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Tamponi: dai salivari al costo, ecco cosa cambia in 4 punti

Tamponi: dai salivari al costo, ecco cosa cambia in 4 punti

Il nuovo decreto che estende l’obbligo di green pass ai lavoratori pubblici e privati contiene anche importanti novità sui tamponi. Ricordiamo infatti che sottoporsi ad un test Covid è una della tre opzioni a disposizione dei cittadini per ottenere la certificazione verde insieme al vaccino e al certificato di guarigione dalla malattia. La differenza risiede però nella durata: se dopo la somministrazione del vaccino o la guarigione il green pass dura un anno, con il tampone ha una durata molto limitata che va dalle 48 alle 72 ore, scadute le quali sarà necessario sottoporsi a un altro test per entrare in bar, ristoranti e palestre ecc. o, dal 15 ottobre, andare in ufficio.

I tamponi erano e rimangono uno strumento fondamentale per combattere la diffusione del Covid-19. Per questo motivo è importante conoscere le regole che sono entrate in vigore o entreranno in vigore nelle prossime settimane. Regole che non riguarderanno solo chi non ha ancora ricevuto il vaccino, ma anche chi ha partecipato alla campagna vaccinale ed ha già avuto entrambe le dosi (il 65% della popolazione).

TAMPONI: ECCO I NUOVI PREZZI

Il decreto approvato ieri, giovedì 16 settembre, dal consiglio dei ministri stabilisce l’obbligo per le farmacie di somministrare i tamponi antigenici (quelli rapidi, per intenderci) a prezzi calmierati fino al 31 dicembre 2021. Parlando in parole povere, il prezzo di un test rapido scende da 22 a 15 euro per i cittadini maggiorenni e a 8 euro per i minorenni. Attenzione però: i prezzi calmierati varranno solo per i test rapidi. Il costo dei tamponi molecolari rimarrà invece invariato. La gratuità è invece prevista solo per le persone fragili.  

La decisione del Governo rappresenta una sorta di compromesso. Durante un incontro con i sindacati sul green pass, questi ultimi avevano infatti chiesto a Palazzo Chigi di rendere gratuiti i tamponi per i lavoratori. La risposta del Premier Draghi è stata però lapidaria: “Richiesta inopportuna” perché la scelta di non vaccinarsi non può ricadere sulle tasche e sui portafogli di chi ha invece deciso di farlo. 

TAMPONI SALIVARI

Fino a qualche giorno, le regole stabilite dal Governo prevedevano che per ottenere la certificazione verde temporanea era necessario sottoporsi a un test antigenico rapido o a un tampone molecolare. Con la conversione in legge del primo decreto Green Pass, a cui il Senato ha accordato la fiducia, per avere la certificazione verde si potrà fare anche un tampone salivare.

LA DURATA DEL GREEN PASS

Le novità, in questo caso, arriveranno ufficialmente nei prossimi giorni. Il governo ha infatti dato parere favorevole a un emendamento al decreto bis in Commissione Affari costituzionali alla Camera per allungare la durata del green pass da 48 a 72 ore per chi si sottopone a un tampone molecolare e risulta negativo al Covid-19. La durata dei tamponi antigenici invece rimane ferma a 48 ore. Sarà pari a due giorni, infine, la validità del test salivare. 

Parlando in parole povere, un lavoratore non vaccinato per una settimana lavorativa avrà bisogno di sottoporsi a 3 test antigenici o salivari (spendendo complessivamente 45 euro) o a due test molecolari.

TAMPONE PER ENTRARE IN PRONTO SOCCORSO

Previste delle regole previste per l’accesso al pronto soccorso che riguarderanno anche i vaccinati o i cittadini guariti dal Covid. Per entrare nei pronto soccorso sarà infatti necessario sottoporsi a un tampone. Fanno ovviamente eccezione le urgenze che dovranno essere valutate dal personale sanitario. 

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