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Taxi: sciopero nazionale venerdì 22 ottobre, disagi a Roma

La protesta durerà per 24 ore e culminerà con lo svolgimento di una grande manifestazione a Roma, sotto la sede del ministero dello Sviluppo Economico. Nel mirino app come Uber e WeTaxi

Taxi: sciopero nazionale venerdì 22 ottobre, disagi a Roma

Per 24 ore niente taxi in tutto il Paese. Diverse sigle sindacali di categoria hanno proclamato uno sciopero nazionale venerdì 22 ottobre 2021, giorno di arrivi e partenze negli aeroporti e nelle stazioni ferroviarie. I tassisti di tutto il Paese si fermeranno nelle principali piazze italiane per protestare contro l’utilizzo delle autorizzazioni di noleggio con conducente, che tolgono “abusivamente spazio e lavoro” ai conducenti delle auto bianche. La protesta poi culminerà con una grande manifestazione a Roma, sotto la sede del ministero dello Sviluppo Economico per poi proseguire presso il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili, ex Ministero dei Trasporti.

Dunque, al centro della protesta ci sarebbero le app come Uber che permettono anche ai privati e alle aziende di NCC di sostituire i tassisti a prezzi molto più vantaggiosi dei conducenti delle auto bianche.

Nel dettaglio, lo sciopero è stato indetto dalle organizzazioni sindacali UGL Taxi, Federtaxi Cisal, USB Taxi, TAM, SATAM, CLAAI, OR.S.A. Taxi, Unimpresa, ATI Taxi e Associazione Tutela Legale. In assenza di risposte concrete i tassisti minacciano di replicare la protesta in maniera “forte e pressante”, nel rispetto della normativa che regola gli scioperi.

Il noleggio con conducente di fatto svolge il servizio taxi, con l’aggravante di non aver nessun tipo d’obbligo a tutela dell’utenza – si legge nel comunicato che annuncia lo sciopero del 22 ottobre -.  Dinamiche meramente speculative, integrate dall’azione di società multinazionali, aggrediscono l’utenza e relegano i taxi sempre più a un ruolo marginale e in un recinto che rende lo svolgimento del nostro lavoro insostenibile. Tra l’altro questo agire in assoluto disprezzo di regole e disposizioni, produce profitti esentasse che migrano verso paradisi fiscali, con un danno non da poco per il nostro Paese. Il tutto mentre ogni misura di sostegno per i tassisti viene ridotta e sottoposta a vincoli incomprensibili”.

A conclusione del comunicato la richiesta di un intervento diretto del Governo al Consiglio di Stato contro la sentenza del Tar del Lazio n. 9364/2021 emanata lo scorso 11 agosto, insieme all’immediata emanazione di un DPCM di regolamentazione delle piattaforme tecnologiche come previsto dalla Legge 12/2019. Tutto ciò permetterebbe, secondo i sindacati, di fermare l’abusivismo.

La sentenza del Tar di Lazio ha concesso l’autorizzazione alle società estere di noleggio con conducente già operanti in altri Paesi UE, in forza del primato del diritto comunitario su quello nazionale, di effettuare il servizio nel nostro Paese senza il bisogno di richiedere l’autorizzazione comunale obbligatoria. Ovviamente ciò ha messo altra benzina sul fuoco, accendendo gli animi dei tassisti che lamentano l’assenza di una regolamentazione del settore. D’altro canto, i cittadini si trovano a pagare spesso corse troppo salate.

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