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Tamberi-Jacobs: doppio oro storico alle Olimpiadi di Tokyo

A 5 anni dall’infortunio che gli negò Rio, il marchigiano vince la finale del salto in alto ex aequo con il qatariota Barshim – Pochi minuti dopo, il corridore di padre texano trionfa nei 100 metri, specialità in cui gli italiani non erano mai arrivati nemmeno in finale

Tamberi-Jacobs: doppio oro storico alle Olimpiadi di Tokyo

Il primo agosto 2021 diventa una data storica per lo sport italiano. In meno di 10 minuti, il nostro Paesi conquista due ori nelle gare di atletica alle Olimpiadi di Tokyo: il primo nel salto in alto con Gianmarco Tamberi, il secondo nei 100 metri con Lamont Marcell Jacobs.

Ad aprire le danze è il saltatore marchigiano, capace di superare senza nemmeno un errore misure crescenti fino a 2,37 metri. Da lì in avanti, l’azzurro e il suo diretto avversario – il qatariota Mutaz Essa Barshim – falliscono per tre volte consecutive la misura di 2,39. A quel punto, sarebbe possibile concludere la gara con uno spareggio, ma i due atleti si accordano per l’ex aequo: sul podio saranno consegnati due ori e nessun argento.

Incontenibile la gioia di Tamberi, che aveva dovuto rinunciare ai giochi di Rio 2016 a causa di un infortunio alla caviglia talmente grave da fargli pensare di smettere. Invece con il tempo Gimbo si è ripreso, è tornato grande, e nello stadio giapponese ha tirato fuori proprio il gesso indossato dopo la lesione di cinque anni fa al legamento.

“Ho sognato questo giorno per tanto tempo – le parole di Tamberi – Dopo l’infortunio sono stato tanto tempo a piangere, mi sono fatto scrivere sul gesso Road to Tokyo e ho detto, proviamoci. Era un sogno che avevo dentro da tanto e che abbiamo realizzato tutti insieme”.  

Nemmeno il tempo di esultare per il salto in alto che le telecamere si spostano sul rettilineo della pista di atletica: c’è la finale delle finali, quella dei 100 metri. Per la prima volta nella storia delle Olimpiadi, l’ultimo atto di questa specialità vede ai blocchi di partenza un italiano. È Lamont Marcell Jacobs, nato a El Paso da padre texano e madre italiana, ma italianissimo per formazione e per lingua (in molti lo prendono in giro per le sue difficoltà con l’inglese).

Gli basterebbe partecipare alla gara per entrare nella storia dello sport italiano, ma Jacobs fa di più: vince la medaglia d’oro correndo i 100 metri in 9,8 secondi (lo stesso tempo di Usain Bolt nel 2016). Dopo il traguardo, Marcell frena ma non si ferma, continua a correre fino ad abbracciare Tamberi, che lo guarda incredulo e gli domanda: “Ma che hai fatto?”.

L’argento va allo statunitense Kerley (9,84) e il bronzo al canadese De Grasse (9,89).

“È un sogno, ci metterò una settimana per rendermi conto – il commento a caldo di Jacobs – Mi sentivo meglio della semifinale e mi sono detto che non avevo nulla da perdere. Vincere alle Olimpiadi ripaga delle tante batoste prese in passato”.

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