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Tav, l’Ue all’Italia: “Bandi a marzo o taglio di 300 milioni agli aiuti”

Il cda di Telt rinvia la pubblicazione di due bandi da 2,3 miliardi su richiesta dell’Italia, ma Bruxelles ci dà un ultimatum: in caso di nuovi ritardi i contributi già stanziati per la Tav passeranno da 813 a 500 milioni di euro

Tav, l’Ue all’Italia: “Bandi a marzo o taglio di 300 milioni agli aiuti”

I bandi per la Tav subiscono l’ennesimo rinvio. Lo ha stabilito il consiglio di amministrazione di Telt (Tunnel Euralpin Lyon Turin), il promotore pubblico incaricato da Italia e Francia della realizzazione della sezione transfrontaliera della linea ferroviaria Torino-Lione. La decisione è arrivata allo scopo di andare incontro alla volontà dell’Italia che ha richiesto un  rinvio dei due bandi da 2,3 miliardi di euro necessari per far partire i lavori di scavo nel tunnel di base.

Attenzione però, perché la coperta è corta. Il rinvio potrà essere solo di pochi giorni. Se entro marzo non partirà tutto si rischierà di perdere 300 milioni di euro di contributi europei. Per questo motivo la trattativa tra le parti in causa – vale a dire Italia, Francia e Unione Europea – si preannuncia serrata, con le ultime due intenzionate a non fare più sconti al nostro Paese che da mesi si mette di traverso sulla Tav a causa della contrarietà del Movimento 5 Stelle all’opera.

Perché si perderanno 300 milioni? Perché l’Inea, Innovation and Networks Executive Agency dell’Unione Europea, è stata molto chiara: se i bandi non saranno pubblicati tempestivamente, l’ammontare della contribuzione per la Torino-Lione si ridurrà di 300 milioni, passando dunque da 813 a poco più di 500 milioni. Lo ha comunicato al cda di Telt lo stesso rappresentante della Commissione Europea.

Parlando in parole povere, Bruxelles è disposta ad aspettare fino a marzo, poi taglierà i contributi già stanziati per la tratta internazionale del corridoio 5. Una deadline dalla quale si evince come la pazienza dell’Europa sulla Tav stia per esaurirsi: dopo l’analisi costi-benefici vogliono sapere quali siano le intenzioni dell’Italia e non sono disposti a concedere mesi al Governo per cercare di mettersi d’accordo sull’opera.

Sulla Tav però, Matteo Salvini si mostra ottimista: il progetto: “”si può rivedere, si possono tagliare i costi: ci si siede al tavolo e se c’è buonsenso l’accordo si trova”, ha dichiarato il vicepremeir ad Agorà

Critico invece il commento del Governatore del Piemonte, Sergio Chiamparino: “Il governo Conte-Salvini-Di Maio chiede a Telt un altro rinvio dei bandi Tav già finanziati, vedremo quanto sarà effettivamente breve. Così, dalla disponibilità della Ue a finanziare al 50% l’intera opera, comprese le tratte nazionali, con significativi risparmi per gli italiani, si passa al rischio concreto di perdere i contributi già stanziati dall’Europa. E’ il segno che in Italia sulla Tav il mondo va alla rovescia”. Il governatore chiede al governo di fermare “la giostra elettorale sulla Tav e lasci andare avanti un’opera necessaria per la crescita, la sicurezza, l’ambiente. Sappiano che il Piemonte non si farà mettere in un angolo”.

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