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Tamburi lancia Tip pre-Ipo. L’obiettivo è investire nelle future matricole di Borsa

Tamburi annuncia la costituzione di “Tip pre-Ipo” (“Tipo”) per investire nelle piccole e medie imprese italiane – Condizione necessaria: devono impegnarsi a quotarsi in Borsa entro cinque anni.

Tamburi lancia Tip pre-Ipo. L’obiettivo è investire nelle future matricole di Borsa

Tamburi investment partners S.p.a. annuncia la costituzione di “Tip pre-Ipo” (“Tipo”) per investire nelle piccole e medie imprese italiane che assumano come impegno irrevocabile il quotarsi in Borsa entro cinque anni.
Il progetto, ha sottolineato Gianni Tamburi, fondatore e numero uno di Tip, nasce per indirizzare il grande afflusso di capitali esteri, arrivati in Europa dall’estate scorsa e che nessuno si aspettava.

Secondo quanto emerso questa mattina durante la conferenza stampa, le caratteristiche principali della società saranno dunque l’acquisto di quote di minoranza di società eccellenti – con fatturato tra i 30 ed i 200 milioni di euro; l’avvio di una una public company con capitali “a chiamata” e costi assai limitati; la prenotazione, ove possibile, di azioni dei futuri Ipo; una way-out -a termine- tramite concambi con azioni Tip e un beneficio del know-how e del network di Tip.

Il settore di riferimento è il manifatturiero, con particolare attenzione al mondo della moda, del lusso e del design. “Non investiamo in banche e real estate ma non vogliamo aver limiti”, annuncia Tamburi.

Le società oggetto di interesse di Tipo dovranno avere Ebitda margin minimo del 10% ed un rapporto posizione finanziaria netta/Ebitda massimo di 2 volte per cui essere redditizie e finanziariamente equilibrate, con particolare attenzione sulle società che partecipano al programma elite di Borsa Italiana.

Tipo, investira’ in equity non solo attraverso ipo ma anche attraverso aumenti di capitale di società quotate con una capitalizzazione inferiore a 100 milioni e obbligazioni convertibili con warrant. La società punta a una raccolta minima di 100-200 milioni di euro avrà al massimo 50 soci, con un limite di 5 milioni per gli investitori istituzionali e 2 milioni per i family office.

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