese di marzo le spese dei consumatori statunitensi, che valgono oltre due terzi del pil americano, hanno recuperato il 4,2%, dopo il calo dell’1% di febbraio. I redditi personali sono balzati del 21,1%, dopo -7,1% a febbraio. Sull’euro, viceversa, pesa la deludente performance del pil tedesco, che ha subito nei primi tre mesi dell’anno una contrazione di 1,7%, di due decimi superiore al previsto. Il prodotto interno lordo trimestrale nell’area della moneta unica scende dell’1,8%, superando il consenso che prevedeva una flessione del 2%.

In Italia “si riduce l’intensità del calo tendenziale – scrive l’Istat – che passa dal 6,6% del trimestre precedente all’1,4%”. Per Confindustria “l’economia italiana intravede la risalita dalla crisi, in linea con l’Europa”. Notizie poco incoraggianti sono arrivate i in mattinata dalla Cina, dove l’indice Pmi ha evidenziato un rallentamento dell’attività manifatturiera in aprile, mentre il mercato guarda con preoccupazione alla nuova stretta di Pechino sui colossi tech. I dati cinesi e la drammatica situazione pandemica in India fermano la corsa del petrolio, che oggi retrocede a gran velocità. Il Brent, consegna luglio 2021, perde il 2,35%, 66,45 dollari al barile; il greggio texano cede il 2,63%. 63,30 dollari al barile.

Fra i titoli petroliferi di Piazza Affari, centra il rimbalzo Tenaris e si apprezza Maire Tecnimont (+1,29%), con i risultati in linea con le attese. Delude invece Eni, che ha registrato nel trimestre un balzo dell’utile netto adjusted a 270 milioni di euro, pari a quasi cinque volte quello conseguito nel primo trimestre 2020, grazie al forte recupero del prezzo del Brent cresciuto del 21% nello stesso periodo, ma al di sotto del consensus degli analisti fornito dalla società di 440 milioni. Nel daily il broker Equita scrive che si tratta di “risultati significativamente inferiori alle attese ma con implicazioni marginalmente negative sulle stime per il 2021”.

Ancora lettera su Saipem. Stm soffre le scelte di Pechino e le prese di beneficio, dopo il balzo di ieri a seguito dei conti trimestrali. Regina del listino è Telecom, con il via libera di Cassa depositi e prestiti alla presentazione di un’offerta a Enel (-0,85%) per l’acquisizione di un altro 10% di Open Fiber, mossa che può  riaprire la partita della rete unica in fibra.

Galleggia Atlantia +0,31%, dopo che il consorzio formato da Cdp, Blackstone e Macquarie le ha inviato nuovi dettagli per l’acquisto della partecipazione dell’88,06% in Aspi “ovvero per l’acquisto fino al 100% della stessa in caso di esercizio del diritto di co-vendita da parte dei soci di minoranza di Aspi”. Secondo indiscrezioni di stampa, l’offerta sarebbe stata leggermente migliorata di circa 200 milioni e ci sarebbe l’impegno a riconoscere ad Atlantia altri 300 milioni di ristori Covid.

Sono contrastate le banche, bene Bper +0,82% e Mediobanca +0,43%, mentre Unicredit cede lo 0,42%. Fuori dal paniere principale si sgonfia Mediaset -3,2%, dopo i recenti guadagni. La Roma arretra dell‘1,82%, a seguito della sconfitta 6 a 2 ieri a Manchester nella semifinale di andata di Europa League. Giglio, -4,85%, dopo i conti preliminari 2020, annunciati nella tarda serata di ieri e che hanno portato a una riduzione di oltre un terzo del capitale e spinto la società ad annunciare l’esercizio, entro il 30 giugno, della delega residua per un aumento di capitale.

Per quanto riguarda i titoli di Stato, in attesa della revisione del rating italiano da parte di Dbrs, che al momento è a BBB (high), il rendimento dei Btp decennali chiude a +0,86% e lo spread con il decennale tedesco a 106 punti base, leggermente meglio di ieri. Anche in Germania sarà reso noto da Fitch l’aggiornamento del rating. Il tasso del Bund decennale si ferma a -0,2%.

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